legata al mondo dell' improvvisazione Jazz , che tiene conto di un impianto compositivo, ricco e pregnante, di umori e coloriture timbriche armonico melodiche, tipiche della musica di confine, quindi anche del tempo e dello spazio circostante, dove si dipana la trama concettuale del viaggio in musica, poiché ogni progetto degli
Enten Eller è una storia a se legata al Mediterraneo, come al Mondo
Ecuba, come il successivo, da me amatissimo, Pietas, è il frutto di una felice collaborazione con il sassofonista Italo- Argentino, Javier Girotto, così come il frutto di un intuizione felice, un sentimento in divenire, un flusso emotivo costantemente in subbuglio, anima inquieta che si pone dubbi e quesiti, restituendoceli come ricerca collettiva sul senso della vita, Umanesimo Musicale. Il collettivo E. Eller, costituito da Massimo Barbiero alla batteria, Maurizio Brunod alle chitarre, Alberto Mandarini tromba e flicorno,Giovanni Maier al contrabbasso, si allarga dunque al Sax Soprano lirico e generoso del canto di Javier Girotto, la cui natura Argentina
supportata anche da mirati interventi di " Queena " strumento folclorico, fanno di Ecuba un opera figlia e parte di un mondo in perenne lotta, un contrastante conflitto umano per esser vivi,
consapevolmente vivi. Ecuba è un omaggio alla madre di Ettore, poco prima che quest'ultimo sia coinvolto nello scontro con Achille. Le musiche di questa Opera, come il successivo Pietas,
sono il tempo sospeso dove è concesso il dubbio, s' ascolta il proprio cuore e la mente, in relazione alle ombre del mondo che condizionano il vivere quotidiano d'ognuno di noi, Ecuba precede
Pietas, prepara la strada per una Smisurata Preghiera.
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