My Ideal Blog : Globalartisticfusion.blogspot.com di Patrizio De Santis Patrizio De Santis è titol

La mia foto
Montalto delle Marche, AP, Italy
Questo blog è nato come se fosse un'isola felice dove sperimentare una scrittura personale e condividere le mie passioni con qualsiasi internauta interessato alla bellezza. La sua dinamo propulsiva è la passione e l'amore per l'Arte. Ho realizzato uno spazio libero e autogestito, impostando tale contenitore come se fosse un potenziale Magazine cartaceo di approfondimenti culturali e artistici. Global Artistic Fusion è una sintesi della mia ricerca popolare e culturale: un mondo che vi offro nel My Ideal Blog 2.0

martedì 26 dicembre 2017

Ingmar Bergman Bio parte terza - Il Settimo Sigillo e gli anni del grande cinema


Ingmar Bergman , un grandissimo personaggio del millenovecento o meglio un esistenzialista del teatro e del cinema , come pochi ha saputo dare voce all'eterno quesito vita e morte , quasi un ossessione visto i traumi infantili e le paure inculcate dal padre padrone , luterano e cappellano di corte reale. Da dove riprendere il filo se non da ciò e dal fatto che nel regista così come nell'uomo era anche insito un romanticismo affascinante, decantato in un estetica melanconica abbacinante di bellezza , seppur fra acque torbide. E che dire della sua opera più acclamata in ambito cinematografico quale Il Settimo Sigillo ? Un ossessiva partita a scacchi fra La Morte e il cavaliere
Antonius Block dove è il dialogo fra i due è il vero fulcro che porta al senso del film, in sintesi la vita in relazione alla morte , di conseguenza tutto è relativo al concetto del sacro e all'antica paura indotta
dalla rigida e severa educazione luterana del padre. Un cinema che è tormento ma si tramuta in
poetica bellezza , un lascito essenziale dell'umanesimo cinematografico del novecento. Non ci resta che riprendere il discorso dal celebre film " Il Settimo Sigillo " per proseguire verso tutte le altre fondamentali tappe tracciate dall'occhio vivo e profondamente artistico di Bergman.

Il Settimo Sigillo fu un opera di svolta per Ingmar Bergman e venne terminato durante il corso del 1956 ma in verità si trattava di un riadattamento di un suo soggetto teatrale del 1954 scritto per un saggio di recitazione per gli allievi dell' Accademia Drammatica di Malmo ,  rappresentato in una singola e circoscritta occasione. Pittura su Legno , così era titolato , durava circa 54 minuti.
Il regista espresse più volte il desiderio di portare tale soggetto in versione cinematografica ma ebbe
a che fare con un muro di diffidenza da parte dei suoi produttori che scettici temevano esiti non proprio favorevoli da parte della critica e del pubblico, di conseguenza una perdita economica.
Grazie però al successo di qualche sua precedente opera attraverso la Mostra di Venezia e sopratutto al Festival di Cannes , la tenacia di Bergman ebbe la meglio , e quindi Pittura su Legno divenne l'opera
che tutti conosciamo , Il Settimo Sigillo. Il film ebbe però un veto di produzione , il tutto si sarebbe dovuto concretizzare non oltre i trenta giorni lavorativi , con il poco tempo a disposizione e un budget striminzito il regista svedese fece miracoli , a volte aiutandosi perfino con dei mezzi di fortuna ma la sorte lo premiò visto che il film rese più solida la sua fama.
Nel 1957 , Il Settimo Sigillo vinse " Il Premio speciale della Giuria " al Festival di Cannes, nel 1958 ricevette " Il Gran Premio dell' Accademia Francese del Cinema "  mentre nel 1960 il film fu proiettato in Italia e vinse " Il Nastro d' Argento " e per concludere in Spagna, sempre nello stesso anno ebbe come onorificenza " Il Lebano d' Oro "
Tuttavia il vero successo internazionale si conclamò con un altra pellicola , quella meraviglia che in Italia conosciamo con il titolo " Il posto delle fragole " , opera del 1958, in concomitanza  con un lungo periodo di intensa attività teatrale che coincide con un ricovero in una clinica psichiatrica [...] Bergman vi si dedicò con cosi tanto impegno che in questo caso , le due sue maggiori
doti non coincisero in termini di salute psico-fisica. Il perfezionista Ingmar ebbe il suo momento di difficoltà ma la sua generosità artistica e l'insofferenza al riposo furono la dinamo vincente e risolutiva per il male. In verità il film è una serena analisi sulla vita e sulla morte , conquistò per questo il
plauso della critica e ottenne " L' Orso d' Oro " al Festival di Berlino e il primo posto alla Mostra del cinema di Venezia. Nel 1959 produsse altri due film , Alle soglie della vita , con esiti discreti , ma sopratutto " Il Volo " che gli valse il primo premio speciale per la miglior regia  e originalità poetica, non ultimo una menzione per lo stile e l'estetica artistica al Festival di Venezia , con tanto di Leone d' Oro ex Aequo accanto ai film " La grande guerra " di Mario Monicelli " e " Il Generale Della Rovere " di Roberto Rossellini ; i giornalisti presenti in giuria , in segno di polemica gli conferirono " Il Premio Pasinelli " come migliore opera presente nella celebre rassegna.

Per adesso ci fermiamo esattamente nel 1959 ; mai avrei pensato che questo servizio prendesse vita coinvolgendomi fino a questo punto , inizialmente doveva essere molto più breve e sintetico ma credo che la statura del personaggio meriti un Focus ben approfondito. Da parte mia è anche un motivo di studio personale del tutto estemporaneo , avendo il mondo di ripassare o approfondire ciò che mi era sfuggito come semplice appassionato. Grazie dell'attenzione e a presto con i suoi anni sessanta e settanta.

Nessun commento:

Posta un commento

KARU - Place Memory #1 - Trascendenze e nuove forme sonore e visuali nella Chiesa sconsacrata di Sant'Agostino a Montalto delle Marche

Introduzione: cenni biografici e background + metodo e processo di lavorazione del collettivo KARU  Per parlare di questo interessante pro...