Music Reviuw 2.0
- i suoni del nuovo millennio -
presenta
Néos Saint Just di Jenny Sorrenti e Tullio Angelini. M+M MoreMusic 2024
Intro:
Comunicato stampa
[ - È finalmente uscito l'album omonimo di Néos Saint Just (ovvero Jenny Sorrenti & Tullio Angelini). L'opera rappresenta la naturale evoluzione del progetto Saint Just, concepito e diretto fin dagli anni Settanta dalla stessa Sorrenti. Uno dei temi fondanti di questo album è la sua costruzione sonora, praticata senza riserve e canoni, volta a proporre coerentemente un'attitudine al cambiamento per tutta la durata dell'album.
Sia le parti vocali che le strutture musicali suggeriscono la possibilità di uno spostamento “nell'onirico” e in connessione con atmosfere rituali e con l'esperienza esistenziale.Il CD Néos Saint Just presenta sette composizioni inedite cantate in inglese (tranne il secondo brano) e propone anche musicisti significativi.
Gli ospiti sono:
CLIVE BELL (polistrumentista ed esperto suonatore di shakuhachi): Khene
SYLVIA HALLETT (una delle più eclettiche violiniste inglesi): violino
ALESSANDRO PIZZIN (che ha "reinventato" la musica dei The Residents sotto il suo moniker Alieno deBootes): tastiere
ROBIN RIMBAUD alias Scanner (collaboratore di Michael Nyman, Laurie Anderson, Wayne MacGregor): elettronica
ROBERTO SCARPA (pianista, tastierista e compositore italiano): pianoforte
KENNY WOLLESEN (batterista già con Tom Waits e John Zorn, tra gli altri): vibrafono elettrico.
che naturalmente accompagno in questo lavoro
JENNY SORRENTI: tastiere, pianoforte, voce
TULLIO ANGELINI: loops e elettronica
Le attuali sonorità di Néos Saint Just sono dedicate a un approccio più sperimentale alla musica e alla sua visione contemporanea. Questo processo di innovazione è il fulcro del nuovo percorso artistico, che è anche la base dell'obiettivo futuro.
All'interazione tra il suono non convenzionale e i possibili timbri della voce sarà riservata ancora una parte significativa della ricerca qui avviata. Jenny Sorrenti è una voce importante, sempre gentile e coerente, che non rifugge il “nuovo” ma anzi lo percepisce e lo interpreta con una trepidazione unica. Ciò è in sintonia con il ruolo prospettico e decisivo svolto dalla presenza del musicista Tullio Angelini, che indica la direzione dell'intero progetto, a volte con irregolari spostamenti di suono, altre volte orientato alla mutevolezza e alla fluidità.
Prodotto da Jenny Sorrenti e Tullio Angelini per MoreMusic, il CD e’ distribuito da G.T. Music Distribution di Antonino Destra.Nella splendida grafica di una special digipack. - ]
Jenny Sorrenti
( la costituzione dei Saint Just)
Jenny Sorrenti è figlia di madre gallese Gwen e Francesco Sorrenti - pittore e cantore di arie napoletane - insieme al fratello Alan si interessa alla musica e al canto professionale seguendo un indirizzo di sperimentazione e catarsi trascendentale nella corrente underground progressiva partenopea. Nei primi anni settanta costituisce i Saint Just con il bassista e multistrumentista Toni Verde e il sassofonista Roberto Bob Fix. Sono un ensemble originalissimo a partire già dal nome di battesimo: ispirato al rivoluzionario francese Louis Antoine de Saint-Just, ghigliottinato a 27 anni. La loro principale ricetta musicale è una riuscita fusione di suoni acustici ed elettrici - a tratti sghembi - amalgamati con degli arrangiamenti jazzati e all'avanguardia. La Sorrenti sperimenta una nuova vocalità sconcertante - sembra possedere le doti di Cathy Berberian, conoscere alla perfezione il lessico popolare delle muse folk anglosassoni - quali Jacqui McShee e Sandy Danny - senza mai tradire la liricità antica della storica Paleopolis: nome da cui è derivata la cultura detta partenopea di Napoli.
L'album omonimo - inciso per la EMI-Harvest nel 1973 - è ricordato per la straordinaria copertina bianca che ritrae i tre musicisti completamente pittati e vestiti di bianco in una dimessa stanza di un manicomio color biancosporco a metà strada tra il neorealismo e certe rappresentazioni felliniane - senza dimenticare Andy Wharol - presente nei crediti di copertina, insieme ai nomi di due band anglosassoni: Pentangle e Third Ear Band. L'album gatefold si apre a pagina di quaderno con dei disegni infantili e i testi scritti con la calligrafia incerta e grossolana - un dettaglio che vuole comunicare un senso di infanzia irrisolta e tormentata. L'idea è da attribuire a Umberto Telesco
Il microsolco Saint Just si presenta come un lavoro di progressive folk italiano complesso: dove le atmosfere fiabesche emanano inquietudini e morbosità infantili e rievocano l'immaginario decadente e liberty francese del settecento - un ascolto cosi estraniante da infondere sensazioni di struggimento melanconico e di altrettanto stupore. Le liriche dei testi rievocano scenari poetici e letterari remoti; tuttavia lo spirito di Saint Just vuole ( e ci riesce) incarnare il grido giovanile di una rivoluzione culturale che si respira nell'aria, ovunque: la stessa del Maggio francese o della Factory di Andy Wharol e del Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina - ai tempi in trasferta a Piazza di Spagna - come anche nel Vomero e nella Positano del nascente movimento Neaples Power: l'onda in procinto di abbracciare la sognante West Coast di Laurel Canyon, direttamente dalle basi Nato.
Dei primi Saint Just va sottolineata la capacità progettuale di essere un valido gruppo aperto ( o gabinetto sperimentale) - un trio di compositori/esecutori in grado di sperimentare la formula del quintetto e del sestetto con guest musicians: Toni Esposito alle percussioni, Gianni Guarracino alle chitarre elettriche e acustiche, Mario D'Amora alle tastiere e alla celesta, Alan Sorrenti alla voce nel brano Una Bambina.
Tale predisposizione ha favorito la costituzione di una comune hippie dedita a stili di vita artistici e bohemien: il secondo lp La casa del Lago ( Harvest, 1974) riflette un rilassato clima di jam e cooperazione musicale, i cui brani sono equamente ridistribuiti tra il rock elettrico e il folk acustico. Il Lago di Bracciano offre gli stessi stimoli di quei cottage inglesi che hanno germogliato una semina di Lp epocali - oggi classificati come pietre miliari del rock anglosassone: Led Zeppelin III, John Barleycon Must Die dei Traffic, Trespass dei Genesis, A Night At The Opera dei Queen.
Il nuovo corso di Jenny Sorrenti
( da Suspiro al progetto Celtica Napoletana)
Con il trascorrere degli anni la cantante scioglie il gruppo e intraprende un lungo percorso solista sofisticato: la ricerca di nuovi stimoli creativi la conduce a coltivare le arti multidiciplinari, la poesia, il teatro e lo studio del canto lirico e popolare. Tra i meriti che le si possono attribuire c'è quello di talent scout: a Jenny si deve la primogenitura di un giovane chitarrista di nome Pino Daniele - presente nell'esordio discografico da cantautrice Suspiro ( Harvest, 1976) e in tutti i concerti del periodo a supporto del 33 giri. Nel 1979 passa alla RCA per incidere un disco omonimo più accessibile e in linea con i cantautori del periodo: nel brano di punta Lampo duetta con Francesco De Gregori. È ospite del concept jazzprog Alice del Perigeo Special. Nel corso degli anni ottanta compone prevalentemente musica per il teatro.
Il progetto Celtica - Napoletana coprodotto con il produttore Umberto Telesco vede anche la complicità di un musicista progressive folk storico Marcello Vento ( purtroppo deceduto nel febbraio del 2013) e la impegna in una serie di innovazioni: un nuovo studio di registrazione, la creazione di un sito internet, la realizzazione del videoclip Le Belle Se Sit e la pubblicazione del suo migliore album solista - infine una serie di concerti a supporto del progetto.
Medioeval Zone è una sintesi originale tra la musica celtica e la mediterranea antica, pubblicata con il marchio Celtica - Napoletana: si tratta di una raffinata commistione di generi equamente suddivisi tra fonti antiche remote e tradizionali popolari rivitalizzate in un telaio sonoro che rievoca la new age e le produzioni indie esoteriche della label 4AD. 13 brani di diversa area geografica e temporale, tra cui El Rey de Francia - canto sefardita di remota origine turca - e The Leaboy's Lassie - Inclusa una nuova versione di Suspiro che sfocia nei vocalizzi eterei di una nuova maturità artistica. Il CD è prodotto e distribuito dalla Materiali Sonori.
Com'e grande Efermidade è il secondo disco concepito con il compianto Marcello Vento, noto ai più essere stato il batterista - percussionista delle band Albero Motore e della seconda incarnazione de Il Canzoniere del Lazio. Il CD questa volta è prodotto e licenziato dalla Polo Sud. Il punto narrativo di partenza dell’album sono le cantiga medioevali del 1100, forme popolari religiose spagnole di canto, declamanti i miracoli di Maria per guarire le infermità mentali e fisiche della gente. L’Enfermidade è il simbolo della follia del mondo in cui viviamo e l'album è un viaggio-avventura sull’infermità del mondo, sulla follia umana, tutto questo interpretato in una chiave curabile. Di fronte ai mali del mondo si deve reagire positivamente con le parole, con le azioni, con la poesia, con la musica e la voce, lo strumento che Jenny ha sviluppato per esercitare il miracolo e il prodigio della guarigione.
Burattina ( Odd Times record, 2008) chiude la trilogia con un ritorno alla forma canzone autografa - cantautorale con una connotazione partenopea più folk rock. La presenza di Enzo Gragnaniello in Nessuno è più forte di chi non ha nulla da perdere è di per se programmatica. Burattina è ben accolto dalla critica e prelude al ritorno dei Saint Just
La Rivoluzione 2.0
( ... e ancora spirano i venti di Sain Just)
Nel ricostituire i Saint Just sotto la nuova sigla SJ Again per la realizzazione di Prog Explosion la Sorrenti sembra voler fare ritorno al rock degli anni settanta; ma Prog Explosion è poco più di un lp fantasma realizzato per i lettori della rivista RARO in tiratura limitata; per poterne godere il frutto bisogna attendere il successivo cd Prog Explosion and other stories: la versione notevolmente espansa, rivista e ridefinita per il supporto digitale in collaborazione tra l'indipendente Ma.Ra.Cash, il marchio Progressivamente e la rivista Prog Italia Il disco è supportato da una rete di piccole performance live, e vedono anche il ritorno di Alan Sorrenti nelle vesti di redivivo vocalist Progster.
La necessità di spingere la voce in territori vergini non viene mai a mancare e l'incontro con Tullio Angelini - musicista, dj, promoter e produttore discografico indipendente attivo nei territori musicali della sperimentazione e dell’avanguardia sonora - è quello decisivo per il definire il nuovo indirizzo artistico. Il nostro le produce “Jenny canta Nico" un progetto dedicato alla musicista Nico, musa di Andy Warhol ex Velvet Underground e nel 2024 il CD "Néos Saint Just" per l'etichetta discografica di proprieta MoreMusic (n°catalogo Momus 015). Oltre a coordinare le traiettorie del progetto discografico con la cantante è presente in qualità di musicista e demiurgo sonoro.
Tullio Angelini.
Il percorso musicale e culturale di Tullio Angelini parte in ambito classico, con lo studio dell'oboe e in seguito dall'approfondimento delle musiche di tradizione orale e degli strumenti relativi come la piva (cornamusa diffusa nel Nord Italia). Dalla sua certosina ricerca etnomusicologica "sul campo", ne esce un disco, su commissione di John Zorn, per la giapponese Avant: Šmarnamiša! Resia Valley Music - Folk songs & dances from north-east Italy, dedicato appunto ai canti e alle musiche della Val Resia.
Nel corso del tempo Angelini tende a muoversi in differenti aree artistiche multidisciplinali, cercando una propria via tra la scuola accademica e la sperimentazione, maturando l'interesse per il djing’ o turntablism: l'utilizzo del giradischi come un autentico strumento musicale, integrato dall'uso e campionamento digitale di fonti sonore eterogenee opportunamente combinate.
Collabora nell'ambito del teatro-danza per le musiche di scena e come musicista con il Teatro dell'I.R.A.A / Istituto di Ricerca sull'Arte dell'Attore, del regista Renato Cuocolo e dell'attrice e danzatrice Nur/Raffaella Rossellini (figlia del regista Roberto), in uno spettacolo denominato Scomposizione e ricomposizione da un quadro di Paul Klee.
Ha collaborato, tra gli altri, con il musicista e compositore americano David Shea e poi con Carlo Mariani (esperto suonatore di launeddas), il chitarrista Marc Ribot e con la violoncellista americana Frances-Marie Uitti (invitato dalla stessa al festival Udin & Jazz 2007) in un progetto dove la scrittura e l’improvvisazione sono solo alcuni dei parametri per le argomentazioni sonore trattate.
Tullio Angelini ricopre un ruolo di primordine come organizzatore di eventi e concerti in tempi non sospetti - quando ancora la curiosità del pubblico era onnivora verso le nuove proposte underground e la musica di confine: un crocevia di commistioni tra ricerca, sperimentazione e proposte popolari eterogenee e inclassificabili.
Organizza tour italiani e concerti di diversi musicisti stranieri, tra i quali: Tone Dogs, Art Moulu, Iva Bittová, Marc Ribot, David Shea, Zeena Parkins, Mike Cooper, Amy Denio, John Zorn, Antony Braxton, Scanner ecc.
È curatore della rassegna musicale "Zattere alla Deriva" presso il Teatro Miela di Trieste, di cui esiste un cd antologico pubblicato per la MoreMusic nel 1996, con le esibizioni di John Zorn, Boris Kovač & Ritual Nova Ensemble, Quartetto vocale di Giovanna Marini con Lucilla Galeazzi, Pascal Comelade & Bel Canto Orchestra, Fred Frith & Bob Ostertag, Phill Minton & Veryan Weston, Die Knodel, Makàm ecc.
Néos Saint Just
Jenny Sorrenti/Tullio Angelini.
M+M MoreMusic 2024
Il progetto Néos Saint Just è calato nella contemporaneità del nuovo millennio - non suona vintage o neo progressivo - la nuova direzione condivisa con Tullio Angelini guarda alle infinite possibilità vocali della Sorrenti; per esaltarle al meglio i due hanno scelto di destrutturare il progressive con l'apporto dell'elettronica e degli inserti acustici forniti dai notevoli musicisti - cooptati dai settori Avant-garde, Electronics e Art rock internazionali: Clive Bell (Khene), Sylvia Hallett (violino), Alessandro Pizzin (tastiere), Robin Rimbaud alias Scanner (elettronica), Roberto Scarpa (pianoforte), e Kenny Wollesen (vibrafono elettrico). Un CD postmodern & artpop anche nella pregevole veste grafica minimale del digipack e nei caratteri dei testi in inglese - tradotti anche in italiano - presenti booklet ( un lavoro curato da Roberto Duse e obliquestudio.com)
Se avete apprezzato il primo omonimo Saint Just e l'eterogeneo Medioeval Zone questo album è un tassello in più perchè spinge la phoné di Jenny in una direzione - quasi sciamanica: la voce è ancora lo strumento guida, ma è ammantata dai suoni eterei ed elettronici di Tullio Angelini ed è arricchita dal telaio strumentale offerto dai singoli ospiti. Néos Saint Just è un lavoro galvanizzato da uno sperimentalismo "caldo" e avvolgente, ben assimilabile anche da orecchie poco allenate. Chi conosce la cantante sà che lei non ha mai sacrificato gli aspetti melodici del proprio canto per un linguaggio astruso e radical
Il CD si apre con Pneumantos - da Pneuma, un termine greco che nell’antica filosofia stoica, rappresenta anima o soffio vitale, la cui elevazione informa e compenetra l’universo - mentre in un ambito strettamente musicale identifica una particolare tecnica del canto gregoriano consistente in una frase melodica cantata sulla vocale finale di alcune parole dal pregnante significato spirituale ( es: alleluiaaaa) Un brano dunque concettualmente interessante e programmatico: la cantante si accompagna con il pianoforte e sorretta dall'elettronica di Robin Rimboud/Scanner - ci invita a osservare il cielo nei giorni di pioggia al di sopra della superbia, l'arroganza e l'indifferenza; per capire quale direzione seguire nel nostro cuore.
Sentire davvero ... la seconda tessera del mosaico - una traccia che si incastona con la precedente - ed è l'unico brano cantato in italiano; la cui melodia onirica ed eterea ricorda le dolci ballate classiche della Sorrenti: solo chi sente il dolore dell'altro può sentire davvero.
L'alchimia sonora di In The Presence Of The Entity riecheggia delle arie teutonico - medioevali di Nico; almeno nella economia strumentale creata dal binomio Sorrenti - Angelini con l'ausilio di Clive Bell allo shakuhachi e Silvia Hallett al violino + field recording. The Presence cela anche il sample di Love For Sale di Hallett e Bell - una canzone nella canzone per raccontare un'amore perduto ma vivo altrove - in un'anelito di immortalità: ... sei molto lontano ora, dove sei ora? ... ovunque sarai io camminerò con te, ovunque sarai ...
La dolente e melanconica The Mirror Inside Me pare manifestarsi in antitesi a Entity - la mente m'inganna non è indulgente ... t'imprigiona dentro uno specchio e non ti lascia andare via ... io non vorrei ascoltarla perchè il mio cuore teme, ed ho paura. E' il racconto di un processo inevitabile ma necessario: il guardarsi dentro per trovare un viatico tra la mente e il cuore ed elevare l'anima - la mente creativa lo richiede: lei guarisce le cicatrice interiori.
Hidden Things è davvero affascinante, una minimal pop song a metà strada tra il suono arcano ed esoterico di Meredith Monk e l'art rock extra colto di Laurie Anderson; comunque nulla di derivativo per Jenny Sorrenti e Tullio Angelini e le loro personali alchimie artistiche: nei loro ambiti sono dei visionari professionisti che interagiscono in una comunione di stili spontanea e avvincente. Un doveroso cenno alle liriche: ( le nostre voci ora si ascoltano) in una notte d'estate - ( le nostre mani ora si protendono l'una verso l'altra) noi siamo meraviglie ...
Segue Psyché. Il termine di origine greco indica, come è ovvio, la sfera psichica, ovvero un’anima sensibile e una mente riflessiva. Ma psyché significa anche respiro, il soffio vitale che dà la vita. Inoltre Psyché significa anche farfalla. Nella mitologia greca la farfalla è il simbolo dell’anima, della leggerezza e della volatilità dello spirito vitale. La farfalla è anche simbolo della fragilità, della bellezza, della caducità della vita: lei ci conduce alla morte si alza in volo verso l'eternità. Psiché-farfalla è la personificazione del respiro dell’anima. Il brano riflette la paura già incontrata in The Mirror inside Me. Le note minimali delle tastiere sono rivestite dai loops e dall'elettronica di Angelini.
Il CD si chiude con MERAVIGLIA una coda strumentale dove fanno capolino dei gioiosi vocalizzi pervasi di estasi e purezza. Il processo di morte, purificazione e rinascita è avvenuto!
Prima di chiudere questa disamina ho contattato Jenny Sorretti per chiderle quale fosse la fonte ispiratrice nella sua attuale ricerca vocale. L'ho sollecitata a chiudere questo servizio di prima persona - e quel che ci lascia scritto è un magnifico esercizio di libertà da mettere in pratica nelle nostre stesse esistenze: "... prendo ispirazione da tutto ciò che è in vita, dalla natura, dal mondo animale, nonchè dalle riflessioni, dall'intelligenza, dall'orecchio che ascolta e dall'occhio che guarda. Mi piace investigare attraverso il canto, le ombre della nostra parte inconscia e la luminosità di quella conscia. Se ti disponi bene nei confronti del creato non potrai mai temere di svelarti per quello che sei veramente e ogni cosa sarà fonte di ispirazione. Alcuni brani li ho immaginati camminando per strada."
Néos Saint Just
Jenny Sorrenti/Tullio Angelini.
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