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Questo blog è nato come se fosse un'isola felice dove sperimentare una scrittura personale e condividere le mie passioni con qualsiasi internauta interessato alla bellezza. La sua dinamo propulsiva è la passione e l'amore per l'Arte. Ho realizzato uno spazio libero e autogestito, impostando tale contenitore come se fosse un potenziale Magazine cartaceo di approfondimenti culturali e artistici. Global Artistic Fusion è una sintesi della mia ricerca popolare e culturale: un mondo che vi offro nel My Ideal Blog 2.0

giovedì 30 novembre 2017

Songs for eternity - Ute Lemper




" Sono stata invitata il 27 gennaio  2015, il giorno della liberazione di Auschwitz ben 70 anni fa, a cantare canzoni dei Ghetti e dei  Campi di concentramento.  Per questa commemorazione della Shoa a Roma sono stata contattata da Francesco Lotoro che ha dedicato la sua vita alla ricerca di canzoni e musiche scritte nei campi di concentramento. C’è un ampio repertorio e c’è bisogno che venga ricordato per l’eternità.

Come tedesca, nata dopo la Guerra, sposata ad un uomo ebreo qui a New York da 20 anni, sono da sempre legata alla storia, terribile, dell’Olocausto. E’ mia responsabilità e dovere etico onorare la cultura del popolo ebreo e stimolare il dialogo su questo orribile passato. Questa è una missione che ho iniziato già nel 1987, quando fui protagonista del grande progetto discografico di DECCA “Entartete Music” che presentava compositori di origine ebrea e la loro musica, bandita dai nazisti. Con “Songs for eternity” questa missione continua, diventando per me sempre più emozionante.
La mia ricerca è continuata e sono stata catturata da queste canzoni  e dalle storie che si celano dietro a ognuna di esse.  Ho studiato così un libro unico nel suo genere, una raccolta di canzoni di Vevel Pasternak del  1948, che raccoglie canzone dei Ghetti e dei campi di concentramento  così come il canzoniere di Ilse Weber, pubblicato in Israele negli anni 90, dal marito sopravvissuto ad Auschwitz. Entrambe le raccolte mi sono state donate dal mio amico Orly Beigel  che è per metà messicano, metà israeliano ed è figlio di un sopravvissuto all’Olocausto”. Ute Lemper

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