[ - Il mio omaggio per la città di Ascoli Piceno, le Marche, Venezia e le mie radici culturali. - ]
Carlo Crivelli (Venezia, 1430 – Ascoli Piceno, 1495)
- Intro servizio -
Carlo Crivelli (Venezia, 1430 – Ascoli Piceno, 1495) è stato un pittore italiano che si formò inizialmente a Padova per poi entrare nella corrente rinascimentale nel sud delle Marche, nello specifico la zona ascolana, dove la sensibilità "inquieta"
della sua idea d'arte, inizialmente influenzata da Donatello,
divenne una prospettiva di innovazione del tutto originale e importante, cara all'adriatico per peculiarità e importanza.
L' arte del Crivelli restò sempre in bilico fra nuove prospettive e intenso espressionismo, contraddistinta dal disegno incisivo, teso, a tratti nervoso, forse anche per una continua ricerca mistica nel dipinto. Una mano sicuramente in grado di trascendere e proprio per questo motivo l'altra peculiarità delle sue opere consiste in un evidente aspetto di sontuoso decorativismo tardogotico dove il particolare viene esaltato in in ogni aspetto, sopratutto nel dettaglio.
- La Santa Maria Maddalena di Carlo Crivelli -
la controversa rappresentazione del sacro attraverso la Gnosi cristiana ( il capolavoro dell' autore)
La Santa Maria Maddalena di Carlo Crivelli è un opera del 1476 circa, conservata nel Rijksmuseum di Amsterdam, ed è un simbolo del Rinascimento ascolano; un dipinto che da solo è in grado di rappresentare il Piceno e l' Italia come eccellenza nel mondo. Ho scelto lei perché è un soggetto a me spiritualmente caro, ma è inutile dire che è tra le mie opere preferite per via del volto di donna altera, e in questo Crivelli era minuzioso fino a lambire l' ossessione maniacale. Come ho già scritto si tratta di un' artista inquieto, d'origine veneta, innamoratosi di Ascoli Piceno fino a desiderare d'esserne parte, ovviamente senza mai rinnegare le sue vere radici. Troviamo alcune opere nella pinacoteca di Ascoli e in quel di Camerino, cittadina piccola ma universitaria.
Tutto il mondo è paese è un detto che si concretizza solo con la massima espressione d' equilibrio e armonia dei popoli, e in virtù di ciò noi possiamo asserire che l' arte e la cultura sono entrambe utili per interiorizzare la tradizione con l' occhio lungimirante dell' innovazione, del resto sono la base per le fondamenta della civiltà. Il Crivelli comprese bene tutti questi aspetti, in quanto inizialmente ispirato dall' arte pittorica di Donatello, fece dell'arte rinascimentale un peculiare e originale modus operandi teso e nervoso, che si è poi tradotto in un " perenne movimento " introspettivo in grado di prefigurare l'impressionismo. Nel contempo possiamo asserire che l' artista con lo studio e la ricerca in atto, nel suo approfondire le potenzialità del dettaglio, abbia goduto sempre di massima credibilità, e che nella realizzazione della propria visione sia stato un talentuoso visionario.
Per non ripetermi troppo con la mia pregressa introduzione vorrei solo riprendere l' aspetto caratteristico della sontuosità decorativa tardogotica per far presente che l' autore, esasperando tale aspetto, IMPRIME VIGORE ALLO SGUARDO AUSTERO DELLA MARIA MADDALENA, a tal punto di inventarsi uno stile nello stile, superando eccellentemente la scuola, ma comunicando sopratutto una tensione emotiva interiore evidentemente presente nel suo personale rapporto con la fede.
Nel caso della Santa Maria Maddalena, ritenuta a ragione una delle migliori opere realizzate nel mondo, si possono individuare diversi particolari : l'acconciatura regale da vera principessa è ciò che cattura al primo dei nostri sguardi, ma se si analizza attentamente il dipinto si noterà la mano che tiene sollevata l'ampolla con gli unguenti, dettaglio essenziale perché simboleggia l' importanza storica della santa in tutti i vangeli, ufficiali, apocrifi o gnostici; non da meno è l'altra mano, dove con le punta delle dita Maria solleva il mantello verso una parte del basso ventre, e ciò trascende nella perfezione assoluta dando ampio slancio vitale al dipinto, anche perché ci offre svariate chiavi di lettura [...] la promessa di fedeltà al Cristo potrebbe simboleggiare addirittura il Santo Grall, la Gnosi, oppure nel più canonico dei casi la redenzione evangelica.
Conclusioni di Patrizio De Santis
E' un peccato che molti giovani marchigiani siano cosi poco interessati al grande patrimonio artistico culturale collettivo, a tal punto da perdere molte consapevolezze. Nella mancanza di prospettiva del territorio, privi come siamo della memoria storica, non si è in grado di svolgere un lavoro di cultura e approfondimento nel contesto post moderno, volendo anche nell' utilizzo delle innovazioni tecnologiche e nelle avanguardie. Con My Ideal Blog mi sono posto esattamente tale problema, perciò ho cercato di svolgere una trattazione intelligente e approfondita ma senza dimenticare la scuola e la formazione, per me fondamentali.
Ciò che mai più non si sedimenta lo si perde, e non interiorizzando tale lascito come background territoriale, si ha un vissuto da albero sradicato soggetto alla perdita di identità ma sopratutto ci si priva di strumenti essenziali per esser parte del presente in maniera costruttiva, perché senza una consapevolezza storica si è soggetti ai condizionamenti dei modelli diseducativi della storia tardo-occidentale, protesa verso l'americanizzazione stessa degli stati europei. Per ora è sufficiente parlare di Carlo Crivelli !