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sabato 25 novembre 2017

EGON SCHIELE EXCESSES - INFERNO E PASSIONE 1980.




Finalmente è giunto il tempo di rievocare e condividere con tutti voi un passato a me caro , riguardante le mie passioni giovanili , popolate da malinconiche abitudini , solitarie introspezioni , arte e cultura , e se vogliamo la pesantezza esistenzialista del mio stesso approccio alla vita , mai rinnegato, sempre amato e preservato di dolore in dolore, un identità guarda caso vicina a certi artisti da me amatissimi, in primis Egon Schiele.
Prima di parlare di questo film austriaco del 1980, una magnifica opera di Herbert Vasely , mi soffermo per qualche riga sulla pittura erotica di Egon, mettendola a confronto con Gustav Klimt , presente nello stesso film.
Egon Schiele è riuscito a dare voce alla mia idea di sessualità, e sensualità, mi riferisco all' esposizione erotica, naturalistica dei suoi dipinti, mentre i meravigliosi orpelli di Klimt , li ho sempre vissuti come uno sfarzo aristocratico per pochi eletti.
Nell'arte di questo pittore, la natura morbosa della passione e del desiderio annulla le leggi morali della religione e delle società conservatrici, i confini fra eterosessualità o omosessualità si disperdono in mille rivoli senza contrapposte terminologie, quasi un ritorno al primordiale istinto dell'amore, tuttavia è logico che Schiele lo fa tenendo conto della storia, quindi delle sue evoluzioni , l'eros è dunque raffinato , c'è una vera ricerca estetica ma è per tutti, riguarda esattamente l'umanità , non il cenacolo degli eletti , borghesi artisti dal piglio aristocratico, vizioso, gli stravaganti come Gustav Klimt
Egon Schiele verrà inchiodato dietro una presunta accusa di pedofilia,ancora oggi poco chiara, ed egli chiederà aiuto allo stesso Klimt , però il prezzo di quella rivoluzione sessuale sarà pagato solo a chi con coraggio, era riuscito a portare un estetica erotica fuori dai confini dell' aristocrazia artistica, quindi non solo humus per quegli artisti stravaganti, ma una vera linfa vitale, popolare, in grado di trascendere quei tempi , a cavallo degli ultimi del 1800 e primi del 1900.
Il film è quindi tratto dalla biografia del pittore Egon Schiele e non è affatto romanzato ma di certo non rifugge nella cronistoria fine a se stessa, anzi , si prefigge l'arduo e impervio compito di descrivere i sentimenti , le paure , l'amore , la passione per l'arte.
Un atteggiamento che ho fatto io stesso mio , romantico e totalitario, sia per ciò che riguarda la vita, che l'arte stessa, un pregnante canto alla bellezza della vita.
Ai tempi questo Romanticismo Totalitario fu un estetica diffusa, Schiele la condivise con Klimt , Rilke e Schonberg , il fautore del Pierrot Lunaire.
Era la semina di tante rivoluzioni a venire , un modernismo libertario che si sarebbe propagato su tutto il 900, anche attraverso le ideologie politiche... Tutto questo purtroppo oggi ci appare desueto ma io ho intenzione di resistere, anche da solo !
Nel film c'è anche lei : Jane Birkin. Sono gli stessi anni di La Pirate , forse le sue interpretazioni cinematografiche migliori al di fuori del mondo della musica e di Serge Gainsbourg. La Birkin Interpreta Vally, la donna più importante di Egon , impersonificato da un memorabile e magistrale Mathieu Carrière , insomma, Herbert Vesely rappresenta un cinema oramai perso nel tempo, una qualità destinata a restare insuperata, impossibile da replicare. Manca il sentimento !


Acquistavo regolarmente una rivista di Arte Contemporanea, si chiamava Kult Magazine,fra gli allegati trovai Excesses, per me questo film è sopratutto un ricordo di gioventù !

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