My Ideal Blog : Globalartisticfusion.blogspot.com di Patrizio De Santis Patrizio De Santis è titol

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Questo blog è nato come se fosse un'isola felice dove sperimentare una scrittura personale e condividere le mie passioni con qualsiasi internauta interessato alla bellezza. La sua dinamo propulsiva è la passione e l'amore per l'Arte. Ho realizzato uno spazio libero e autogestito, impostando tale contenitore come se fosse un potenziale Magazine cartaceo di approfondimenti culturali e artistici. Global Artistic Fusion è una sintesi della mia ricerca popolare e culturale: un mondo che vi offro nel My Ideal Blog 2.0

lunedì 30 giugno 2025

Music Reviuw 2.0 - i suoni del nuovo millennio - presenta: No Longer Human di Antonio Tonietti - DISSIPATIO records / 2024




Music Reviuw 2.0  

- i suoni del nuovo millennio -

presenta

No Longer Human di Antonio Tonietti

DISSIPATIO records / 2024


Antonio Tonietti nella sua vita da farmacista, si è dedicato con ottimi risultati all'attività di liutaio/inventore di strumenti, musicista e compositore/esecutore. Collabora a diversi progetti discografici (Icereport e De Musica et Fungorum Effectis, Francesco Paladino, Incredible!, Le forbici di Manitù, Gianluca Becuzzi, con cui collabora sia come liutaio che come musicista) e incrocia anche uno dei maestri del massimalismo americano, Glen Branca, partecipando alla sua Sinfonia N. 13 Hallucination City. Il primo album, "Improvvisi per Tavola Armonica", pubblicato per Sonorus records, è stato creato esclusivamente con i suoni provenienti da uno strumento di sua invenzione, che mescola corde, molle, kalimba, vari oggetti che permettono interessanti collage sonori. Ha anche prodotto due brani inclusi in pubblicazioni dedicate rispettivamente alla vita di Nick Drake e Ian Curtis

Il secondo album esce il 27 gennaio per l'etichetta Dissipatio ed è dedicato alla vita e all'opera di Osamu Dazai e al suo romanzo No Longer Human. Antonio utilizza esclusivamente strumenti rigorosamente fatti in casa. I dati biografici di Antonio Tonietti ci presentano una mente creativa particolarmente interessante e alternativa, indipendente anche per la capacità di autocostruirsi gli strumenti musicali e tracciare degli itinerari e delle trame concettuali, mai banali, influenzata dalla passione per la cultura orientale, in particolar modo, tutto quell'immaginario che proviene dal Giappone. 

Ma chi è Dazai e perché è così centrale per comprendere la fruizione musicale di un lavoro complesso come No Longer Human

Dazai Osamu (1909-1948), pseudonimo letterario di Tsushima Shūji, nasce in una famiglia di ricchi proprietari terrieri nel Nord del Giappone. Nutritosi dei fermenti intellettuali degli anni venti, prende parte all’attività dei movimenti rivoluzionari di sinistra, restando però ancorato a un confuso ribellismo anarchico. Abbandona gli studi per dedicarsi alla scrittura, rompe con la famiglia e inaugura un’esistenza sbandata, con abuso di alcol e narcotici, culminata nel suicidio
Il romanzo postumo No Longer Human ( da noi tradotto con il titolo Lo Squalificato) lascia ai posteri forti tratti biografici e si inserisce nella tradizione della scuola decadente conosciuta come Burai-ha
Nel personaggio di Ōba Yōzo - con la sua torbida e decadente maschera - ritroviamo  l'austerità della società giapponese di allora in cui, se non ci si conforma, la pena è la squalifica.  
Mi sono approcciato all'ascolto del disco analizzando i tre taccuini che segnano le vicende di Ōba Yōzo e tracciano le differenti maschere del romanzo. Il CD No Longer Human è suddiviso in quattro movimenti: First Notebook, Second NotebookThird Notebook e Epilogue proprio come il libro ( se si esclude la parte introduttiva de Lo Squalificato)

Unire la lettura del romanzo e l'ascolto del CD - oltre a farci immedesimare in Ōba Yōzo . ci aiuta a comprendere la poetica letteraria di Dazai e la cultura  del decantentismo Burai-ha  - " Ho condotto una vita colma di vergogna. Mi sfugge finanche il senso dell’esistenza umana.” - è l'incipit da cui partire [ ...]  “Era mia convinzione che, per un uomo, “essere rispettato” significasse ingannare quante più persone possibili, fino al momento in cui un essere onnisciente e onnipotente si fosse palesato per mandarlo in rovina, infliggendogli una vergogna peggiore della morte.”




First Notebook è un flusso elettroacustico originato dagli strumenti autocostruiti di Tonietti - la chitarra battente preparata, la tavola armonica, duduk, filtrati anche attraverso i sintetizzatori  - si sovrappongono e si compenetrano con gli incanti acustici del piano di Massimo Amato e la vocalità strumentale elegiaca di Claudio Milano. Per raccontare l'infanzia di Ōba Yōzo le soluzioni sonore attuate sono cangianti di charoscuri e umori orientali, a cui fanno eco le scuole avanguardistiche occidentali.  Ora la maschera e la teatralità del personaggio prendono scena nelle trame musicali dell'album.  

“Innamorarsi, far innamorare, espressioni oltremodo volgari, patetiche e supponenti; a pronunciarle, pur in circostanze solenni, si finisce con il demolire il tempio della malinconia, rendendo tutto ovvio e banale.” 

In Second Notebook cambiano le dinamiche di suono - più vicine al rumorismo industrial - con ciangori elettronici e field recording spettrali. Ottimo l'amalgama delle sonorità atmosferiche ottenute dal basso preparato, poi manipolate e processate dai sintetizzatori di Tonietti. La ricerca vocale di Claudio Milano esalta le inquietudini di Ōba adolescente nei confronti della società.  La catarsi sperimentale di siffatta musica  si riflette nelle pagine del romanzo, fino ad amplificare la condizione esistenziale del protagonista; la cui precaria identità psicologica viene erosa dagli impietosi standard morali e conformisti della societa nipponica.  

Ōba Yōzo  si immerge in una dark side dove:  la donna e l'universo femminile sono appigli a cui aggrapparsi prima dell'immanennte oblio -  “La società è simile al mare, con le sue innumerevoli profondità e quel sorriso – al pari di un guizzo di luce brillante negli abissi marini – mi permise di scorgere il baratro della vita adulta.”
   
In Third Notebook le pulsazioni del basso si fanno più dense e si inabissano in un fondale oscuro di campionamenti orchestrali e rumori dissonanti - perlopiù proventienti da fieldrecordings di ambienti naturaliGiorgio Pinardi subentra al canto per inscenare una liturgia dell'impossibile; la cui phoné  ipnotica mi fa pensare ad un mantra orientale primordiale, emerso in un background di sibili alienanti che si infrangono in  una coda in dissolvenza  prossima al silenzio metafisico del creato

L'esistenza depressiva del personaggio è votata all'autodistruzione: egli si lascia annegare nel profondo mare dell'irrazionalità.  Oltre la propria maschera resta soltanto la follia: Dio, ti chiedo: è una colpa non opporre resistenza?      

[ “Ormai non ero più considerato un criminale, bensì un pazzo. Eppure io sapevo bene di non esserlo. Non lo ero mai stato, nemmeno per un istante. Ma forse è quello che dice ogni pazzo di sé. In ogni caso, quelli ricoverati nell’ospedale erano considerati matti, mentre quelli fuori no, così stavano le cose.  ]

Epilogue

Epilogue, l’ultimo brano di No Longer Human, è costruito alla stessa maniera del brano I’m Sitting In A Room di Alvin Lucier

In principio Antonio Tonietti ha registrato su nastro la frase recitata dalla scrittrice e attrice teatrale  Silvia Pegah ScaglioneOra non sono felice, ma non sono neanche infelice. Tutto passa. Questa è l’unica cosa che a parer mio s’avvicini alla verità, nella società degli esseri umani, dove ho dimorato sino a oggi come in un inferno rovente. Tutto passa  

Silvia  ha riprodotto questo frammento letterario - estrapolato  dall'epilogo del romanzo - in una stanza mentre il musicista la registrava con un altro registratore a cassetta.  Questo passaggio è stato poi riprodotto moltissime altre volte, alla fine la frase per via della “fallibilità” del nastro si dissolve, non è più intellegibileEpilogue  è di fatto un parallelo con la dissoluzione della vita del protagonista del romanzo No Longer Human.

Segnalo il contributo di Tetsurah Konishi al modified alto recorder: un flauto dolce modificato per riprodurre le sonorità esotico orientali dello shakuachi, il flauto giapponese. La sua guest  performance chiude a sugello un'operazione culturale che non merita di cadere nella retrovia delle cosidette nicchie di mercato della musica sperimentale underground





Dal mio personale punto di osservazione critico-analitico No Longer Human è una raffinata esperienza sensoriale: il nostro ( artista, farmacista e liutaio) ha creato un prodotto artistico totale inclusivo di cartoline nella prima edizione numerata ( realizzate a mano dallo stesso Antonio) con la tecnica gelli press pinting - un particolare procedimento di composizione tipografica di monotype: in questa disamina trovate il ritratto di Dazai/ Ōba Yōzo ( come lo vedete in alto) e due delle quattro coprotagoniste femminili della sua tormentata vicenda esistenziale ( di cui ho vi ho allegato la prima e l'ultima card)  


No Longer Human 
by 
Antonio Tonietti 


1.First notebook 08:18
2.Second notebook 09:36
3.Third notebook 09:56
4. Epilogue 12:46

About

'No Longer Human
is dedicated to the life and work of Osamu Dazai and his novel No Longer Human



First notebook:
Antonio Tonietti: chitarra battente preparata, duduk
tavola armonica, synth
Claudio Milano: voce
Massimo Amato: piano

Second notebook:
Antonio Tonietti: basso preparato, basso, synth
Claudio Milano: voce

Third notebook:
Antonio Tonietti: basso, synth, field recording
Giorgio Pinardi: voce

Epilogue:
Antonio Tonietti: Electric Koto, field recording
Silvia Pegah Scaglione: voce
Tetsuroh Konishi: modified alto recorder


credits
released January 27, 2024

Antonio Tonietti uses exclusively home-made instruments.
photo: Rita Lazzaro-Impermanence
Monoprint - Antonio Tonietti from the No longer Human series
mastered by Giuseppe Ielasi
license
all rights reserved




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sabato 26 aprile 2025

Music Reviuw 2.0 - i suoni del nuovo millennio - presenta: Néos Saint Just di Jenny Sorrenti e Tullio Angelini. M+M MoreMusic 2024




Music Reviuw 2.0  

- i suoni del nuovo millennio -

presenta

Néos Saint Just di Jenny Sorrenti e Tullio Angelini. M+M MoreMusic 2024

Intro:

Comunicato stampa

[ - È finalmente uscito l'album omonimo di Néos Saint Just (ovvero Jenny Sorrenti & Tullio Angelini). L'opera rappresenta la naturale evoluzione del progetto Saint Just, concepito e diretto fin dagli anni Settanta dalla stessa Sorrenti. Uno dei temi fondanti di questo album è la sua costruzione sonora, praticata senza riserve e canoni, volta a proporre coerentemente un'attitudine al cambiamento per tutta la durata dell'album. 

Sia le parti vocali che le strutture musicali suggeriscono la possibilità di uno spostamento “nell'onirico” e in connessione con atmosfere rituali e con l'esperienza esistenziale.Il CD Néos Saint Just presenta sette composizioni inedite cantate in inglese (tranne il secondo brano) e propone anche musicisti significativi. 

Gli ospiti sono:

CLIVE BELL (polistrumentista ed esperto suonatore di shakuhachi): Khene

SYLVIA HALLETT (una delle più eclettiche violiniste inglesi): violino

ALESSANDRO PIZZIN (che ha "reinventato" la musica dei The Residents sotto il suo moniker Alieno deBootes): tastiere

ROBIN RIMBAUD alias Scanner (collaboratore di Michael Nyman, Laurie Anderson, Wayne MacGregor): elettronica

ROBERTO SCARPA (pianista, tastierista e compositore italiano): pianoforte

KENNY WOLLESEN (batterista già con Tom Waits e John Zorn, tra gli altri): vibrafono elettrico.

che naturalmente accompagno in questo lavoro

JENNY SORRENTI: tastiere, pianoforte, voce

TULLIO ANGELINI: loops e elettronica

Le attuali sonorità di Néos Saint Just sono dedicate a un approccio più sperimentale alla musica e alla sua visione contemporanea. Questo processo di innovazione è il fulcro del nuovo percorso artistico, che è anche la base dell'obiettivo futuro.

All'interazione tra il suono non convenzionale e i possibili timbri della voce sarà riservata ancora una parte significativa della ricerca qui avviata. Jenny Sorrenti è una voce importante, sempre gentile e coerente, che non rifugge il “nuovo” ma anzi lo percepisce e lo interpreta con una trepidazione unica. Ciò è in sintonia con il ruolo prospettico e decisivo svolto dalla presenza del musicista Tullio Angelini, che indica la direzione dell'intero progetto, a volte con irregolari spostamenti di suono, altre volte orientato alla mutevolezza e alla fluidità.   

Prodotto da Jenny Sorrenti e Tullio Angelini per MoreMusic, il CD e’ distribuito da G.T. Music Distribution di Antonino Destra.Nella splendida grafica di una special digipack. - ]




Jenny Sorrenti 

( la costituzione dei Saint Just)


Jenny Sorrenti è figlia di madre gallese Gwen e Francesco Sorrenti - pittore e cantore di arie napoletane - insieme al fratello Alan si interessa alla musica e al canto professionale seguendo un indirizzo di sperimentazione e catarsi trascendentale nella corrente underground progressiva partenopea. Nei primi anni settanta costituisce i Saint Just con il bassista e multistrumentista Toni Verde e il sassofonista Roberto Bob Fix.  Sono un ensemble originalissimo a partire già dal nome di battesimo: ispirato al rivoluzionario francese Louis Antoine de Saint-Just, ghigliottinato a 27 anni.  La loro principale ricetta musicale è una riuscita fusione di suoni acustici ed elettrici - a tratti sghembi - amalgamati con degli arrangiamenti jazzati e all'avanguardia. La Sorrenti sperimenta una nuova vocalità sconcertante - sembra possedere le doti di Cathy Berberian, conoscere alla perfezione il lessico popolare delle muse folk anglosassoni - quali Jacqui McShee e Sandy Danny - senza mai tradire la liricità antica della storica Paleopolis: nome  da cui è derivata la cultura detta partenopea di Napoli.

L'album omonimo - inciso per la EMI-Harvest nel 1973 - è ricordato per la straordinaria copertina bianca che ritrae i tre musicisti completamente pittati e vestiti di bianco in una dimessa  stanza di un manicomio color biancosporco a metà strada tra il neorealismo e certe rappresentazioni felliniane - senza dimenticare Andy Wharol -  presente nei crediti di copertina, insieme ai nomi di due band anglosassoni: Pentangle e Third Ear BandL'album gatefold si apre a pagina di quaderno con dei disegni infantili e i testi scritti con la calligrafia incerta e grossolana - un dettaglio che vuole comunicare un senso di infanzia irrisolta e tormentataL'idea è da attribuire a Umberto Telesco

Il microsolco Saint Just si presenta come un lavoro di progressive folk italiano complesso: dove le atmosfere fiabesche emanano inquietudini e morbosità infantili e rievocano l'immaginario decadente e liberty francese del settecento - un ascolto cosi estraniante da infondere sensazioni di struggimento melanconico e di altrettanto stupore. Le liriche dei testi rievocano scenari poetici e letterari remoti; tuttavia lo spirito di Saint Just vuole ( e  ci riesce) incarnare il grido giovanile di una rivoluzione culturale che si respira nell'aria, ovunque: la stessa del Maggio francese o della Factory di Andy Wharol e del Living Theatre di Julian Beck e Judith Malina - ai tempi in trasferta a Piazza di Spagna - come anche nel  Vomero e nella Positano del nascente movimento Neaples Power: l'onda in procinto di abbracciare la sognante West Coast di Laurel Canyon, direttamente dalle basi Nato. 

Dei primi Saint Just va sottolineata la capacità progettuale di essere un valido gruppo aperto ( o gabinetto sperimentale) - un trio di compositori/esecutori in grado di sperimentare la formula del  quintetto e del sestetto con guest musiciansToni Esposito alle percussioniGianni Guarracino alle chitarre elettriche e acusticheMario D'Amora alle tastiere e alla celesta, Alan Sorrenti alla voce nel brano Una Bambina

Tale predisposizione ha favorito la costituzione di una comune hippie dedita a stili di vita artistici e bohemien: il secondo lp La casa del Lago ( Harvest, 1974) riflette un rilassato clima di jam e cooperazione musicale, i cui brani sono equamente ridistribuiti tra il rock elettrico e il folk acustico. Il Lago di Bracciano offre gli stessi stimoli di quei cottage inglesi che hanno germogliato una semina di Lp epocali - oggi classificati come pietre miliari del rock anglosassone: Led Zeppelin III, John Barleycon Must Die dei Traffic, Trespass dei GenesisA Night At The Opera dei Queen.




Il nuovo corso di Jenny Sorrenti 

( da Suspiro al progetto Celtica Napoletana)


Con il trascorrere degli anni la cantante scioglie il gruppo e intraprende un lungo percorso solista sofisticato: la ricerca di nuovi stimoli creativi la conduce a coltivare le arti multidiciplinari, la poesia, il teatro e lo studio del canto lirico e popolareTra i meriti che le si possono attribuire c'è quello di talent scout: a Jenny si deve la primogenitura di un giovane chitarrista di nome Pino Daniele - presente nell'esordio discografico da cantautrice Suspiro  ( Harvest, 1976) e in tutti i concerti del periodo a supporto del 33 giri. Nel 1979 passa alla RCA per incidere un disco omonimo più accessibile e in linea con i cantautori del periodo: nel brano di punta Lampo duetta con Francesco De Gregori. È ospite del concept jazzprog Alice del Perigeo Special. Nel corso degli anni ottanta compone prevalentemente musica per il teatro. 

Il progetto Celtica - Napoletana coprodotto con il produttore Umberto Telesco  vede anche la complicità di un musicista progressive folk storico Marcello Vento ( purtroppo deceduto nel febbraio del 2013) e la impegna in una serie di innovazioni: un nuovo studio di registrazione, la creazione di un sito internet, la realizzazione del videoclip Le Belle Se Sit e la pubblicazione del suo migliore album solista - infine una serie di  concerti a supporto del progetto. 

Medioeval Zone è una sintesi originale  tra  la musica celtica e la mediterranea antica, pubblicata con il marchio Celtica - Napoletana:  si tratta di una raffinata commistione di generi equamente suddivisi tra fonti antiche remote e tradizionali popolari rivitalizzate in un telaio sonoro che rievoca la new age e le produzioni  indie esoteriche della label 4AD. 13 brani di diversa area geografica e temporale, tra cui El Rey de Francia - canto sefardita di remota origine turca - e The Leaboy's LassieInclusa una nuova versione di Suspiro che sfocia nei vocalizzi eterei di una nuova maturità artistica. Il CD è prodotto e distribuito dalla Materiali Sonori. 

Com'e grande Efermidade è il secondo disco concepito con il compianto Marcello Vento, noto ai più essere stato il batterista - percussionista delle band Albero Motore e della seconda incarnazione de Il Canzoniere del Lazio. Il CD questa volta è prodotto e licenziato dalla Polo Sud. Il punto narrativo di partenza dell’album sono le cantiga medioevali del 1100, forme popolari religiose spagnole di canto, declamanti i miracoli di Maria per guarire le infermità mentali e fisiche della gente. LEnfermidade è il simbolo della follia del mondo in cui viviamo e l'album è un viaggio-avventura sull’infermità del mondo, sulla follia umana, tutto questo interpretato in una chiave curabile. Di fronte ai mali del mondo si deve reagire positivamente con le parole, con le azioni, con la poesia, con la musica e la voce, lo strumento che Jenny ha sviluppato per esercitare il miracolo e il prodigio della guarigione.

Burattina ( Odd Times record, 2008) chiude la trilogia con un ritorno alla forma canzone autografa - cantautorale  con una connotazione partenopea più folk rock. La presenza di Enzo Gragnaniello in Nessuno è più forte di chi non ha nulla da perdere è di per se programmatica. Burattina è ben accolto dalla critica e prelude al ritorno dei Saint Just 


La Rivoluzione 2.0

( ... e ancora spirano i venti di Sain Just) 


Nel ricostituire i Saint Just sotto la nuova sigla SJ Again per la realizzazione di Prog Explosion la Sorrenti sembra voler fare ritorno al rock degli anni settanta; ma Prog Explosion  è poco più di un lp fantasma realizzato per i lettori della rivista RARO in tiratura limitata; per poterne godere il frutto  bisogna attendere il successivo cd Prog Explosion and other stories: la versione notevolmente espansa, rivista e ridefinita per il supporto digitale in collaborazione tra l'indipendente Ma.Ra.Cash, il marchio Progressivamente e la rivista Prog Italia Il disco è supportato da una rete di piccole performance live, e vedono anche il ritorno di Alan Sorrenti nelle vesti di redivivo vocalist Progster.

La necessità di spingere la voce in territori vergini non viene mai a mancare e l'incontro con Tullio Angelini - musicista, dj, promoter e produttore discografico indipendente attivo nei territori musicali della sperimentazione e dell’avanguardia sonora -  è quello decisivo per il definire il nuovo indirizzo artistico. Il nostro le produce “Jenny canta Nico" un progetto dedicato alla musicista Nico, musa di Andy Warhol ex Velvet Underground e nel 2024  il CD "Néos Saint Just" per l'etichetta discografica di proprieta MoreMusic (n°catalogo Momus 015). Oltre a coordinare le traiettorie del progetto discografico con la cantante è presente in qualità di musicista e demiurgo sonoro.  




Tullio Angelini.


Il percorso musicale e culturale di Tullio Angelini parte in ambito classico, con lo studio dell'oboe e in seguito dall'approfondimento delle musiche di tradizione orale e degli strumenti relativi come la piva (cornamusa diffusa nel Nord Italia). Dalla sua certosina ricerca etnomusicologica "sul campo", ne esce un disco, su commissione di John Zorn,  per la giapponese Avant: Šmarnamiša! Resia Valley Music - Folk songs & dances from north-east Italy, dedicato appunto ai canti e alle musiche della Val Resia.

Nel corso del tempo Angelini tende a muoversi in differenti aree artistiche multidisciplinali, cercando una propria via tra la scuola accademica e la sperimentazione, maturando l'interesse per il djing’ o turntablism: l'utilizzo del giradischi come un autentico strumento musicale, integrato dall'uso e campionamento digitale di fonti sonore eterogenee opportunamente combinate

Collabora nell'ambito del teatro-danza per le musiche di scena e come musicista con il Teatro dell'I.R.A.A / Istituto di Ricerca sull'Arte dell'Attore, del regista Renato Cuocolo e dell'attrice e danzatrice Nur/Raffaella Rossellini (figlia del regista Roberto), in uno spettacolo denominato Scomposizione e ricomposizione da un quadro di Paul Klee.

Ha collaborato, tra gli altri, con il musicista e compositore americano David Shea e poi con Carlo  Mariani (esperto suonatore di launeddas), il chitarrista Marc Ribot e con la violoncellista americana Frances-Marie Uitti (invitato dalla stessa al festival Udin & Jazz 2007) in un progetto dove la scrittura e l’improvvisazione sono solo alcuni dei parametri per le argomentazioni sonore trattate.

Tullio Angelini ricopre un ruolo di primordine come organizzatore di eventi e concerti in tempi non sospetti - quando ancora la curiosità del pubblico era onnivora verso le nuove proposte underground e la musica di confine: un crocevia di commistioni tra ricerca, sperimentazione e proposte popolari eterogenee e inclassificabili 

Organizza tour italiani e concerti di diversi musicisti stranieri, tra i quali: Tone Dogs, Art Moulu, Iva Bittová, Marc Ribot, David Shea, Zeena Parkins, Mike Cooper, Amy Denio, John Zorn, Antony Braxton, Scanner ecc. 

È curatore della rassegna musicale "Zattere alla Deriva" presso il Teatro Miela di Trieste, di cui esiste un cd antologico pubblicato per la MoreMusic nel 1996, con le esibizioni di John Zorn, Boris Kovač & Ritual Nova Ensemble, Quartetto vocale di Giovanna Marini con Lucilla Galeazzi, Pascal Comelade & Bel Canto Orchestra, Fred Frith & Bob Ostertag, Phill Minton & Veryan Weston, Die Knodel, Makàm ecc. 



Nel 1988 fonda lAssociazione culturale MoreMusic e ricopre il ruolo di direttore artistico della rassegna All Frontiers / Indagini sulle musiche d’arte contemporanee, dedicata alla musica d’avanguardia e sperimentale. In un secondo tempo fonda la label discografica M+M MoreMusic e costituisce con David Shea e l'Ensemble Nuostra Signora - un progetto curato da Tullio Angelini che rimanda all’epopea dei Benandanti: trattasi di una pagina controversa e oscura dell’antica storia religiosa e sciamanica del  folclore esoterico friulano La trilogia "The Poem de Nuestra Signora”, 1997 “El ritual de North et Sud“, 1998. “Extasis” 2006 ne ripropone i suoni e gli strumenti musicali in chiave moderna.  Tullio Angelini è anche autore del saggio storico Di Prodigi Segreti / Presenze e Visioni di benandanti nel monfalconese, un libro del 2006, uscito in tiratura limitata con il marchio M+M MoreMusic  ( allegato al CD EXTASIS)  



Néos Saint Just 

Jenny Sorrenti/Tullio Angelini. 

M+M MoreMusic 2024


Il progetto Néos Saint Just è calato nella contemporaneità del nuovo millennio - non suona vintage o neo progressivo - la nuova direzione condivisa con Tullio Angelini guarda alle infinite possibilità vocali della Sorrenti; per esaltarle al meglio i due hanno scelto di destrutturare il progressive con l'apporto dell'elettronica e degli inserti acustici forniti dai notevoli musicisti - cooptati  dai settori Avant-garde, Electronics e Art rock internazionali: Clive Bell (Khene), Sylvia Hallett (violino), Alessandro Pizzin (tastiere), Robin Rimbaud alias Scanner (elettronica), Roberto Scarpa (pianoforte), e Kenny Wollesen (vibrafono elettrico).  Un CD postmodern & artpop anche nella pregevole veste grafica minimale del digipack e nei caratteri dei testi in inglese - tradotti anche in italiano - presenti booklet ( un lavoro curato da Roberto Duse e obliquestudio.com

Se avete apprezzato il primo omonimo Saint Just e l'eterogeneo Medioeval Zone  questo album è un tassello in più perchè spinge la phoné di Jenny in una direzione - quasi sciamanica: la voce è ancora lo strumento guida, ma è ammantata dai suoni eterei ed elettronici di Tullio Angelini ed è arricchita dal telaio strumentale offerto dai singoli ospiti. Néos Saint Just è un lavoro galvanizzato da uno sperimentalismo "caldo" e avvolgente, ben assimilabile anche da orecchie poco allenate. Chi conosce la cantante sà che lei non ha mai sacrificato gli aspetti melodici del proprio canto per un linguaggio astruso e radical 

Il CD si apre con Pneumantos - da Pneuma, un termine greco che nell’antica filosofia stoica, rappresenta anima o soffio vitale, la cui elevazione informa e compenetra l’universo - mentre in un ambito strettamente musicale identifica una particolare tecnica del canto gregoriano consistente in una frase melodica cantata sulla vocale finale di alcune parole dal pregnante significato spirituale ( es: alleluiaaaa) Un brano dunque concettualmente interessante e programmatico: la cantante si accompagna con il pianoforte e sorretta dall'elettronica di Robin Rimboud/Scanner - ci invita a osservare il cielo nei giorni di pioggia al di sopra  della superbia, l'arroganza e l'indifferenza; per capire quale direzione seguire nel nostro cuore

Sentire davvero ... la seconda tessera del mosaico - una traccia che si incastona con la precedente - ed è l'unico brano cantato in italiano; la cui melodia onirica ed eterea ricorda le dolci ballate classiche della Sorrenti: solo chi sente il dolore dell'altro può sentire davvero. 

L'alchimia sonora di In The Presence Of The Entity riecheggia delle arie teutonico - medioevali di Nico; almeno nella economia strumentale  creata dal binomio Sorrenti - Angelini con l'ausilio di Clive Bell allo shakuhachi e Silvia Hallett al violino + field recording. The Presence cela anche il sample di Love For Sale di Hallett e Bell - una canzone nella canzone per raccontare un'amore perduto ma vivo altrove - in un'anelito di immortalità: ... sei molto lontano ora, dove sei ora? ... ovunque sarai io camminerò con te, ovunque sarai ... 

La dolente e melanconica The Mirror Inside Me pare manifestarsi in antitesi a Entity - la mente m'inganna non è indulgente ... t'imprigiona dentro uno specchio e non ti lascia andare via ... io non vorrei ascoltarla perchè il mio cuore teme, ed ho paura. E' il racconto di un processo inevitabile ma necessario: il guardarsi dentro per trovare un viatico tra la mente e il cuore ed elevare l'anima - la mente creativa lo richiede: lei guarisce le cicatrice interiori. 

Hidden Things è davvero affascinante, una minimal pop song a metà strada tra il suono arcano ed esoterico di Meredith Monk e l'art rock extra colto di Laurie Anderson; comunque nulla di derivativo per  Jenny Sorrenti e Tullio Angelini e le loro personali alchimie artistiche: nei loro ambiti sono dei visionari professionisti che interagiscono in una comunione di stili spontanea e avvincente. Un doveroso cenno alle liriche: ( le nostre voci ora si ascoltano) in una notte d'estate - ( le nostre mani ora si protendono l'una verso l'altra) noi siamo meraviglie ... 

Segue Psyché. Il termine di origine greco indica, come è ovvio, la sfera psichica, ovvero un’anima sensibile e una mente riflessiva. Ma psyché significa anche respiro, il soffio vitale che dà la vita.  Inoltre Psyché significa anche farfalla.  Nella mitologia greca la farfalla è il simbolo dell’anima, della leggerezza e della volatilità dello spirito vitale. La farfalla è anche simbolo della fragilità, della bellezza, della caducità della vita:  lei ci conduce alla morte si alza in volo verso l'eternità. Psiché-farfalla è la personificazione del respiro dell’anima. Il brano riflette la paura già incontrata in The Mirror inside Me. Le note minimali delle tastiere sono rivestite dai loops e dall'elettronica di Angelini. 

Il CD si chiude con MERAVIGLIA una coda strumentale dove fanno capolino dei gioiosi vocalizzi pervasi di estasi e purezza. Il processo di morte, purificazione e rinascita è avvenuto!

Prima di chiudere questa disamina ho contattato Jenny Sorretti per chiderle quale fosse  la fonte ispiratrice nella sua attuale ricerca vocale. L'ho sollecitata a chiudere questo servizio di prima persona - e quel che ci lascia scritto è un magnifico esercizio di libertà da mettere in pratica nelle nostre stesse esistenze: "... prendo ispirazione da tutto ciò che è in vita, dalla natura, dal mondo animale, nonchè dalle riflessioni, dall'intelligenza, dall'orecchio che ascolta e dall'occhio che guarda. Mi piace investigare attraverso il canto, le ombre della nostra parte inconscia e la luminosità di quella conscia. Se ti disponi bene nei confronti del creato non potrai mai temere di svelarti per quello che sei veramente e ogni cosa sarà fonte di ispirazione. Alcuni brani li ho immaginati camminando per strada." 



Néos Saint Just 

Jenny Sorrenti/Tullio Angelini. 

+

The Mirror Inside Me 





lunedì 17 marzo 2025

Il Disco è Cultura! Here and Now - I ritratti in Jazz per voce e contrabbasso di Marilena Paradisi e Bob Nieske. Losen Records, 2024

 


Intro:

Here and Now 

 I ritratti in Jazz per voce e contrabbasso di Marilena Paradisi e Bob Nieske 


Tra le uscite discografiche che hanno lasciato un segno nell'autunno del 2024 - e continuano a fare proseliti in questo scorcio del 2025 - si è distinto il nuovo parto discografico di Marilena Paradisi con il contrabbassista americano Robert Bob NieskeHere and Now - pubblicato il 18 ottobre per l’etichetta norvegese Losen Records  - fondata da Odd Gjiessen presso la società di distribuzione Musikklosen. La cantante - originaria di Roma - aveva già realizzato un CD in duo con il pianista statunitense Kirk Lightsey per la prestigiosa label nel maggio del 2017 - il  melodioso e armonioso Some Place Called Where.

In data sabato 15 febbraio 2025 Bob Nieske ha raggiunto la cantante nella capitale per eseguire i brani del nuovo progetto artistico alla  Casa del Jazz - una ex villa confiscata alla malavita  - appartenuta al boss della Banda della Magliana Enrico Nicoletti - e in seguito assegnata al comune di Roma dall'allora sindaco Walter Veltroni per farne un punto di ritrovo culturale. Il concerto di Here and Now porta in nuce dei ritratti in musica fantasiosi ed emotivi per voce e contrabbasso, di conseguenza gli standards eseguiti si disvelano a noi come dei  prodigi emozionali - contrassegnati da una magistrale libertà creativa. Tutto ciò che possiamo ascoltare nel disco rivive nella gremita sala auditorium  in maniera passionale, vibrante, intensa:  i critici di settore - insieme ai fortunati spettatori  - ne hanno lodato l'interplay.  Oltre ai dodici brani in scaletta il duo ha scelto di eseguire tre composizioni di Jimmy Giuffre: Phoenix, Moonlight e Mosquito Dance  





Brevi cenni biografici su Marilena Paradisi e Bob Nieske


Marilena  è una cantante particolare - tra le più originali e inclassificabili della scena nazionale e internazionale - rifugge da sempre l'ovvio in favore di progetti artistici atipici e trasversali e multidisciplinari: ha dunque esplorato tantissimi linguaggi musicali - dagli standard jazz alla canzone d'autore fino ad implementare nel proprio background tutte le possibilità del canto strumentale e contemporaneo

Marilena Paradisi ha studiato con la grande cantante giapponese Michiko Hirayama (1923-2018) nota per I Canti del Capricorno di Giacinto Scelsi ( 1905-1988)  Nel 2013 pubblica Prelude for Voice and Silence Silta records) ed ha l'onore di immortalare in un supporto fonografico alcuni esperimenti in solitudine e dei duetti con la Hyrayama 

Ha inciso dischi con dei maestri indiscussi: Intimate Conversation  ( 2004, Abeat records) in duo con Pietro LeverattoPensiero - Omaggio a Gino Paoli ( 2006,Philology) in trio con Renato Sellani e Dino Piana

I lavori discografici pubblicati per la Silta records The Cave - Dialogues Between Echoes of Stone -  coaccreditato al percussionista, flautista Ivan Macera - e Rainbow Inside: Free Improvvisations to watercolors - scritto e concepito con il contributo del  sensibile chitarrista Arturo Tallini -  traggono ragione di essere nei luoghi siti di particolari ambienti naturali, o nella pittura, nella poesia e nell'essenza della creatività totale.

Bob Nieske ha stretto un sodalizio decennale con Jimmy Giuffre diventando una colonna portante del quartetto senza strumenti armonici - documentato nei 33 giri Soul Note di Giovanni Bonandrini - Quasar, Dragonfly e Liquid Dancers. Ha approfondito il metodo Lidio cromatico di George Russell.  Si è distinto suonando e collaborando con la leggenda del violino Jazz Stephane Grappelì. Ha suonato e inciso musica con la formazione di avanguardia Either/Orchestra. Tra i suoi progetti và segnalata una suite per trio Jazz e Lyndian String Quartet, documentata nel CD Semplicity ( Accurate,2000) molto acclamata dalla critica.  





Marilena Paradisi/Bob Nieske - Here and Now 

Losen Records, 2024


La scintilla creativa da cui si è originato il duo di Here and Now và individuata in una esibizione dal vivo antecedente alla pandemia. Nel comunicato stampa della Losen Records Marilena Paradisi ce ne parla in prima persona:  "Nel 2019 feci un concerto con Bob Nieske a Cambridge: era la prima volta che suonavo con lui, trovammo una inaspettata intesa musicale, fu davvero come se avessimo suonato insieme chissà da quanti anni. È una cosa davvero rara, soprattutto quando si tratta di un duo formato da voce e contrabbasso. Il Covid ha fermato tutto, quando è stato possibile ci siamo incontrati di nuovo a Boston e abbiamo finalmente registrato insieme. Con Bob ho trovato una comunicazione totalmente spontanea, con una libertà di espressione che ci ha consentito di vivere l’estemporaneità del momento. Il titolo “Here And Now” nasce proprio da questo"

La cantante romana e il contrabbassista statunitense si sono trovati sulla stessa corda e si è innescata la giusta vibrazione alchemica - il risultato che ne è scaturrito è eccellente. La seduta di registrazione del 21 Maggio a Boston ci riporta al concerto di Cambridge: nelle note interne di copertina scritte da Gerlando Gatto il giornalista paragona l'ascolto del cd a un buon live da gustare con prudenza, brano dopo brano - " ché la sorpresa è sempre dietro l'angolo"

L'incedere ipnotico e blues di Life B's Poem - un tema poco battuto di Bobby Hutcherson - e il flusso energico di Black Nile - un classico di Wayne Shorter -  la cui vivacità sonora rimanda allo scorrere di un percorso fluviale,  vengono esaltati da un dialogo voce e contrabbasso alla pari. Marilena passa dal testo cantato alla vocalità strumentale - da non confondere con il tradizionale scatt - mentre Bob Nieske utilizza il basso da strumento solista, evitando così la rassicurante, ma ovvia funzionalità di accompagnamento e sostegno ritmico. Aleggia lo stile libero e lineare di Jimmy Giuffre simile alla tecnica del contrappuntodove pattern e piccole sequenze in movimento aiutano a costruire le linee forti e portano con se l'orecchio dell'ascoltatore. In un'intervista rilasciata a doppiojazz.it Bob Nieske paragona il feeling musicale del duo alla metodologia di lavoro del gruppo senza strumenti armonici di Giuffre.  

Il contrabbassista si lancia nel tema più frizzante di My Friend Flora di Astrud Gilberto, una bossa louge sottoposta alla versatile vocalità della cantante. Two for the Road di Henry Mancini colora l'ascolto di romanticismo -  contrabbasso e voce tessono le trame del racconto in un jazz cinematico e i musici ci amaliano nella sezione centrale strumentale. Menzione a parte per Chelsea Bridge di Billy Strayhorn, uno standard dal taglio struggente e malinconico rivitalizzato dalla formula adottata per Here And Now - e per l'inclusione di Del Sasser del contrabbassista Sam Jones: una perla oscura del sottobosco jazz che personalmente non conoscevo.

Marilena scrive il testo per Lawns di Carla Bley e lavora sui charoscuri di Portrait in Black and White di Jobim cantandoli in lingua italiana; non paga di tanta creatività cesella i versi poetici de Il Mercante di Venezia per adattare le liriche di William Shakespeare con le musiche di Duke Ellington sounds of Love  - tra le migliori ballate di Mingus.  

Poetica è anche la spazialità ariosa e liquida della fotografia di copertina ( scattata dalla Paradisi) - non rievoca forse lo stesso impressionismo trasognante e materico della cover del 33 giri Crystall Silence? La balland di Chic Corea - condivisa nei primi anni settanta con il vibrafonista Gary Burton  - è presente nella scaletta di questo CD come terza traccia, ed è stato il primo brano che ho scelto di  ascoltare, affascinato dalla copertina dell'album. Nel complesso Here and Now mi fà pensare ad un felice incontro di kindred spirits ascesi nell'etere dei nostri ascolti con dei giochi di fantasia, poesia, improvvisazioni e ritratti in musica per voce e contrabbasso 


Il Disco è Cultura!




CD info

Catalogue No: LOS 310-2

EAN: 7090025833106


    ISRC:

1 Little B´s Poem (Bobby Hutcherson) 3:26 NO2NJ2410010

2 Black Nile (Wayne Shorter) 2:12 NO2NJ2410020

3 Crystal Silence (Chick Corea) 4:12 NO2NJ2410030

4 My Friend Flora (Astrud Gilberto) 2:27 NO2NJ2410040

5 Don´t Misunderstand (Gordon Parks) 2:48 NO2NJ2410050

6 Two For The Road (Henry Mancini) 3:51 NO2NJ2410060

7 Portrait In Black And White (A.C. Jobim / Italian lyrics Marilena Paradisi) 5:12 NO2NJ2410070

8 Del Sasser (Sam Jones) 2:52 NO2NJ2410080

9 Duke Ellington´s Sound Of Love (Charles Mingus / lyrics by William Shakespeare,

adapted by Marilena Paradisi from “The Merchant of Venice, act III scene II”) 2:36 NO2NJ2410090

10 Lawns (Carla Bley / lyrics Marilena Paradisi) 4:36 NO2NJ2410100

11 Chelsea Bridge (Billy Strayhorn) 2:31 NO2NJ2410110

12 Never Will I Marry (Frank Loesser) 2:31 NO2NJ2410120


Total Time: 39:14


Marilena Paradisi 

voice

Bob Nieske 

double bass


Artistic Project and arrangements by Marilena Paradisi & Bob Nieske


Recorded May 21, 2024 by Peter Kontrimas at PBS Studio Westwood, Boston, Mass. USA

Mixed and mastered by Clive Simpson at Extra Beat Studio, Rome, Italy

Produced by Marilena Paradisi

Executive producer Odd Gjelsnes

Front cover photo by Marilena Paradisi

Musician´s photo by Peter Kontrimas

Design by Max Franosch


martedì 11 febbraio 2025

Il Disco è Cultura! LISISTRATA - il ritorno discografico degli Enten Eller con la partecipazione speciale di Iva Bittovà ( autoproduzione discografica indipendente, 2024)


 LISISTRATA 

( autoproduzione discografica indipendente, 2024)




Il Disco è Cultura!

Introduzione 

Il 2024 è stato un anno importante e particolarmente impegnativo per Massimo Barbiero: tra le iniziative che si sono svolte nella prestigiosa cornice della 44esima edizione dell'Open Papyrus Jazz Festival - indetto e organizzato dal maestro  - va segnalata una data molto importante: il 6 settembre al Cortile del Museo Garda di Ivrea si è tenuto il concerto celebrativo per i 37 anni di attività degli Enten Eller.  

La formazione non suonava più dal 2019, tuttavia è riuscita magistralmente a integrarsi con le special guest Iva Bittovà e Danilo Gallo.  Uno dei tratti peculiari del loro modus operandi è quello di essere un gruppo aperto per favorire delle collaborazioni con musicisti versatili e eterogenei, caratteristiche necessarie per la realizzazione di progetti sempre differenti e di largo respiro. 

Per il nuovo parto discografico  Barbiero - leader e cofondatore storico insieme a Maurizio Brunod - ha scelto di evitare  la consueta formula del live celebrativo canonico, così da realizzare un progetto totalmente inedito su cui poi costituire l'idea portante per un'opera di musica totale: di conseguenza il live di Lisistrata è una preziosa occasione per approfondire un'esperienza artistica e creativa che non ha equali in Italia e in Europa  e nel resto del mondo 


 LISISTRATA  

Enten Eller & Iva Bittovà  


Per il concerto di Lisistrata non ci sono state prove, solo un lavoro di scrittura di Massimo Barbiero e di Alberto Mandarini, una costruzione strutturale dove i brani o i background sono usati all’interno di una conduction che mette in gioco più combinazioni (duo, trio, quartetto, collettivo) il tutto spiegato nel backstage con partiture alla mano. 

Lisistrata ha il costrutto narrativo di una suite a tema: la storia di Lisistrata ruota intorno alla protagonista delle commedia Aristofanea risalente al 411 a.C. Il mito racconta di come la donna ateniese - con la complicità  della spartana Lampitòsia riuscita a unire le donne greche in uno sciopero del sesso ad oltranza,  così da reprimere la guerra nel Peloponneso. 

Il CD si apre con un brano inedito Aquarius - scritto da Barbiero - e introduce il Mito: a questo tema si susseguono le tracce dei brani classici del repertorio rivisti nella formula a suite: Pragma ( guerra) - Mostar - Denique Caelum ( macerie) - Praxis - Torquemada ( speranza)  - Per Emanuela - Sud ( illusione rabbia)  

La struttura complessiva di Lisistrata permette agli strumentisti di permeare nel loro background impro jazz la musica erudita extra-colta contemporanea e il folclore immaginario di un mediterraneo che convive in simbiosi con le tradizioni popolari dell'Europa del Nord e dell"Est. Una sintesi espressiva e artistica dove il valore aggiunto è la gamma di sperimentazioni vocali portate in dote dalla Bittovà che conferiscono alla performance una fascinazione particolarnente emozionante: segnalo la dolente melodia di Mostar trasmutata in un canto malinconico e lunare (  il tema  rievoca la guerra nella ex Jugoslavia)

Le possibilità di dialogo interattivo offerte dai due contrabbassi sono molteplici e vanno dal free alla melodia,  fino a conferire al ritmo una cantabilità felicemente descrittiva. Danilo Gallo ha alle spalle una lunga storia nel mondo del jazz alternativo e si è contraddistinto anche come un brillante e efficace musicista, compositore e produttore discografico indipendente. Il bassista si è integrato nell'economia musicale degli Enten Eller in modo spontaneo e ha supportato la peripezia strumentale di Giovanni Maier senza prendere la scena.  

La chitarra di Brunod ha offerto attimi di trasognante progressive nel segmento Per Emanuela, i cui echi dei Genesis e dei King Crimson restano udibili nelle percussioni di Barbiero e nel suadente solo di violino con cui Bittovà si abbandona per far librare in aria il potere del proprio canto. Il concerto ha il suo epilogo in Sud ( illusione rabbia); il brano rievoca le sonorità etnico mediorientali e quelle dell'Europa centrale: impreziosito da melismi e vocalizzi, trilli armonici e canto muezzin di cui Iva Bittovà è conoscitrice ( nelle note di copertina Davide Ielmini cita Cathy Berberian e Demetrio Stratos

Tutto è sorretto da una tessitura orchestrale vicina alla sensibilità multiculturale di Don Cherry, Don Ellis e Charlie Haden. Alberto Mandarini ( tromba e flicorno) condivide con Massimo Barbiero la propensione alla melodia e a un progressivo recupero delle note essenziali.  

Va ricordato che il gruppo si è costituito nella seconda metà degli anni 80 e nel corso dei decenni le origini free e impro dei loro componenti si sono sedimentate nel DNA del collettivo per lasciare respiro alla musicalità mediterranea. Stiamo parlando di un tratto peculiare che non è passato inosservato all'estero ( la collaborazione con Tim Berne segnalata da DownBeat) L'incontro con la compositrice, violista e cantante ceca è un capitolo destinato a iscriversi alla voce capolavoro!

Forse Lisistrata è un pretesto per riflettere sulle grevi e minacciose guerre che funestano la striscia di Gaza in medioriente e il conflitto tra l'Ungheria e la Russia; senza dimenticare tutte le altre situazioni belliche nei differenti e oppressi Sud del mondo. 

Se ci soffermiamo sulla citazione di Pavese “L’unico modo di sfuggire all’abisso é di guardarlo e misurarlo e discendervi” possiamo leggere il progetto anche in questo modo: LISISTRATA è una proposta artistica degna di essere documentata perché nel caso specifico degli Enten EllerIva Bittovà Il Disco è Cultura! 




SCHEDA TECNICA/ 
CREDITI 


Alberto Mandarini: Trumpet ,flugelhorn
Maurizio Brunod: Electric guitars, live sampling, effects
Giovanni Maier : Double Bass
Massimo Barbiero: Drums e percussion

Special guest
Danilo Gallo : Double Bass
Iva Bittova: Voice violin

Intro
1) Aquarius Violino voce / batteria (Massimo Barbiero) 03:31
2) Pragma (guerra) (Massimo Barbiero) 06:49
3) Mostar (Background 1 chitarra contrabbasso Gallo) (Brunod Lodati) 03:35
4) Denique Caelum (macerie) (Massimo Barbiero) 05:22
5) Praxis (Background 2 Tromba Percussioni contrabbasso Maier) (Massimo Barbiero) 03:36
6) Torquemada (speranza) (Alberto Mandarini) 11:09
7) Per Emanuela (Background 3 collettivo (Massimo Barbiero) 07:44
8) ) Sud (illusione rabbia) (Walter Leonardi) 06:10

Total time: 48:01

“L’unico modo di sfuggire all’abisso é di guardarlo e misurarlo e discendervi”
Cesare Pavese

Recorded on 6 Settembre 2024 at Ivrea (44° Open Papyrus Jazz Festival)
Mixed on 24 ottobre 2024 Sound engineer Mario Bertodo

Cover e Photos:Luc Buti Ugo Cometto
liner notes: Davide Ielmini
Graphic design: Fabio Rodda

Il disco è un'autoproduzione di Massimo Barbiero ed è ordinabile contattando il musicista in privato. Allego il link del sito internet ufficiale del maestro: https://www.massimobarbiero.com/IT/ e il link del profilo Bandcamp per l'ascolto e l'acquisto di tutti i suoi album in formato digitale: https://massimobarbiero.bandcamp.com/

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