My Ideal Blog : Globalartisticfusion.blogspot.com di Patrizio De Santis Patrizio De Santis è titol

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Questo blog è nato come se fosse un'isola felice dove sperimentare una scrittura personale e condividere le mie passioni con qualsiasi internauta interessato alla bellezza. La sua dinamo propulsiva è la passione e l'amore per l'Arte. Ho realizzato uno spazio libero e autogestito, impostando tale contenitore come se fosse un potenziale Magazine cartaceo di approfondimenti culturali e artistici. Global Artistic Fusion è una sintesi della mia ricerca popolare e culturale: un mondo che vi offro nel My Ideal Blog 2.0

sabato 26 aprile 2025

Music Reviuw 2.0 - i suoni del nuovo millennio - presenta: Néos Saint Just di Jenny Sorrenti e Tullio Angelini. M+M MoreMusic 2024




Music Reviuw 2.0  

- i suoni del nuovo millennio -

presenta

Néos Saint Just di Jenny Sorrenti e Tullio Angelini. M+M MoreMusic 2024

Intro:

Comunicato stampa

[ - È finalmente uscito l'album omonimo di Néos Saint Just (ovvero Jenny Sorrenti & Tullio Angelini). L'opera rappresenta la naturale evoluzione del progetto Saint Just, concepito e diretto fin dagli anni Settanta dalla stessa Sorrenti. Uno dei temi fondanti di questo album è la sua costruzione sonora, praticata senza riserve e canoni, volta a proporre coerentemente un'attitudine al cambiamento per tutta la durata dell'album. 

Sia le parti vocali che le strutture musicali suggeriscono la possibilità di uno spostamento “nell'onirico” e in connessione con atmosfere rituali e con l'esperienza esistenziale.Il CD Néos Saint Just presenta sette composizioni inedite cantate in inglese (tranne il secondo brano) e propone anche musicisti significativi. 

Gli ospiti sono:

CLIVE BELL (polistrumentista ed esperto suonatore di shakuhachi): Khene

SYLVIA HALLETT (una delle più eclettiche violiniste inglesi): violino

ALESSANDRO PIZZIN (che ha "reinventato" la musica dei The Residents sotto il suo moniker Alieno deBootes): tastiere

ROBIN RIMBAUD alias Scanner (collaboratore di Michael Nyman, Laurie Anderson, Wayne MacGregor): elettronica

ROBERTO SCARPA (pianista, tastierista e compositore italiano): pianoforte

KENNY WOLLESEN (batterista già con Tom Waits e John Zorn, tra gli altri): vibrafono elettrico.

che naturalmente accompagno in questo lavoro

JENNY SORRENTI: tastiere, pianoforte, voce

TULLIO ANGELINI: loops e elettronica

Le attuali sonorità di Néos Saint Just sono dedicate a un approccio più sperimentale alla musica e alla sua visione contemporanea. Questo processo di innovazione è il fulcro del nuovo percorso artistico, che è anche la base dell'obiettivo futuro.

All'interazione tra il suono non convenzionale e i possibili timbri della voce sarà riservata ancora una parte significativa della ricerca qui avviata. Jenny Sorrenti è una voce importante, sempre gentile e coerente, che non rifugge il “nuovo” ma anzi lo percepisce e lo interpreta con una trepidazione unica. Ciò è in sintonia con il ruolo prospettico e decisivo svolto dalla presenza del musicista Tullio Angelini, che indica la direzione dell'intero progetto, a volte con irregolari spostamenti di suono, altre volte orientato alla mutevolezza e alla fluidità.   

Prodotto da Jenny Sorrenti e Tullio Angelini per MoreMusic, il CD e’ distribuito da G.T. Music Distribution di Antonino Destra.Nella splendida grafica di una special digipack. - ]




Jenny Sorrenti 

( la costituzione dei Saint Just)


Jenny Sorrenti è figlia di madre gallese Gwen e Francesco Sorrenti - pittore e cantore di arie napoletane - insieme al fratello Alan si interessa alla musica e al canto professionale seguendo un indirizzo di sperimentazione e catarsi trascendentale nella corrente underground progressiva partenopea. Nei primi anni settanta costituisce i Saint Just con il bassista e multistrumentista Toni Verde e il sassofonista Roberto Bob Fix.  Sono un ensemble originalissimo a partire già dal nome di battesimo: ispirato al rivoluzionario francese Louis Antoine de Saint-Just, ghigliottinato a 27 anni.  La loro principale ricetta musicale è una riuscita fusione di suoni acustici ed elettrici - a tratti sghembi - amalgamati con degli arrangiamenti jazzati e all'avanguardia. La Sorrenti sperimenta una nuova vocalità sconcertante - sembra possedere le doti di Cathy Berberian, conoscere alla perfezione il lessico popolare delle muse folk anglosassoni - quali Jacqui McShee e Sandy Danny - senza mai tradire la liricità antica della storica Paleopolis: nome  da cui è derivata la cultura detta partenopea di Napoli.

L'album omonimo - inciso per la EMI-Harvest nel 1973 - è ricordato per la straordinaria copertina bianca che ritrae i tre musicisti completamente pittati e vestiti di bianco in una dimessa  stanza di un manicomio color biancosporco a metà strada tra il neorealismo e certe rappresentazioni felliniane - senza dimenticare Andy Wharol -  presente nei crediti di copertina, insieme ai nomi di due band anglosassoni: Pentangle e Third Ear BandL'album gatefold si apre a pagina di quaderno con dei disegni infantili e i testi scritti con la calligrafia incerta e grossolana - un dettaglio che vuole comunicare un senso di infanzia irrisolta e tormentataL'idea è da attribuire a Umberto Telesco

Il microsolco Saint Just si presenta come un lavoro di progressive folk italiano complesso: dove le atmosfere fiabesche emanano inquietudini e morbosità infantili e rievocano l'immaginario decadente e liberty francese del settecento - un ascolto cosi estraniante da infondere sensazioni di struggimento melanconico e di altrettanto stupore. Le liriche dei testi rievocano scenari poetici e letterari remoti; tuttavia lo spirito di Saint Just vuole ( e  ci riesce) incarnare il grido giovanile di una rivoluzione culturale che si respira nell'aria, ovunque: la stessa del Maggio francese o della Factory di Andy Wharol e del Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina - ai tempi in trasferta a Piazza di Spagna - come anche nel  Vomero e nella Positano del nascente movimento Neaples Power: l'onda in procinto di abbracciare la sognante West Coast di Laurel Canyon, direttamente dalle basi Nato. 

Dei primi Saint Just va sottolineata la capacità progettuale di essere un valido gruppo aperto ( o gabinetto sperimentale) - un trio di compositori/esecutori in grado di sperimentare la formula del  quintetto e del sestetto con guest musiciansToni Esposito alle percussioniGianni Guarracino alle chitarre elettriche e acusticheMario D'Amora alle tastiere e alla celesta, Alan Sorrenti alla voce nel brano Una Bambina

Tale predisposizione ha favorito la costituzione di una comune hippie dedita a stili di vita artistici e bohemien: il secondo lp La casa del Lago ( Harvest, 1974) riflette un rilassato clima di jam e cooperazione musicale, i cui brani sono equamente ridistribuiti tra il rock elettrico e il folk acustico. Il Lago di Bracciano offre gli stessi stimoli di quei cottage inglesi che hanno germogliato una semina di Lp epocali - oggi classificati come pietre miliari del rock anglosassone: Led Zeppelin III, John Barleycon Must Die dei Traffic, Trespass dei GenesisA Night At The Opera dei Queen.




Il nuovo corso di Jenny Sorrenti 

( da Suspiro al progetto Celtica Napoletana)


Con il trascorrere degli anni la cantante scioglie il gruppo e intraprende un lungo percorso solista sofisticato: la ricerca di nuovi stimoli creativi la conduce a coltivare le arti multidiciplinari, la poesia, il teatro e lo studio del canto lirico e popolareTra i meriti che le si possono attribuire c'è quello di talent scout: a Jenny si deve la primogenitura di un giovane chitarrista di nome Pino Daniele - presente nell'esordio discografico da cantautrice Suspiro  ( Harvest, 1976) e in tutti i concerti del periodo a supporto del 33 giri. Nel 1979 passa alla RCA per incidere un disco omonimo più accessibile e in linea con i cantautori del periodo: nel brano di punta Lampo duetta con Francesco De Gregori. È ospite del concept jazzprog Alice del Perigeo Special. Nel corso degli anni ottanta compone prevalentemente musica per il teatro. 

Il progetto Celtica - Napoletana coprodotto con il produttore Umberto Telesco  vede anche la complicità di un musicista progressive folk storico Marcello Vento ( purtroppo deceduto nel febbraio del 2013) e la impegna in una serie di innovazioni: un nuovo studio di registrazione, la creazione di un sito internet, la realizzazione del videoclip Le Belle Se Sit e la pubblicazione del suo migliore album solista - infine una serie di  concerti a supporto del progetto. 

Medioeval Zone è una sintesi originale  tra  la musica celtica e la mediterranea antica, pubblicata con il marchio Celtica - Napoletana:  si tratta di una raffinata commistione di generi equamente suddivisi tra fonti antiche remote e tradizionali popolari rivitalizzate in un telaio sonoro che rievoca la new age e le produzioni  indie esoteriche della label 4AD. 13 brani di diversa area geografica e temporale, tra cui El Rey de Francia - canto sefardita di remota origine turca - e The Leaboy's LassieInclusa una nuova versione di Suspiro che sfocia nei vocalizzi eterei di una nuova maturità artistica. Il CD è prodotto e distribuito dalla Materiali Sonori. 

Com'e grande Efermidade è il secondo disco concepito con il compianto Marcello Vento, noto ai più essere stato il batterista - percussionista delle band Albero Motore e della seconda incarnazione de Il Canzoniere del Lazio. Il CD questa volta è prodotto e licenziato dalla Polo Sud. Il punto narrativo di partenza dell’album sono le cantiga medioevali del 1100, forme popolari religiose spagnole di canto, declamanti i miracoli di Maria per guarire le infermità mentali e fisiche della gente. LEnfermidade è il simbolo della follia del mondo in cui viviamo e l'album è un viaggio-avventura sull’infermità del mondo, sulla follia umana, tutto questo interpretato in una chiave curabile. Di fronte ai mali del mondo si deve reagire positivamente con le parole, con le azioni, con la poesia, con la musica e la voce, lo strumento che Jenny ha sviluppato per esercitare il miracolo e il prodigio della guarigione.

Burattina ( Odd Times record, 2008) chiude la trilogia con un ritorno alla forma canzone autografa - cantautorale  con una connotazione partenopea più folk rock. La presenza di Enzo Gragnaniello in Nessuno è più forte di chi non ha nulla da perdere è di per se programmatica. Burattina è ben accolto dalla critica e prelude al ritorno dei Saint Just 


La Rivoluzione 2.0

( ... e ancora spirano i venti di Sain Just) 


Nel ricostituire i Saint Just sotto la nuova sigla SJ Again per la realizzazione di Prog Explosion la Sorrenti sembra voler fare ritorno al rock degli anni settanta; ma Prog Explosion  è poco più di un lp fantasma realizzato per i lettori della rivista RARO in tiratura limitata; per poterne godere il frutto  bisogna attendere il successivo cd Prog Explosion and other stories: la versione notevolmente espansa, rivista e ridefinita per il supporto digitale in collaborazione tra l'indipendente Ma.Ra.Cash, il marchio Progressivamente e la rivista Prog Italia Il disco è supportato da una rete di piccole performance live, e vedono anche il ritorno di Alan Sorrenti nelle vesti di redivivo vocalist Progster.

La necessità di spingere la voce in territori vergini non viene mai a mancare e l'incontro con Tullio Angelini - musicista, dj, promoter e produttore discografico indipendente attivo nei territori musicali della sperimentazione e dell’avanguardia sonora -  è quello decisivo per il definire il nuovo indirizzo artistico. Il nostro le produce “Jenny canta Nico" un progetto dedicato alla musicista Nico, musa di Andy Warhol ex Velvet Underground e nel 2024  il CD "Néos Saint Just" per l'etichetta discografica di proprieta MoreMusic (n°catalogo Momus 015). Oltre a coordinare le traiettorie del progetto discografico con la cantante è presente in qualità di musicista e demiurgo sonoro.  




Tullio Angelini.


Il percorso musicale e culturale di Tullio Angelini parte in ambito classico, con lo studio dell'oboe e in seguito dall'approfondimento delle musiche di tradizione orale e degli strumenti relativi come la piva (cornamusa diffusa nel Nord Italia). Dalla sua certosina ricerca etnomusicologica "sul campo", ne esce un disco, su commissione di John Zorn,  per la giapponese Avant: Šmarnamiša! Resia Valley Music - Folk songs & dances from north-east Italy, dedicato appunto ai canti e alle musiche della Val Resia.

Nel corso del tempo Angelini tende a muoversi in differenti aree artistiche multidisciplinali, cercando una propria via tra la scuola accademica e la sperimentazione, maturando l'interesse per il djing’ o turntablism: l'utilizzo del giradischi come un autentico strumento musicale, integrato dall'uso e campionamento digitale di fonti sonore eterogenee opportunamente combinate

Collabora nell'ambito del teatro-danza per le musiche di scena e come musicista con il Teatro dell'I.R.A.A / Istituto di Ricerca sull'Arte dell'Attore, del regista Renato Cuocolo e dell'attrice e danzatrice Nur/Raffaella Rossellini (figlia del regista Roberto), in uno spettacolo denominato Scomposizione e ricomposizione da un quadro di Paul Klee.

Ha collaborato, tra gli altri, con il musicista e compositore americano David Shea e poi con Carlo  Mariani (esperto suonatore di launeddas), il chitarrista Marc Ribot e con la violoncellista americana Frances-Marie Uitti (invitato dalla stessa al festival Udin & Jazz 2007) in un progetto dove la scrittura e l’improvvisazione sono solo alcuni dei parametri per le argomentazioni sonore trattate.

Tullio Angelini ricopre un ruolo di primordine come organizzatore di eventi e concerti in tempi non sospetti - quando ancora la curiosità del pubblico era onnivora verso le nuove proposte underground e la musica di confine: un crocevia di commistioni tra ricerca, sperimentazione e proposte popolari eterogenee e inclassificabili 

Organizza tour italiani e concerti di diversi musicisti stranieri, tra i quali: Tone Dogs, Art Moulu, Iva Bittová, Marc Ribot, David Shea, Zeena Parkins, Mike Cooper, Amy Denio, John Zorn, Antony Braxton, Scanner ecc. 

È curatore della rassegna musicale "Zattere alla Deriva" presso il Teatro Miela di Trieste, di cui esiste un cd antologico pubblicato per la MoreMusic nel 1996, con le esibizioni di John Zorn, Boris Kovač & Ritual Nova Ensemble, Quartetto vocale di Giovanna Marini con Lucilla Galeazzi, Pascal Comelade & Bel Canto Orchestra, Fred Frith & Bob Ostertag, Phill Minton & Veryan Weston, Die Knodel, Makàm ecc. 



Nel 1988 fonda lAssociazione culturale MoreMusic e ricopre il ruolo di direttore artistico della rassegna All Frontiers / Indagini sulle musiche d’arte contemporanee, dedicata alla musica d’avanguardia e sperimentale. In un secondo tempo fonda la label discografica M+M MoreMusic e costituisce con David Shea e l'Ensemble Nuostra Signora - un progetto curato da Tullio Angelini che rimanda all’epopea dei Benandanti: trattasi di una pagina controversa e oscura dell’antica storia religiosa e sciamanica del  folclore esoterico friulano La trilogia "The Poem de Nuestra Signora”, 1997 “El ritual de North et Sud“, 1998. “Extasis” 2006 ne ripropone i suoni e gli strumenti musicali in chiave moderna.  Tullio Angelini è anche autore del saggio storico Di Prodigi Segreti / Presenze e Visioni di benandanti nel monfalconese, un libro del 2006, uscito in tiratura limitata con il marchio M+M MoreMusic  ( allegato al CD EXTASIS)  



Néos Saint Just 

Jenny Sorrenti/Tullio Angelini. 

M+M MoreMusic 2024


Il progetto Néos Saint Just è calato nella contemporaneità del nuovo millennio - non suona vintage o neo progressivo - la nuova direzione condivisa con Tullio Angelini guarda alle infinite possibilità vocali della Sorrenti; per esaltarle al meglio i due hanno scelto di destrutturare il progressive con l'apporto dell'elettronica e degli inserti acustici forniti dai notevoli musicisti - cooptati  dai settori Avant-garde, Electronics e Art rock internazionali: Clive Bell (Khene), Sylvia Hallett (violino), Alessandro Pizzin (tastiere), Robin Rimbaud alias Scanner (elettronica), Roberto Scarpa (pianoforte), e Kenny Wollesen (vibrafono elettrico).  Un CD postmodern & artpop anche nella pregevole veste grafica minimale del digipack e nei caratteri dei testi in inglese - tradotti anche in italiano - presenti booklet ( un lavoro curato da Roberto Duse e obliquestudio.com

Se avete apprezzato il primo omonimo Saint Just e l'eterogeneo Medioeval Zone  questo album è un tassello in più perchè spinge la phoné di Jenny in una direzione - quasi sciamanica: la voce è ancora lo strumento guida, ma è ammantata dai suoni eterei ed elettronici di Tullio Angelini ed è arricchita dal telaio strumentale offerto dai singoli ospiti. Néos Saint Just è un lavoro galvanizzato da uno sperimentalismo "caldo" e avvolgente, ben assimilabile anche da orecchie poco allenate. Chi conosce la cantante sà che lei non ha mai sacrificato gli aspetti melodici del proprio canto per un linguaggio astruso e radical 

Il CD si apre con Pneumantos - da Pneuma, un termine greco che nell’antica filosofia stoica, rappresenta anima o soffio vitale, la cui elevazione informa e compenetra l’universo - mentre in un ambito strettamente musicale identifica una particolare tecnica del canto gregoriano consistente in una frase melodica cantata sulla vocale finale di alcune parole dal pregnante significato spirituale ( es: alleluiaaaa) Un brano dunque concettualmente interessante e programmatico: la cantante si accompagna con il pianoforte e sorretta dall'elettronica di Robin Rimboud/Scanner - ci invita a osservare il cielo nei giorni di pioggia al di sopra  della superbia, l'arroganza e l'indifferenza; per capire quale direzione seguire nel nostro cuore

Sentire davvero ... la seconda tessera del mosaico - una traccia che si incastona con la precedente - ed è l'unico brano cantato in italiano; la cui melodia onirica ed eterea ricorda le dolci ballate classiche della Sorrenti: solo chi sente il dolore dell'altro può sentire davvero. 

L'alchimia sonora di In The Presence Of The Entity riecheggia delle arie teutonico - medioevali di Nico; almeno nella economia strumentale  creata dal binomio Sorrenti - Angelini con l'ausilio di Clive Bell allo shakuhachi e Silvia Hallett al violino + field recording. The Presence cela anche il sample di Love For Sale di Hallett e Bell - una canzone nella canzone per raccontare un'amore perduto ma vivo altrove - in un'anelito di immortalità: ... sei molto lontano ora, dove sei ora? ... ovunque sarai io camminerò con te, ovunque sarai ... 

La dolente e melanconica The Mirror Inside Me pare manifestarsi in antitesi a Entity - la mente m'inganna non è indulgente ... t'imprigiona dentro uno specchio e non ti lascia andare via ... io non vorrei ascoltarla perchè il mio cuore teme, ed ho paura. E' il racconto di un processo inevitabile ma necessario: il guardarsi dentro per trovare un viatico tra la mente e il cuore ed elevare l'anima - la mente creativa lo richiede: lei guarisce le cicatrice interiori. 

Hidden Things è davvero affascinante, una minimal pop song a metà strada tra il suono arcano ed esoterico di Meredith Monk e l'art rock extra colto di Laurie Anderson; comunque nulla di derivativo per  Jenny Sorrenti e Tullio Angelini e le loro personali alchimie artistiche: nei loro ambiti sono dei visionari professionisti che interagiscono in una comunione di stili spontanea e avvincente. Un doveroso cenno alle liriche: ( le nostre voci ora si ascoltano) in una notte d'estate - ( le nostre mani ora si protendono l'una verso l'altra) noi siamo meraviglie ... 

Segue Psyché. Il termine di origine greco indica, come è ovvio, la sfera psichica, ovvero un’anima sensibile e una mente riflessiva. Ma psyché significa anche respiro, il soffio vitale che dà la vita.  Inoltre Psyché significa anche farfalla.  Nella mitologia greca la farfalla è il simbolo dell’anima, della leggerezza e della volatilità dello spirito vitale. La farfalla è anche simbolo della fragilità, della bellezza, della caducità della vita:  lei ci conduce alla morte si alza in volo verso l'eternità. Psiché-farfalla è la personificazione del respiro dell’anima. Il brano riflette la paura già incontrata in The Mirror inside Me. Le note minimali delle tastiere sono rivestite dai loops e dall'elettronica di Angelini. 

Il CD si chiude con MERAVIGLIA una coda strumentale dove fanno capolino dei gioiosi vocalizzi pervasi di estasi e purezza. Il processo di morte, purificazione e rinascita è avvenuto!

Prima di chiudere questa disamina ho contattato Jenny Sorretti per chiderle quale fosse  la fonte ispiratrice nella sua attuale ricerca vocale. L'ho sollecitata a chiudere questo servizio di prima persona - e quel che ci lascia scritto è un magnifico esercizio di libertà da mettere in pratica nelle nostre stesse esistenze: "... prendo ispirazione da tutto ciò che è in vita, dalla natura, dal mondo animale, nonchè dalle riflessioni, dall'intelligenza, dall'orecchio che ascolta e dall'occhio che guarda. Mi piace investigare attraverso il canto, le ombre della nostra parte inconscia e la luminosità di quella conscia. Se ti disponi bene nei confronti del creato non potrai mai temere di svelarti per quello che sei veramente e ogni cosa sarà fonte di ispirazione. Alcuni brani li ho immaginati camminando per strada." 



Néos Saint Just 

Jenny Sorrenti/Tullio Angelini. 

+

The Mirror Inside Me 





lunedì 17 marzo 2025

Il Disco è Cultura! Here and Now - I ritratti in Jazz per voce e contrabbasso di Marilena Paradisi e Bob Nieske. Losen Records, 2024

 


Intro:

Here and Now 

 I ritratti in Jazz per voce e contrabbasso di Marilena Paradisi e Bob Nieske 


Tra le uscite discografiche che hanno lasciato un segno nell'autunno del 2024 - e continuano a fare proseliti in questo scorcio del 2025 - si è distinto il nuovo parto discografico di Marilena Paradisi con il contrabbassista americano Robert Bob NieskeHere and Now - pubblicato il 18 ottobre per l’etichetta norvegese Losen Records  - fondata da Odd Gjiessen presso la società di distribuzione Musikklosen. La cantante - originaria di Roma - aveva già realizzato un CD in duo con il pianista statunitense Kirk Lightsey per la prestigiosa label nel maggio del 2017 - il  melodioso e armonioso Some Place Called Where.

In data sabato 15 febbraio 2025 Bob Nieske ha raggiunto la cantante nella capitale per eseguire i brani del nuovo progetto artistico alla  Casa del Jazz - una ex villa confiscata alla malavita  - appartenuta al boss della Banda della Magliana Enrico Nicoletti - e in seguito assegnata al comune di Roma dall'allora sindaco Walter Veltroni per farne un punto di ritrovo culturale. Il concerto di Here and Now porta in nuce dei ritratti in musica fantasiosi ed emotivi per voce e contrabbasso, di conseguenza gli standards eseguiti si disvelano a noi come dei  prodigi emozionali - contrassegnati da una magistrale libertà creativa. Tutto ciò che possiamo ascoltare nel disco rivive nella gremita sala auditorium  in maniera passionale, vibrante, intensa:  i critici di settore - insieme ai fortunati spettatori  - ne hanno lodato l'interplay.  Oltre ai dodici brani in scaletta il duo ha scelto di eseguire tre composizioni di Jimmy Giuffre: Phoenix, Moonlight e Mosquito Dance  





Brevi cenni biografici su Marilena Paradisi e Bob Nieske


Marilena  è una cantante particolare - tra le più originali e inclassificabili della scena nazionale e internazionale - rifugge da sempre l'ovvio in favore di progetti artistici atipici e trasversali e multidisciplinari: ha dunque esplorato tantissimi linguaggi musicali - dagli standard jazz alla canzone d'autore fino ad implementare nel proprio background tutte le possibilità del canto strumentale e contemporaneo

Marilena Paradisi ha studiato con la grande cantante giapponese Michiko Hirayama (1923-2018) nota per I Canti del Capricorno di Giacinto Scelsi ( 1905-1988)  Nel 2013 pubblica Prelude for Voice and Silence Silta records) ed ha l'onore di immortalare in un supporto fonografico alcuni esperimenti in solitudine e dei duetti con la Hyrayama 

Ha inciso dischi con dei maestri indiscussi: Intimate Conversation  ( 2004, Abeat records) in duo con Pietro LeverattoPensiero - Omaggio a Gino Paoli ( 2006,Philology) in trio con Renato Sellani e Dino Piana

I lavori discografici pubblicati per la Silta records The Cave - Dialogues Between Echoes of Stone -  coaccreditato al percussionista, flautista Ivan Macera - e Rainbow Inside: Free Improvvisations to watercolors - scritto e concepito con il contributo del  sensibile chitarrista Arturo Tallini -  traggono ragione di essere nei luoghi siti di particolari ambienti naturali, o nella pittura, nella poesia e nell'essenza della creatività totale.

Bob Nieske ha stretto un sodalizio decennale con Jimmy Giuffre diventando una colonna portante del quartetto senza strumenti armonici - documentato nei 33 giri Soul Note di Giovanni Bonandrini - Quasar, Dragonfly e Liquid Dancers. Ha approfondito il metodo Lidio cromatico di George Russell.  Si è distinto suonando e collaborando con la leggenda del violino Jazz Stephane Grappelì. Ha suonato e inciso musica con la formazione di avanguardia Either/Orchestra. Tra i suoi progetti và segnalata una suite per trio Jazz e Lyndian String Quartet, documentata nel CD Semplicity ( Accurate,2000) molto acclamata dalla critica.  





Marilena Paradisi/Bob Nieske - Here and Now 

Losen Records, 2024


La scintilla creativa da cui si è originato il duo di Here and Now và individuata in una esibizione dal vivo antecedente alla pandemia. Nel comunicato stampa della Losen Records Marilena Paradisi ce ne parla in prima persona:  "Nel 2019 feci un concerto con Bob Nieske a Cambridge: era la prima volta che suonavo con lui, trovammo una inaspettata intesa musicale, fu davvero come se avessimo suonato insieme chissà da quanti anni. È una cosa davvero rara, soprattutto quando si tratta di un duo formato da voce e contrabbasso. Il Covid ha fermato tutto, quando è stato possibile ci siamo incontrati di nuovo a Boston e abbiamo finalmente registrato insieme. Con Bob ho trovato una comunicazione totalmente spontanea, con una libertà di espressione che ci ha consentito di vivere l’estemporaneità del momento. Il titolo “Here And Now” nasce proprio da questo"

La cantante romana e il contrabbassista statunitense si sono trovati sulla stessa corda e si è innescata la giusta vibrazione alchemica - il risultato che ne è scaturrito è eccellente. La seduta di registrazione del 21 Maggio a Boston ci riporta al concerto di Cambridge: nelle note interne di copertina scritte da Gerlando Gatto il giornalista paragona l'ascolto del cd a un buon live da gustare con prudenza, brano dopo brano - " ché la sorpresa è sempre dietro l'angolo"

L'incedere ipnotico e blues di Life B's Poem - un tema poco battuto di Bobby Hutcherson - e il flusso energico di Black Nile - un classico di Wayne Shorter -  la cui vivacità sonora rimanda allo scorrere di un percorso fluviale,  vengono esaltati da un dialogo voce e contrabbasso alla pari. Marilena passa dal testo cantato alla vocalità strumentale - da non confondere con il tradizionale scatt - mentre Bob Nieske utilizza il basso da strumento solista, evitando così la rassicurante, ma ovvia funzionalità di accompagnamento e sostegno ritmico. Aleggia lo stile libero e lineare di Jimmy Giuffre simile alla tecnica del contrappuntodove pattern e piccole sequenze in movimento aiutano a costruire le linee forti e portano con se l'orecchio dell'ascoltatore. In un'intervista rilasciata a doppiojazz.it Bob Nieske paragona il feeling musicale del duo alla metodologia di lavoro del gruppo senza strumenti armonici di Giuffre.  

Il contrabbassista si lancia nel tema più frizzante di My Friend Flora di Astrud Gilberto, una bossa louge sottoposta alla versatile vocalità della cantante. Two for the Road di Henry Mancini colora l'ascolto di romanticismo -  contrabbasso e voce tessono le trame del racconto in un jazz cinematico e i musici ci amaliano nella sezione centrale strumentale. Menzione a parte per Chelsea Bridge di Billy Strayhorn, uno standard dal taglio struggente e malinconico rivitalizzato dalla formula adottata per Here And Now - e per l'inclusione di Del Sasser del contrabbassista Sam Jones: una perla oscura del sottobosco jazz che personalmente non conoscevo.

Marilena scrive il testo per Lawns di Carla Bley e lavora sui charoscuri di Portrait in Black and White di Jobim cantandoli in lingua italiana; non paga di tanta creatività cesella i versi poetici de Il Mercante di Venezia per adattare le liriche di William Shakespeare con le musiche di Duke Ellington sounds of Love  - tra le migliori ballate di Mingus.  

Poetica è anche la spazialità ariosa e liquida della fotografia di copertina ( scattata dalla Paradisi) - non rievoca forse lo stesso impressionismo trasognante e materico della cover del 33 giri Crystall Silence? La balland di Chic Corea - condivisa nei primi anni settanta con il vibrafonista Gary Burton  - è presente nella scaletta di questo CD come terza traccia, ed è stato il primo brano che ho scelto di  ascoltare, affascinato dalla copertina dell'album. Nel complesso Here and Now mi fà pensare ad un felice incontro di kindred spirits ascesi nell'etere dei nostri ascolti con dei giochi di fantasia, poesia, improvvisazioni e ritratti in musica per voce e contrabbasso 


Il Disco è Cultura!




CD info

Catalogue No: LOS 310-2

EAN: 7090025833106


    ISRC:

1 Little B´s Poem (Bobby Hutcherson) 3:26 NO2NJ2410010

2 Black Nile (Wayne Shorter) 2:12 NO2NJ2410020

3 Crystal Silence (Chick Corea) 4:12 NO2NJ2410030

4 My Friend Flora (Astrud Gilberto) 2:27 NO2NJ2410040

5 Don´t Misunderstand (Gordon Parks) 2:48 NO2NJ2410050

6 Two For The Road (Henry Mancini) 3:51 NO2NJ2410060

7 Portrait In Black And White (A.C. Jobim / Italian lyrics Marilena Paradisi) 5:12 NO2NJ2410070

8 Del Sasser (Sam Jones) 2:52 NO2NJ2410080

9 Duke Ellington´s Sound Of Love (Charles Mingus / lyrics by William Shakespeare,

adapted by Marilena Paradisi from “The Merchant of Venice, act III scene II”) 2:36 NO2NJ2410090

10 Lawns (Carla Bley / lyrics Marilena Paradisi) 4:36 NO2NJ2410100

11 Chelsea Bridge (Billy Strayhorn) 2:31 NO2NJ2410110

12 Never Will I Marry (Frank Loesser) 2:31 NO2NJ2410120


Total Time: 39:14


Marilena Paradisi 

voice

Bob Nieske 

double bass


Artistic Project and arrangements by Marilena Paradisi & Bob Nieske


Recorded May 21, 2024 by Peter Kontrimas at PBS Studio Westwood, Boston, Mass. USA

Mixed and mastered by Clive Simpson at Extra Beat Studio, Rome, Italy

Produced by Marilena Paradisi

Executive producer Odd Gjelsnes

Front cover photo by Marilena Paradisi

Musician´s photo by Peter Kontrimas

Design by Max Franosch


martedì 11 febbraio 2025

Il Disco è Cultura! LISISTRATA - il ritorno discografico degli Enten Eller con la partecipazione speciale di Iva Bittovà ( autoproduzione discografica indipendente, 2024)


 LISISTRATA 

( autoproduzione discografica indipendente, 2024)




Il Disco è Cultura!

Introduzione 

Il 2024 è stato un anno importante e particolarmente impegnativo per Massimo Barbiero: tra le iniziative che si sono svolte nella prestigiosa cornice della 44esima edizione dell'Open Papyrus Jazz Festival - indetto e organizzato dal maestro  - va segnalata una data molto importante: il 6 settembre al Cortile del Museo Garda di Ivrea si è tenuto il concerto celebrativo per i 37 anni di attività degli Enten Eller.  

La formazione non suonava più dal 2019, tuttavia è riuscita magistralmente a integrarsi con le special guest Iva Bittovà e Danilo Gallo.  Uno dei tratti peculiari del loro modus operandi è quello di essere un gruppo aperto per favorire delle collaborazioni con musicisti versatili e eterogenei, caratteristiche necessarie per la realizzazione di progetti sempre differenti e di largo respiro. 

Per il nuovo parto discografico  Barbiero - leader e cofondatore storico insieme a Maurizio Brunod - ha scelto di evitare  la consueta formula del live celebrativo canonico, così da realizzare un progetto totalmente inedito su cui poi costituire l'idea portante per un'opera di musica totale: di conseguenza il live di Lisistrata è una preziosa occasione per approfondire un'esperienza artistica e creativa che non ha equali in Italia e in Europa  e nel resto del mondo 


 LISISTRATA  

Enten Eller & Iva Bittovà  


Per il concerto di Lisistrata non ci sono state prove, solo un lavoro di scrittura di Massimo Barbiero e di Alberto Mandarini, una costruzione strutturale dove i brani o i background sono usati all’interno di una conduction che mette in gioco più combinazioni (duo, trio, quartetto, collettivo) il tutto spiegato nel backstage con partiture alla mano. 

Lisistrata ha il costrutto narrativo di una suite a tema: la storia di Lisistrata ruota intorno alla protagonista delle commedia Aristofanea risalente al 411 a.C. Il mito racconta di come la donna ateniese - con la complicità  della spartana Lampitòsia riuscita a unire le donne greche in uno sciopero del sesso ad oltranza,  così da reprimere la guerra nel Peloponneso. 

Il CD si apre con un brano inedito Aquarius - scritto da Barbiero - e introduce il Mito: a questo tema si susseguono le tracce dei brani classici del repertorio rivisti nella formula a suite: Pragma ( guerra) - Mostar - Denique Caelum ( macerie) - Praxis - Torquemada ( speranza)  - Per Emanuela - Sud ( illusione rabbia)  

La struttura complessiva di Lisistrata permette agli strumentisti di permeare nel loro background impro jazz la musica erudita extra-colta contemporanea e il folclore immaginario di un mediterraneo che convive in simbiosi con le tradizioni popolari dell'Europa del Nord e dell"Est. Una sintesi espressiva e artistica dove il valore aggiunto è la gamma di sperimentazioni vocali portate in dote dalla Bittovà che conferiscono alla performance una fascinazione particolarnente emozionante: segnalo la dolente melodia di Mostar trasmutata in un canto malinconico e lunare (  il tema  rievoca la guerra nella ex Jugoslavia)

Le possibilità di dialogo interattivo offerte dai due contrabbassi sono molteplici e vanno dal free alla melodia,  fino a conferire al ritmo una cantabilità felicemente descrittiva. Danilo Gallo ha alle spalle una lunga storia nel mondo del jazz alternativo e si è contraddistinto anche come un brillante e efficace musicista, compositore e produttore discografico indipendente. Il bassista si è integrato nell'economia musicale degli Enten Eller in modo spontaneo e ha supportato la peripezia strumentale di Giovanni Maier senza prendere la scena.  

La chitarra di Brunod ha offerto attimi di trasognante progressive nel segmento Per Emanuela, i cui echi dei Genesis e dei King Crimson restano udibili nelle percussioni di Barbiero e nel suadente solo di violino con cui Bittovà si abbandona per far librare in aria il potere del proprio canto. Il concerto ha il suo epilogo in Sud ( illusione rabbia); il brano rievoca le sonorità etnico mediorientali e quelle dell'Europa centrale: impreziosito da melismi e vocalizzi, trilli armonici e canto muezzin di cui Iva Bittovà è conoscitrice ( nelle note di copertina Davide Ielmini cita Cathy Berberian e Demetrio Stratos

Tutto è sorretto da una tessitura orchestrale vicina alla sensibilità multiculturale di Don Cherry, Don Ellis e Charlie Haden. Alberto Mandarini ( tromba e flicorno) condivide con Massimo Barbiero la propensione alla melodia e a un progressivo recupero delle note essenziali.  

Va ricordato che il gruppo si è costituito nella seconda metà degli anni 80 e nel corso dei decenni le origini free e impro dei loro componenti si sono sedimentate nel DNA del collettivo per lasciare respiro alla musicalità mediterranea. Stiamo parlando di un tratto peculiare che non è passato inosservato all'estero ( la collaborazione con Tim Berne segnalata da DownBeat) L'incontro con la compositrice, violista e cantante ceca è un capitolo destinato a iscriversi alla voce capolavoro!

Forse Lisistrata è un pretesto per riflettere sulle grevi e minacciose guerre che funestano la striscia di Gaza in medioriente e il conflitto tra l'Ungheria e la Russia; senza dimenticare tutte le altre situazioni belliche nei differenti e oppressi Sud del mondo. 

Se ci soffermiamo sulla citazione di Pavese “L’unico modo di sfuggire all’abisso é di guardarlo e misurarlo e discendervi” possiamo leggere il progetto anche in questo modo: LISISTRATA è una proposta artistica degna di essere documentata perché nel caso specifico degli Enten EllerIva Bittovà Il Disco è Cultura! 




SCHEDA TECNICA/ 
CREDITI 


Alberto Mandarini: Trumpet ,flugelhorn
Maurizio Brunod: Electric guitars, live sampling, effects
Giovanni Maier : Double Bass
Massimo Barbiero: Drums e percussion

Special guest
Danilo Gallo : Double Bass
Iva Bittova: Voice violin

Intro
1) Aquarius Violino voce / batteria (Massimo Barbiero) 03:31
2) Pragma (guerra) (Massimo Barbiero) 06:49
3) Mostar (Background 1 chitarra contrabbasso Gallo) (Brunod Lodati) 03:35
4) Denique Caelum (macerie) (Massimo Barbiero) 05:22
5) Praxis (Background 2 Tromba Percussioni contrabbasso Maier) (Massimo Barbiero) 03:36
6) Torquemada (speranza) (Alberto Mandarini) 11:09
7) Per Emanuela (Background 3 collettivo (Massimo Barbiero) 07:44
8) ) Sud (illusione rabbia) (Walter Leonardi) 06:10

Total time: 48:01

“L’unico modo di sfuggire all’abisso é di guardarlo e misurarlo e discendervi”
Cesare Pavese

Recorded on 6 Settembre 2024 at Ivrea (44° Open Papyrus Jazz Festival)
Mixed on 24 ottobre 2024 Sound engineer Mario Bertodo

Cover e Photos:Luc Buti Ugo Cometto
liner notes: Davide Ielmini
Graphic design: Fabio Rodda

Il disco è un'autoproduzione di Massimo Barbiero ed è ordinabile contattando il musicista in privato. Allego il link del sito internet ufficiale del maestro: https://www.massimobarbiero.com/IT/ e il link del profilo Bandcamp per l'ascolto e l'acquisto di tutti i suoi album in formato digitale: https://massimobarbiero.bandcamp.com/

mercoledì 22 gennaio 2025

Il Disco è Cultura! STOICHEIA un progetto di musica e danza a cura di Massimo Barbiero, Markus Stockhausen e Roberta Tirassa. Autoproduzione/2024



STOICHEIA

 Il mito dell'origine degli elementi e della scintilla creativa cosmogonica secondo la sensibilità di Massimo Barbiero, Markus Stockhausen e Roberta Tirassa


STOICHEIA è il titolo di un CD registrato dal vivo durante lo svolgimento della 44esima edizione dell'Open Papyrus Jazz Festival e documenta l'eccellente esibizione di arte creativa e performativa tra due compositori e esecutori musicali di primordine: Massimo Barbiero - batteria, percussioni, crystal bowl e effetti - e Markus Stockhausen - tromba, flicorno e live electronics - a cui si è aggiunta la danzatrice e coreografa  Roberta Tirassa. 

E' riduttivo catalogare tale proposta alla voce concerto dal momento che Barbiero è un rigoroso uomo di cultura assemblatore di idee, progetti, eventi, stage e festival che hanno lasciato un segno indelebile a Ivrea - la città di Adriano Olivetti - e nella scena creativa italiana. Chi lo conosce e lo segue fin dagli anni ottanta può individuare nel titolo del disco un significato filosofico e umanistico di indubbia importanza. Le note di presentazione di Davide Lelmini ci spiegano che Aristotole - coniando la parola Stoicheia - indicò negli elementi acqua, aria, terra e fuoco la sintesi primigenia della vita ( un processo comune in tutte le cosmogenie) 

Ai quattro elementi viene aggiunto il Vento e dall'iterazione con il silenzio gli artisti coinvolti pongono le basi per rielaborare lo stesso processo cosmogonico in simbiosi con la natura del sito prescelto, in data 2/9/2024: il Giardino di Villa Casana, all'interno dell'Archivio Storico Olivetti. Va inoltre segnalato che la scelta del sito rientra nel progetto artistico ambientale di Roberta Tirassa 4000 dances for the Earth, il cui obbiettivo primario è una raccolta fondi per piantare alberi e fare rewilding tramite il team di Mossy Earthhttps://www.mossy.earth/



All'ascolto del disco si ha l'impressione che i due esecutori suonino da una vita; nella realtà non c'è nulla di preparato: I musicisti stanno improvvisando e creando un lavoro di musica e danza concettuale ispirati dal vento e dagli elementi naturali, senza mai essersi incontrati precedentemente per scrivere una partitura su cui sviluppare delle conductions; il tutto in simultanea con l'apporto coreografico di una danzatrice affermata qual è Roberta Tirassa.

E' Barbiero che ufficia l'inizio del rito con percussioni, cristalli e legni tessendo lievi trame di pura melodia; a cui fanno seguito i soli di Stockhausen: note essenziali per una connessione alchemica dove l'acustico si alterna ai loop elettronici. L'interplay è tra i più felici, in grado di sublimare  tutta la gamma strumentale - la batteria, il campionario di sfere di cristallo, il flicorno, la tromba - fino a trasmutare la spazialità misterica del silenzio in una musica avvolgente. Stoicheia ha preso forma, e seguendo la tracklist del disco viene identificata con il titolo di una suite: La Danza del silenzioaquarius) consta di sei movimenti: Ventointro) Terra ( felicità) Acqua ( illusione) Fuocodisillusione) Etereabbandono) VentofinaleL'insieme delle sezioni giungono al nostro orecchio come deve essere una composizione armoniosa e ben strutturata 

La registrazione audio non ci restituisce il linguaggio gestuale e trascendentale della danza di Roberta Tirassa; tuttavia  possiamo chiudere gli occhi  e lasciare che la musica e la danza si incontrino nel nostro spazio interiore, così da immaginare di essere parte del pubblico, galvanizzati dalla sacralità espressiva e creatrice dei tre artisti e dalle suggestioni naturalistiche e ambientali pregne di bellezza evocativa del Giardino di Villa CasanaAnche nell'ascolto di un disco si percepiscono i prodigi di un Etere che diviene Ascesi: in  quel breve ma numinoso silenzio che precede l'applauso estasiato del pubblico - proprio alla fine della riproduzione del CD - c'è la ragione d'essere dell'Arte ( Il Disco è Cultura!)





Le foto dell'evento sono di proprietà di Carlo Mogavero e le ho caricate direttamente dalla pagina Facebook di Massimo Barbiero Odwalla Percussionhttps://www.facebook.com/odwalla.percussion?locale=it_IT

La foto della copertina del CD è di Carlo Mogavero e il Graphic design è a cura di Fabio Rodda. Il disco è un'autoproduzione di Massimo Barbiero ed è ordinabile contattando il musicista in privato. Allego il link del sito internet ufficiale del maestro: https://www.massimobarbiero.com/IT/ e il link del profilo Bandcamp per l'ascolto e l'acquisto di tutti i suoi album in formato digitale: https://massimobarbiero.bandcamp.com/


sabato 6 maggio 2023

KARU - Place Memory #1 - Trascendenze e nuove forme sonore e visuali nella Chiesa sconsacrata di Sant'Agostino a Montalto delle Marche





Introduzione: cenni biografici e background + metodo e processo di lavorazione del collettivo KARU 


Per parlare di questo interessante progetto musicale di Alberto Brutti & Co. partiamo dal significato della parola KARU e dalle sue origini. Nella lingua Swahili delle etnie bantu - idioma diffuso in gran parte del continente africano che si affaccia sull'Oceano Indiano - tale entità creativa indica il principio mitologico del Chaos. Il significato archetipo di questa simbologia può essere identificato in un mito: il musicista semidio e sciamono che agisce - a tratti in forma caotica e inconsapevole - sotto la guida di un influsso trascendentale; la cui musica ha effetti guaritrici. Gli studiosi di fisica quantistica asseriscono che Dio ha originato l'universo suonando una partitura musicale: può darsi che in un'epoca remota i KARU abbiano raccolto queste vibrazioni divine e siano stati riconosciuti dai nostri avi come dei guaritori.

Non ci deve stupire che il giovane musicista, contrabbassista e compositore marchigiano sia partito dal così lontano per dare vita al suo ensemble, poiché tra le influenze musicali dichiarate troviamo John e Alice Coltrane, Charles Mingus; anche compositori di musica contemporanea, quali Iannis Xenakis - noto per il suo lavoro sulle infinite possibilità della musica scritta per percussioni - e altri pionieri della musica elettronica e elettroacustica del novecento: da Edgar Varèse a Steve Reich

In KARU la matrice sonora riconducibile al ritmo è chiara. L'aspetto spirituale della proposta artistica non è artificioso: il contenuto musicale non rifugge nella mistificazione, perché Brutti ha assimilato la grande lezione di John Coltrane  

[ Durante l'anno 1957 sperimentai, per grazia di Dio, un risveglio spirituale che doveva condurmi ad una vita più ricca, piena e produttiva. A quel tempo, per gratitudine, chiesi umilmente che mi venissero concessi i mezzi ed il privilegio di rendere felici gli altri attraverso la musica. Sento che ciò mi è stato accordato per sua grazia. Ogni lode a Dio - J.C.]

La band ha elaborato e sintetizzato un percorso artistico e culturale con indirizzo afrocentrico perfettamente in linea con le origini mistico-ancestrali e antropologiche del significa bantu di KARU: la Black Consciousness delle avanguardie afroamericane degli sessanta, l'afrofuturismo di Sun Ra e l'associazionismo dei collettivi sperimentali e politici degli anni settanta e ottanta, le  contaminazioni elettroniche e il post rock, l'ambient jazz e l'avant-garde dance degli anni novanta e del nuovo millennio Flying Lotus, Kieran Hebden, Mike LaddD'Angelo

Questo flusso sonoro per affinità risuona con gli altri compagni di viaggio: Mario D'Alfonso alle ance, Andrea Di Nicolantonio alla chitarra elettrica, Cristano Amici alla batteria. Il collettivo si è costituito in un'area geofrafica situata tra le Marche e l'Abbruzzo, ma è operativo in quelle città dove è stato possibile maturare un percorso di formazione musicale dalla risonanza internazionale: Bologna e Milano





An 

Immaginary 

Journey


An Immaginary Journey è un brillante disco di musica spiritual Jazz contaminato con suoni elettronici e etnici e attraversato da umori Trip hop e psichedelici. E' nato da differenziate  Jam session, grazie a un metodo di lavoro ormai affinato da anni di studio, prove, incisioni discografiche e concerti. E' caratterizzato da risoluti colpi di contrabbasso, linee di sax eccentriche e a tratti spirituali e sciamaniche, accentuate da samples di musica elettronica, la chitarra elettrica che oscilla tra reminescenze acido lisergiche e noise, e frenetiche sessioni di batteria.  In un secondo tempo è subentrato Matteo Castiglioni che ha suonato i sintetizzatori nelle tracce A3, B2 e B3, campionando anche le tracce di batteria. Nella fase conclusiva Alberto Brutti è intervenuto sulle registrazioni in studio utilizzando due Software per PC che si chiamano  Max Msp e Ableton Live necessari  per il processo di editing  e  di modulazione. Così il connubio tra il Jazz e l'elettronica ha preso la forma definitiva nei solchi del disco in vinile.  


Potete ASCOLTAREAQUISTARE l'album  nella piattaforma Bandcamp https://karumusik.bandcamp.com/


[ An Immaginary Journey, l'ultimo LP uscito per la Beat Machine records di Milano, è stato segnalato dalla testata The Guardian: https://www.theguardian.com/music/2022/dec/09/lea-bertucci-xtended-vox-review-contemporary-ben-vida-phil-minton ]


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KARU 

Live at Commerce Bookshop


Due parole a proposto del concerto avvenuto all'interno della moderna libreria Commerce di Milano.  In questa occasione si esplica il lato ImproJazz di Karu: si odono gli echi degli esoterismi panafricani e etnici di John e Alice Coltrane, Sun Ra e il Davis elettrico ( quello dei mitici live degli anni settanta) Nel video potete vedere i KARU in una dimensione a loro congeniale. Emergono comunque anche gli stili recenti tipici di un combo giovanile che opera nell'era del postmodernismo underground 2.0 ( le incursioni post rock noise




KARU 

Place Memory #1 

Trascendenze e nuove forme sonore e visuali nei luoghi sacri e storici delle Marche.


Andando ad analizzare Place Memory #1 parleremo di un percorso già volto al futuro;  dunque in fase embrionale e fortemente voluto da Brutti (originario di Grottammare, provincia di Ascoli Piceno) Il suo fine è quello di sfruttare i siti storici dei paesi dell'entroterra e dintorni ( marchigiani e abruzzesiper creare una rete di avvenimenti culturali e offrire al nostro territorio la possibilità di rifiorire, anche grazie alla buona volontà di una gioventù desiderosa di riappropriarsi delle proprie radici e di contaminarle con i linguaggi e le esperienze artistico-creative maturate nelle grandi metropoli urbane e nel resto del mondo. 

Si tratta di una nuova fase concettuale e audiovisiva in Work in Progress, perciò non possiamo ancora comprendere la sua prossima evoluzione:  gli scenari futuri di questo esperimento sound&vision dipendono molto da come Place Memory sarà accolto dal pubblico ( e naturalmente dall'aiuto materiale delle comunità locali) 


Il primo sito scelto è la Chiesa sconsacrata di Sant'Agostino che sorge isolata a poca distanza da Montalto delle Marche, lungo la strada che conduce al cimitero comunale

Sant'Agostino  è una location assai suggestiva, in quanto pervasa da una riminescenza mistico - spirituale riconducibile a un vecchio ordine monastico agostiniano.  La Chiesa  si cela tra il verde dei cipressi secolari e i silenzi di una quiete complice e atemporale.

Non tutto però è filato liscio come si potrebbe pensare. Sono stati necessari almeno tre giorni di immersivo sopralluogo da parte dei musicisti e degli operatori, prima del giorno effettivo delle riprese e delle registrazione di Place Memory #1 

Alberto Brutti è stato così gentile da invitarmi ad assistere all'ultima fase di questo lavoro e in quella occasione ho avuto modo di sottoporlo ai miei quesiti. Vi riporto uno stralcio della mia intervista: 

" Abbiamo fatto circa tre sopralluoghi. Il primo con il tecnico del suono, abbiamo studiato la profondità del riverbero e calcolando i transienti abbiamo appurato che la chiesa ha una nota di riferimento il Mi bemolle.

Il secondo è stato fatto con i musicisti. Abbiamo preso confidenza  con il luogo, cercando di entrare nel suo suono. Abbiamo accordato gli strumenti in risposta a quello che l’ambiente ci offriva, abbiamo camminato e fatto esercizi di respirazione lungo tutto il perimetro per entrare in perfetta sintonia con il reverbero della  chiesa. 

Il terzo è stato eseguire il brano. Nel sopralluogo precedente abbiamo registrato con un piccolo registratore le varie session (ovviamente tutto eseguito a livello improvvisativo), abbiamo riascoltato quello che avevamo suonato e trovando spunti molto interessanti, abbiamo cercato di replicare alcuni di quelli. Anche e sopratutto con una grande parte di improvvisazione è nata Place Memory"





CHIESA DI SANT'AGOSTINO

Song "Place Memory #1"


In data 03/02/2023 Alberto Brutti, Matteo Castiglioni (visual) e Riccardo Ciabò (regia) sono partiti da Bologna per recarsi nel sito e fare un ultimo sopralluogo: utile sopratutto a Castiglioni per mappare l’abside della Chiesa. L’idea iniziale era quella di avere un cerchio di polistirolo su cui proiettare una seconda immagine al centro del palco, e creare una sorta di tridimensionalità. Purtroppo la qualità del secondo proiettore non era abbastanza performante per questa soluzione alternativa e quindi l'idea è stata scartata. 

Il giorno dopo intorno alle 11. Alberto e il tecnico del suono studiavano i microfoni e la loro posizione; oltre ai microfoni per gli strumenti musicali, sono stati piazzati un’altra coppia di panoramici per catturare interamente l’ambiente sonoro. Dopo di che  è stato deciso la posizione per l’inquadratura principale.

Lo scopo era entrare in perfetta sintonia con il luogo. Dal momento che ero presente posso confermare che tale procedimento è stato complesso e ha richiesto diverse prove prima delle registrazioni definitive. Ho avvertito una profonda dedizione alla musica, all'arte e alIa sacralità espressiva del luogo ( sottolineo: una chiesa che riserva inaspettate sorprese anche in un contesto di ardita sperimentazione!) I ragazzi hanno registrato in tutto sette take. Tra una take e l'altra si dicuteva su quali fossere le scelte migliori per raggiungere il risultato positivo. Alla fine delle take Riccardo Ciabò ha fatto le riprese per i primi piani

Il brano musicale è introdotto da un crescendo estatico e si evolve su differenti piani strumentali, fino a lambire ritmi frenetici e sezioni psichedeliche. Ascoltando questa composizione ho notato un'ambivalenza tra l'acustico e l'elettrico: nel video questi mondi si completano sia nella parti solistiche che nei momenti di improvvisazione collettiva. Sono i miracoli del discorso simpatetico di KARU ( un ensemble rodato anche dal legame familiare dell'amicizia)

Menzione a parte a Matteo Castiglioni per la parte visual di Place Memory #1: spirali e effetti di luce che avvolgono la band nel logo disegnato da Alberto Brutti, poi elaborato da Unolab Studio ( ex Hybrida Studio) di Milano per il disco omonimo del 2020    

Parliamo di un musicista e artista visivo classe 1993 con una biografia densa di esperienze differenziate e di un certo prestigio ( https://matteocastiglioni.com/it ) sia in ambito strettamente musicale - il duo t.e.s.o e i gruppi Studio Murena e Bo!led - che in tutti quei settori audiovisivi dell'arte contemporanea, per esempio istallazioni A/V e opere site specifiche: il palazzo Litta, l'Acquario e MiArt a Milano, la Michigan Technological University, il Palazzo Ducale e la Commenda di Prè a Genova.  

Matteo espone le proprie opere a Palazzo Reale di Milano e  alla Fondazione Bevilacqua LaMasa di Venezia. Collabora  anche con il conservatorio di Birmingham, il museo del 900, la Triennale ecc ecc. Conversando con lui abbiamo ricordato la recente dipartita del grande fotografo e artista audiovisivo Roberto Masotti (1947/2022), i luoghi della Milano dell'arte contemporanea, Keith Jarrett e Glenn Gould.   


Video 

"Place Memory #1"

KARU present an immersive audio and visual performance in the quaint Sant’Agostino church in Montalto delle Marche.





KARU present an immersive audio and visual performance in the quaint Sant’Agostino church in Montalto delle Marche. This first act takes place in an historical location which fascinates not only for its cultural value but also for its architectural elements. Inspired by their affection for this site, the artists have decided to explore its potential as a means of communication. 

Through the use of reverbs and delicate arrangements of sax, double bass, guitar, and drums, #KARU initiates a dialogue that gradually builds in rhythmic intensity. Accompanied by a video projection that allows spectators to time travel, the performance creates a unique sonic and visual spectacle that responds to the building's distinctive spiritual character. KARU mould their sound in response to the acoustics of the location, resulting in a performance that fits perfectly with the features of the space.




Double Bass by Alberto Brutti | Sax by Mario D’Alfonso | Drums by Cristiano Amici | Guitar by Andrea Di Nicolantonio 

Visuals by Matteo Castiglioni.

Audio Engineer Mix and Master by Fabio Cardone.

Director Riccardo Ciabò.

Produced by Beat Machine Records.

© ℗ Beat Machine Records 2023




Postilla 

( o nota ai margini per il lettore)


Il servizio che avete letto è anche il sunto di gentili e cortesi conversazioni avvenute nel corso del tempo. Si è trattato di una vera e propria collaborazione tra un cittadino di Montalto delle Marche ( quale sono) e uno di Grottammare -  Alberto Brutti - per rendere omaggio alle nostre terre. Grazie per l'attenzione e il vostro tempo di lettura. 





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