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Questo blog è nato come se fosse un'isola felice dove sperimentare una scrittura personale e condividere le mie passioni con qualsiasi internauta interessato alla bellezza. La sua dinamo propulsiva è la passione e l'amore per l'Arte. Ho realizzato uno spazio libero e autogestito, impostando tale contenitore come se fosse un potenziale Magazine cartaceo di approfondimenti culturali e artistici. Global Artistic Fusion è una sintesi della mia ricerca popolare e culturale: un mondo che vi offro nel My Ideal Blog 2.0

martedì 12 febbraio 2019

Mino Di Martino e Terra Di Benedetto, un lungo viaggio nel mondo della ricerca e dell' evoluzione interiore : Angeli di Solitudine.


ALBERGO INTERGALATTICO SPAZIALE E TELAIO MAGNETICO

Il Millenovecento in Musica è stato un secolo straordinario e gli stili musicali si sono spesso rincorsi e fusi in un unico grande linguaggio globale, come nel caso della musica elettronica, nata nei conservatori e negli istituti di fonologia per poi confluire in tutta la grande musica popolare, anche in un ambito discografico industriale, contaminandosi con tutti gli stili che noi conosciamo e abbiamo da tempo storicizzato.  La Germania in questo fu terra di grandi visionari, basterebbe citare i "Corrieri Cosmici " o Kraut Rockers, nati e proliferati grazie al genio indiscusso del maestro Karlheinz Stockhausen, la cui sementa va ricercata nel dissacrante lavoro di 
"taglia e cuci" applicato sul nastro magnetico di Hymn, l'inno tedesco destrutturato e ricomposto ex novo in veste di composizione sperimentale e d' avanguardia. Nel corso degli anni vennero poi alla luce molte altre ricerche, favorite dalle nuove tastiere analogiche fra cui EMS e VCS2 e 3 che a differenza dalla creatura di Robert Moog, il sintetizzatore Moog, erano molto più avanti, per non parlare del Sinth Arp2600 .
Con l' avanzare delle nuove tecnologie applicate alle tecniche di registrazione e sopratutto con la possibilità di un ottimale resa live della musica elettronica vennero alla ribalta nuovi gruppi musicali dediti alla ricerca in ambito extra colto, ma in un contesto giovanile e rock, tra cui i Tangerine Dream, i Cluster, i Neu !, gli Harmonia, e molti altri. Tutto questo mentre negli Stati Uniti d' America personaggi come La Mont Young e Terry Riley ridefinirono questo flusso di suoni nella corrente della Minimal Music, profumata dell' esotismo di un epoca creativa formidabile, e meravigliosa.

La stessa Italia si mosse su questa nuova linea, anche per via di un buon DNA , visto le fondamentali ricerche di Luciano Berio, Luigi Nono, Franco Evangelisti e La Nuova Consonanza e Alvin Curran, In ambito " Progressive Rock " fra mille virgolette, ci fu il genio indiscusso di Franco Battiato che successivamente aprì le porte ad alcuni musicisti a lui legati, non ultimo amici cari : Juri Camisasca, Claudio Rocchi, Roberto Cacciapaglia, Lino Capra Vaccina, Roberto Mazza, e sopratutto il duo di Terra di Benedetto e Mino di Martino, l'Albergo Intergalattico Spaziale.
Mino di Martino era stato uno dei membri fondatori dei Giganti, il celebre quartetto di brani pop quali Tema e Una Ragazza in Due e lo slogan Mettete dei Fiori nei vostri Cannoni, ma stanco di tutto questo, traghettò i Giganti verso un suicidio commerciale denominato Terra in Bocca : Poesia di un Delitto, un album anti Mafia e omertà, con la storica copertina trasgressiva di Gianni Sassi, già in stile pre Cramps, e quindi dalle ceneri di questo lp il musicista non poteva null'altro che rinascere attraverso una nuova avventura musicale, L' Albergo Intergalattico Spaziale.

Questa formazione condivisa con la moglie Terra, nata intorno al biennio 1973-1974 la si ricorda principalmente dedita alla ricerca e alla performance estemporanea live, sopratutto in ambito del teatro, e nello studio dei nuovi linguaggi sonori per la composizione e per le improvvisazioni elettronico sperimentali. Non è un caso che inizialmente dietro questa sigla si nasconda un locale Underground per ricercare e sperimentare, ma sopratutto rompere con gli schemi, e sia gestito dalla coppia.
La vera natura dell' Albergo in origine ha poco a che fare con l'idea della musica, sopratutto se analizzata in funzione dell' oggetto disco come viatico per suonare nel circuito alternativo del proletariato giovanile. L' aspetto di progetto musicale si va a concretizzare in un secondo tempo, in una forma completamente autogestita e slegata dalle distribuzioni delle multinazionali del disco, come anche degli stessi ingranaggi alternativi della sinistra extra parlamentare, almeno quella culturalmente asservita al partito.
Mino e Terra sono menti visionarie, completamente anarchiche e di conseguenza rappresentano oggi,
come allora, un percorso di pura catarsi artistica e musicale, dove conta l' introspezione e l' idea spirituale del viaggio interiore, perciò l' esperienza sonora che scelgono di imprimere sul supporto fonografico rappresenta in toto la loro idea di vita, più prossima alle istanze ecologiste che socialiste, come ci suggerisce ancora oggi la copertina apocalittica dell' album di esordio, che in molti ancora oggi chiamano addirittura  " Ne m' approchez pas, Je suis Radioactif !" al posto di Albergo Intergalattico Spaziale.

Riepilogando, l'Albergo Intergalattico Spaziale è stato quindi essenzialmente un progetto di ricerca senza il fine dell' incisione discografica ma sono proprio le nuove evoluzioni della musica e le infinite possibilità dell'elettronica in un ambito più caldo, se vogliamo umano, ossia l'elettroacustica, unito alle magistrale propensioni vocale di Terra, a condurre il loro percorso verso il mondo della discografia.
Di conseguenza Mino e Terra si sono mossi come tanti altri progenitori del genere, e come è avvenuto per i "corrieri cosmici" in Germania, oppure i minimalisti negli U.S.A, visto con gli occhi del presente, possiamo affermare che il sentire dei tempi germinava nell'etere per creare il miracolo del suono. Basterebbe prestare un attento ascolto della loro opera, il cui fascino iconoclasta, annunciato fin dalla copertina, si pone come forma artistica di avanguardia, forse addirittura più radicale di tanti altri progetti blasonati nel panorama internazionale, e non è un caso che Mino e Terra siano così strettamente legati al mondo di Franco Battiato, allora impegnato in una serie di progetti di nuova musica, più o meno da Clic, del 1974, alla " misterica " indagine esoterica e colta dell' opera " L' Egitto prima dell sabbie "

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Una sola incisione omonima, storica anche per la copertina e la possibilità di giocarsela alla pari dei blasonati capolavori tedeschi, poi alcuni cd recenti,  Angeli di Solitudine del 2009 con materiale risalente ai primi anni settanta, e nel 2011 l'album di ricerca con materiali realizzato nel corso degli anni ottanta, Cammino sotto il mare ( Idee per canzoni), infine una raccolta di materiale eterogeneo " Alchimia del verbo ", del 2004;  queste pubblicazioni sono un compendio significativo, dopo di che resta la ricca e circoscritta esperienza del Telaio Magnetico, un tour con Franco Battiato, Juri Camisasca, Roberto Mazza e Lino Capra Vaccina, Vincenzo Zitello, più il ricordo dei primi passi attraverso i solchi del magnifico lp di Claudio Rocchio, Essenza, del 1973.
Essenza è ancora oggi una chimera discografica di cui non si conosce ristampa sia nel formato cd che lp, ma si tratta di un resoconto mistico di una consapevolezza musicale senza precedenti, difatti Claudio Rocchi lo realizza dopo un lungo viaggio in India coinvolgendo al suo ritorno diversi amici incontrati casualmente, invitandoli negli studi dell' Ariston.  Mino e Terra portano il contributo della ricerca sonora elettroacustica, accanto a quelli di altri validi musicisti, tra cui Elio D' Anna alle ance e ai flauti, ai tempi con gli Osanna.
L' esperienza del Telaio Magnetico invece è stata documentata con dei mezzi di fortuna, e non era assolutamente previsto che gli interessati aderissero all' idea di uno sviluppo su disco perché quel flusso di suoni erano un modo per trovare nuovi stati di consapevolezza attraverso la ricerca musicale, in un tour itinerante. Una carovana di " dervisci elettrici " nata per caso, ma che fece scalpore a tal punto da giungere fino a noi. Il Telaio resta essenzialmente un progetto di musica estemporanea avvenuto nel 1975, di cui possiamo ascoltare una parte di quel che veniva eseguito
dal vivo, grazie alla piccola label " Musicando" che rende pubblico un nastro nella prima metà degli anni novanta. Il disco Telaio Magnetico lo abbiamo conosciuto postumo negli anni novanta, ma per nostra fortuna esiste una recente edizione in vinile addirittura con materiale extra, di conseguenza più ricca, anche perché il precedente disco era finito nel limbo proibito del collezionismo.
Il resto di questa storia va ricercato nelle tante collaborazioni con Franco Battiato, Alice, Francesco Messina e Giusto Pio, negli anni ottanta, nei primi novanta. Mino Di Martino è attualmente un paroliere e anche un bravo poeta. Terra continua a viaggiare e a studiare teatro sperimentale, musica, canto e nuove forme sonore. Purtroppo di questa Family è venuto a mancare Claudio Rocchi, che è tuttavia spiritualmente tra noi, non ultimo musicalmente presente nella memoria collettiva. Rocchi fu il fautore del nostro Underground, ma anche un fedele compagno di avventure sonore di questo magnifico duo, ideato da Terra e Mino!

Note personali e ringraziamenti :

Questo servizio è stato possibile grazie a Terra Di Benedetto che ha fatto da tramite con il bravissimo fotografo Giovanni Coccia, da cui ho attinto per gli scatti in bianco e nero, risalenti al 1974 circa, che documentano un esibizione di Claudio Rocchi con il primo Albergo Intergalattico Spaziale.
Sono cresciuto con tutto ciò che ruotava nella sfera di Franco Battiato, Claudio Rocchi e Juri Camisasca, dai primi anni settanta fino ai giorni nostri. Mino e Terra sono da sempre parte di questa factory che nel corso del tempo ha incontrato Giusto Pio, Francesco Messina, Alice e molti altri personaggi, non li nomino tutti, ma sono sempre presenti.  Per me è stato molto stimolante lavorare su di un vecchio servizio realizzato per Area Prog, pagina Facebook che da San Paolo del Brasile diffonde molta musica italiana progressive, e non, visto che in questo caso abbiamo parlato di musica di avanguardia e di elettronica.
Qui ho cercato di ampliare, perché My Ideal Blog mi consente di farlo, diciamo, sperimentando, visto che sono autodidatta in tutto. E' strano, anni fa non avrei mai pensato di avere una corrispondenza privata con gli artisti che seguivo, da ascoltatore, oppure onnivoro lettore, spettatore, ma negli ultimi anni la tecnologia mi ha permesso di farlo, e qualche volta è bello farsi raccontare una parte di quella meravigliosa stagione creativa, dove la musica non aveva alcun confine, e sopratutto schema.

Vi lascio con una breve appendice riguardante l' opera  Terra in bocca - poesia di un delitto, un concept album sullo scottante tema omertoso " stato - mafia " del complesso I Giganti, dove Mino De Martino ha mosso i primi passi. Giusto un servizio extra, forse forzato, visto che andiamo a ritroso, nel 1971.
In questa coda ho voluto analizzare più che altro l' aspetto provocatorio e radicale della copertina realizzata da Gianni Sassi per l'opera in questione, a mio avviso non distante dallo " shock " visuale del primo album ufficiale dell' Albergo Intergalattico Spaziale, la cui cover è riconosciuta anche come " Ne m' approchez pas, Je suis Radioactif !"

TERRA IN BOCCA : POESIA DI UN DELITTO


La felice collaborazione dei Giganti con il genio indiscusso Gianni Sassi si manifesta attraverso un progetto circoscritto nella carriera di Mino Di Martino, legato al mondo del progressive, e soprattutto con il discusso Artwork di grande caratura artistica, anche nella sua cruda e provocatoria brutalità.
Si è trattato di una toccata e fuga che ha coinvolto un po tutti gli interessati, dai Giganti, allo stesso Gianni Sassi. Lo stile di Sassi è lo stesso dell' Alsa di Milano e delle tante rivoluzioni in ambito grafico pubblicitario condivise con il socio e sodale Albergoni ma anticipa anche il mondo della Cramps e degli Area, più le tante collane Ascolto, Diverso e Nova Musica con Gian Emilio Simonetti, cosi come la quasi coeva operazione Battiato Pollution e le piastrelle ecologiche omonime che tanto fecero gridare allo scandalo in quanto si seppe soltanto in seguito, realizzate con materiale inquinante. In questo caso a scuotere l' Italia provinciale di allora, impreparata, è l' aggressività visiva del poster allegato al vinile, così come la concettualità grafica della magnifica busta apribile del disco in vinile.
I Giganti con un Mino Di Marino desideroso di ricerca, sono in procinto di cambiare pelle, stanchi della musica beat ma anche delle censure della Rai, e intraprendono una svolta nell' impegno musicale, a compimento di una politicizzazione già esistente nei singoli di successo, vedere Tema oppure Io e il presidente. Terra in bocca - poesia di un delitto è di fatto un suicidio annunciato e urlato fin dalla copertina, molto aggressiva, ma sopratutto attraverso il manifesto allegato e i testi
delle canzoni, strutturate come una suite suddivisa nei due lati dell'originario lp, dove si andavano a sviscerare i legami tra lo stato e la mafia. I Giganti in verità sono i curatori della parte vocale, per strutturare il nuovo ambizioso progetto si fanno aiutare da turnisti di lusso e prestigio, quali Ares Tavolazzi, non ancora Area, al basso, Marcello Della Casa dei Latte e Miele, e il maestro Vince Tempera alle tastiere e agli arrangiamenti, futuro Il Volo e Saint Just.
In verità il disco non è affatto così complesso, per certi versi è vicino anche al Fabrizio De André di Spoon River o di Storia di un Impiegato, con un orecchio ai Beatles e ai Moody Blues. Sicuramente le doti corali dei Giganti lo rendono ancora oggi un prodotto di indubbio fascino.  Da riscoprire e amare, per il coraggio del tema trattato in un lontano 1971 omertoso !



giovedì 7 febbraio 2019

Alberto Cavallone : Il genio oscuro e liberty di un regista maudit, dall' ossessione per I Canti di Maldoror al Dolce Mattatoio.





- Alberto Cavallone : Il genio oscuro e liberty di un regista maudit

Alberto Emilio Franco Cavallone (Milano, 28 agosto 1938 – Roma, 12 novembre 1997) è stato un regista e sceneggiatore italiano ingiustamente dimenticato è poco noto ai più, anche per via di una parabola artistica autolesionista e votata alla più spregiudicata autodistruzione. Alberto Cavallone lo si ricorda anche come un uomo di profonda cultura influenzato da tutta quella letteratura francese a cavallo fra il settecento e l'ottocento, dal Liberty al decadentismo; basterebbe citare la sua massima ossessione. Esordisce in ambito cinematografico nel 1959 e nel volgere di un decennio approda alla cinematografia di genere da regista di confine e borderline, con un indubbio talento fuori dalla norma, raffinato e spregiudicato qual'è l'opera I Canti di Maldoror, concepita dal Conte Isidorre Ducesse di Lautrémount, infine De Sade con tutto il suo immaginario e non ultimo Charles Baudelaire. Con i film Le Salamandre (1969) e Del nostro inviato a Copenaghen (1970) affronterà a suo modo la rivoluzione sessuale post sessantottina da due angolazioni diverse, il primo un poliziesco erotico dai risvolti lesbo-giallo, infatti un prodotto assai bizzarro, mentre il suo successore lambirà per la prima volta il mondo della pornografia attraverso gli occhi di due marines veterani del Vietnam. Nel 1974 realizzerà una pellicola appositamente per la sua donna, Jane Avril, nome di battesimo Maria Pia Luzi con l'erotico Zelda. Nel 1975 sarà la volta di Quickly... spari e baci a colazione, un ritorno al poliziesco ma dalle tinte noir. Fin qui siamo nella parte più seminale della filmografia, in verità a malapena un embrione del reale potenziale del cinema di Alberto Cavallone, però chi conosce bene la storia del regista è a conoscenza di quanti esperimenti erano in atto, alcuni venuti alla luce come materiale postumo, altri ammantati nel mistero.



E' proprio in questo segmento temporale che il delirio ossessivo del genio prenderà forma, anche con dispersione, per via di un ambizione forse al di fuori della sua portata : Maldoror. Maldoror è un vero mistero della cinematografia Italiana, potrebbe esistere come non esistere ma di fatto abbiamo tutte le documentazione che né accertano la lavorazione in Turchia e tutto questo grazie a Davide Pulici di Nocturno, che attraverso interviste e foto dell'epoca ne ricostruisce i fasti mettendo in luce il primo segno di un anarchia artistica che darà il meglio di se successivamente, per poi eclissarsi. La leggenda vuole che sia stata proiettato una sola volta in un cinema turco, ma tutto ciò con il beneficio del dubbio ; in compenso da tutta questa parabola oscura, un altro film fantasma degli stessi anni , da leggenda si farà realtà; Afrika, una storia di omosessualità e violenza risalente al 1973 è stato ritrovato e diffuso in tempi più tosto recenti. 

Chiuso questo oscuro periodo fitto di mistero, nel 1977 finalmente il regista realizzerà il capolavoro assoluto della sua carriera, Spell: Dolce Mattatoio - L'uomo, la donna e la bestia. Il film è ambientato nella periferia romana, e mette in scena le storie di vari personaggi: un pittore e la sua pazza moglie, una giovane prostituta, un macellaio con moglie infelice e figlia incinta dove il precario equilibrio viene sconvolto dall'arrivo di un vagabondo, il tutto condito da un finale a sorpresa ... Un insolita riffa della sagra annuale, con un simbolico premio che una volta vista l'opera ci fa penetrare il significato di tutte le sue intricate e surreali trame. In Spell, noi possiamo ancora oggi leggere chiavi di lettura colte e veramente nobili visto che il manifesto cita Max Ernst e le immagini omaggiano Bataille e L'origine du monde di Courbet. Dopo questo capolavoro il regista muterà la sua pelle attraverso un progressivo spostamento dal genere Soft Porn al nascente Hard italico e se Blue Movie, attraverso la denuncia dello Snuff Movie ( porno con morto!) risulterà un prodotto ancora valido. Il successivo Blow Job sarà il suo canto del cigno, il primo a nome Baron Corvo, che volendo conserva ancora il genio ma che poi sarà disperso nei successivi e marcatamente espliciti Hard conditi di nani, travestiti e transex che a mio avviso scivolano nel cattivo gusto. Alberto Cavallone resta quindi circoscritto alla decade dei settanta, sopratutto è legato al fascino di Maldoror che fino a prova contraria, visto Afrika, potrebbe riemergere da un momento all'altro

- Alberto Cavallone : Spell : Dolce Mattatoio - L' uomo, la donna e la bestia ( la storia del film capolavoro, il più controverso e visionario della stagione del genere italiano)



Alberto Cavallone e uno di quei culti nascosti del cinema Italiano, il suo surrealismo eversivo e decadente, mutuato dal mito esasperato di Isidorre Ducasse, il conte di Lautréamount e la sua opera I Canti di Maldoror, merita un attenzione particolare. A partire da Maldoror, un film inesistente ma forse realizzato in Turchia e proiettato, la leggenda vuole in una sala locale. La testimonianza di questo film consiste solo in alcuni scatti fra cui una processione con un bovino crocefisso, un bambino che si ingozza di merende e esplode, una donna nuda che esce dal ventre di un porco squartato, nulla più a parte la mitologia di un j'accuse al capitalismo e alla religione con la sua pubblica morale. Fra i tanti suoi film, L'uomo, la donna e la bestia - Dolce Mattatoio, resta il più affascinante e feroce atto d'accusa all'Italia del riflusso ideologico, cosi come anche alla religione di Stato e le sue tradizioni. 
Voglio precisare che io sto parlando di un opera e di un punto di vista legittimo, il che non vuol dire che rispecchi il mio pensiero in toto. Si narra di un piccolo paese di provincia e di una festa che si svolge una sola volta all'anno dove tutto è concesso e gli abitanti si liberano di tutte le frustrazioni possibili, il tutto scema poi con la consueta riffa finale. Il film è incentrato sul sesso represso dagli usi e costumi di stampo cattolico e ci sono diversi personaggi, il mattatoio per esempio è il luogo dove un ragazzo sfortunato e impotente si accoppia con quarti di bue sventrati ogni qual volta incontra lei, la ragazza del paese tanto desiderata, l' intellettuale comunista invece, rincorre la sua ideologia morente ignorando il problema di una moglie completamente alla deriva e pazza, ninfomane, che mangia la propria merda per auto-punirsi e via via [...] tutti personaggi vittime di un moralismo repressiva il cui peccato originale induce alla deriva, e ciò avviene in un mare sconfinato d'infelicità. I ragazzi autostoppisti invece, ignari, saranno l'oggetto della festa, dove la chiesa e il sindaco concedono la massima libertà per poter poi ristabilire l'ordine. Prima di un finale a sorpresa attraverso la riffa con il tv color, in assoluto anticipo con i tempi, almeno per la vita provinciale dei paesani. 
La simbologia di Cavallone sta nel fatto che il tv color sarà un anticipo delle decadi successive dove gli animi ideologici, una volta sedati , saranno il cavallo di troia del consumismo edonistico per meglio garantire l'ordine ipocrita di una società capitalistica, sempre più votata all'individualismo, ed il sesso, una volta sdoganato sarà giusto lo specchietto per le allodole per la mercificazione del prodotto- Tutto questo era già visibile nel 197, grazie all'occhio analitico di un regista strano e visionario, maledetto.

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