Dalla mia personale biblioteca, un consiglio letterario degno di attenzione e interesse, visto l' autore, Yukio Mishima
morto suicida nel 1970 per meriti militari. Mishima è uno scrittore Giapponese
che la Feltrinelli ha editato nella sua totalità. " La
scuola della Carne " è uno tra suoi migliori lavori, ed è un romanzo in cui si parla di Taeko, una giovane donna sui 39
anni, proprietaria di un' Atelier alla moda ben avviato.
Lei è una donna
divorziata e indipendente, forte e sempre a caccia di situazioni
libertine. Taeko è il tipico stereotipo della donna
Giapponese del dopoguerra che rincorre l'Occidente contro i pregiudizi
morali dei tempi.
La Scuola della Carne e' anche la storia di Senkichi, un ragazzo
spregiudicato che lavora in un Gay Bar, giovanissimo, e quindi la narrazione è avvincente e ci svela dell'attrazione fatale da parte di Taeko, che preda degli eventi si ritrova
prigioniera in un gioco ossessivo, perfido.
Mishima
mette in scena il mercato dei sentimenti ma chi e' veramente la
vittima e il carnefice? La donna sui 39 o il ventenne? Può la passione
arrivare a tanto? Essere merce tanto preziosa da annebbiar la più lucida
delle menti? E l'amore, quello che noi tutti pensiamo di trovare, come
lo si distingue dall'ingannevole trappola dei sensi?
Mishima
ci invita a scoprirlo frequentando la sua " Scuola della carne "che e'
prima di tutto vita. Questo scandaloso inedito postumo, fece scalpore,
scosse le fondamenta del pudore Nipponico e fece proseliti ovunque, a
tal punto che il regista Benoit Jacquot ne trasse un film nel 1998,con
Isabelle Huppert protagonista!