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mercoledì 20 dicembre 2017

Ingmar Bergman Bio parte seconda : L' uomo , il regista di teatro e il suo primo grande cinema negli anni quaranta e cinquanta.


Ingmar Bergman è dunque un artista totale ? Da dove riprendere il filo del discorso aperto con la prima parte di questa mia modesta biografia sulla sua vita e sulla sua opera , se non da questo concetto : L' Arte Totale !  Teatro , opera lirica , studio , una profonda passioni per ogni tematica filosofico umanistica ma sopratutto la tormentata relazione con il suo passato , la religione e l'ossessivo timore referenziale della morte ; le basi del suo cinema e dell' uomo , della sua grande statura umanistica e culturale e la  vita. Ingmar Bergman è considerato una delle personalità più eminenti della storia della cinematografia mondiale , uno dei migliori sopratutto dal punto di vista tecnico visivo, infine un superlativo sceneggiatore , complesso e raffinato. Nel suo cinema le tematiche di una giovinezza perduta , causa la rigida educazione punitiva e luterana della famiglia , la figura del l'eterno padre padrone che poi si è inevitabilmente configurata con Dio , quindi una fede latente e compromessa per crisi religiosa , l'incombente spettro dell' austero giudizio della morte , sono il fulcro del suo lascito fra tematiche e dogmi , traumi e paure sviscerate fino all'esasperazione, con il risultato di una perfezione cinematografica, come già scritto, rara.
Suo padre Erik , era di fatto votato alla vita pastorale luterana , con i principi educativi fondanti di tale ordine , quali il peccato e la confessione , il perdono tramite la punizione per il raggiungimento della grazia di Dio. Quest'uomo , votato fin da giovane all'attività pastorale , sopratutto in veste da cappellano della Corte Reale, impartì al figlio un'educazione molto severa, ricordi che sono evidenti nei suoi film più tardi : Fanny e Alexander (1982), Con le migliori intenzioni (1992) e Conversazioni private (1996) 
( Giusto una ricapitolizzazione ... Una intro !) 


Come ho già scritto nella precedente prima parte della biografia , incentrata sopratutto negli
anni della sua giovinezza ,e l'apprendistato nel teatro studentesco , infine come affermato scrittore e sceneggiatore , regista di teatro , la sua immensa fortuna avvenne grazie alla prima rappresentazione dell'opera " La morte di Kasper , messa in scena dai vecchi compagni del teatro studentesco di Stoccolma , nel 1942., dove ebbe modo di fare breccia 
sulle illustri personalità di Carl Anders Dymling, e Stina Bergman della Svensk Filmindustri,
Nel 1944 , grazie all'assunzione presso questa casa di produzione artistico cinematografica,
uno dei sui scritti inediti venne portato dal teatro al film , Spasimo , per la  regia di Alf Sjoberg e la collaborazione dello stesso Bergman come segretario di direzione , che venne
molto apprezzato per il suo J' Accuse verso il nazismo , mentre nel 1946 con il titolo Tormento , vincerà il primo festival di Cannes del secondo dopo guerra. 
Nel 1946 , Ingmar Bergman trasferitosi a  Goteborg , verrà nominato primo regista presso il teatro della città , dove debutterà con un opera da egli tanto amata , la personale rappresentazione del Caligula di Albert Camus , personaggio e intellettuale affine e assai caro ; in questo contesto sarà assai intenzionato a portare avanti entrambe le attività come regista da teatro e film , con alternanza ma prolifera costanza. Nel 1947 , complice la stima 
e la profonda ammirazione guadagnata nel settore, sarà la volta dei film " La Terra del desiderio " e " La musica nel buio " entrambi incentrati su di un romantico disagio giovanile , tematica costante anche nelle successive produzioni, almeno fino a " Un estate d'amore " con cui andrà a chiudere la sua prima fase romantica.
Dopo una serie di vicissitudini non favorevoli e qualche insuccesso all' interno della
Svensk Filmindustri , nel 1948 , grazie all'interesse e l'aiuto di Loris Marmsted , Ingmar 

conseguirà il suo primo successo cinematografico con il film " La prigione " destando
un certo interesse a tal punto di convincere la sua vecchia casa di produzione ad una rinnovata fiducia.
La firma del grande Ingmar Bergman però arriverà al raggiungimento della prima maturità solo nel 1950 , con il già citato " Un estate d' amore " ,  poiché l'opera risentirà dello stato d'animo del regista cosi nel profondo da lasciare la seguente dichiarazione : Fu il primo film in cui cominciai a sentirmi veramente in grado di esprimermi.
Nel 1952 , dopo aver concluso il suo rapporto lavorativo con la Svensk Filmindustri, attraverso un altro film , il regista , oramai consapevole del proprio potenziale , realizzerà
" Donna in attesa " presentandolo a Venezia e con buon successo ma nel 1953 avrà qualche problema con il successivo " Monica e il desiderio " , ai tempi considerato scandaloso , per via dell' insolente sensualità dell'attrice Harriet Anderssons , a cui si legherà sentimentalmente e con cui realizzerà ben nove film ( A detta di Bergman , la migliore attrice e musa di sempre !)
Nel corso degli anni cinquanta , complice qualche crisi artistica , e la stanchezza , l'artista
si dedicherà nuovamente al teatro , rappresentando in diverse occasioni autori come 
Pirandello e Kafka , questo prima di giungere al suo primo e grande successo internazionale , il celebre " Settimo Sigillo " , nel 1956 (To be continued !)

Fine della seconda parte di questa mia appassionata cronistoria sul grande Ingmar Bergman , ovviamente scriverò ancora altro e non vi resta che seguirmi , sempre e solo
se potete e sopratutto volete. Grazie mille dell'attenzione !




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