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lunedì 17 giugno 2019

La Stanza della Musica : Celeste - Il Risveglio del Principe ( Mellow Records)

Celeste - Il Risveglio del Principe  ( Mellow Records)


Il nome di Ciro Perrino è poco noto in Italia ma molto valorizzato all' estero, sopratutto in Giappone e in gran parte del Sud America, eppure il maestro è stato uno dei primi musicisti a diffondere il verbo del Rock Progressivo fin dalle prime esperienze live della band Il Sistema, tra il 1969 e il 1971, in una Genova ancora legata alla forma canzone tradizionale e leggera. Il progetto Celeste è la gemma più splendente e nel contempo nascosta della scena italiana e se oggi ne parliamo il merito è da attribuire al discografico Mauro Moroni che fin dai primi anni novanta si è prodigato nelle ristampe
del catalogo, che include anche i demo e le incisioni inedite della band, oltre che a dare paternità ad un nascente rinascimento progressive svincolato dal passato, diciamo contemporaneo. Ciro nasce come batterista ma evolve presto a tastierista, sia nell' ambient che nell' Elettro Prog minimale. I Celeste hanno vita breve tuttavia hanno lasciato una buona sementa mai del tutto dispersa ed esaurita. Principe di un giorno risale al 1976, pubblicato dalla piccola label Grog dei fratelli Vittorio e Aldo De Scalzi ( Aldo collaborava nel disco Principe di un giorno). All' epoca c'erano i Picchio dal Pozzo di  Aldo De Scalzi, i Celeste di Ciro Perrino, infine il versante mainstream dei New Trolls, a Genova la la seconda scena progressiva volgeva purtroppo al termine. Mauro Moroni ha raccolto la semina di questo duro lavoro di autoproduzioni e autogestioni, voglio ricordare che oltre la Grog esisteva la Magma, una label coraggiosa per lp come Il Concerto delle Menti dei Pholas Dactylus, l' omonimo degli Alphataurus e i due N.T Atomic System di Vittorio De Scalzi.


Il Risveglio del Principe è prodotto e pubblicato dalla Mellow Records e ci sono sostanziali novità, perché questa volta tutto il materiale composto è da attribuire al bravissimo Ciro Perrino, la cui profonda scrittura è ammantata da una poetica spirituale d' abbacinante bellezza, senza contare che i Celeste non sono più un semplice quartetto dalle grandi potenzialità ma un laboratorio aperto alle più variegate voci strumentali, l' elenco dei musicisti coinvolti nella seconda reincarnazione della band e considerevole, ma ci arriveremo con calma.

Voglio parlare della metafora fiabesca di questo Principe, anche perché è la chiave di lettura per comprendere tutto il lavoro, ma sopratutto dire il perché oggi sia importante ascoltare l' album e essere parte di questo risveglio verso la nobiltà della purezza d' animo. Il principe è sostanzialmente il risveglio della purezza spirituale e umana di un individuo che fa ritorno in un luogo della memoria appartenuto ad una vita passata e recupera il cammino della luce che vince sulle tenebre. Come fu per il Principe di un giorno, Il risveglio e il ritorno dei Celeste coincide con il desiderio di raccontare di questo luogo della memoria dove la verità della natura ci parla in un abbraccio di candore e luce. In sintesi, ogni individuo è principe di un giorno e può ritrovarsi nel risveglio spirituale, nell' essenzialità e nell' armonia di una legge naturale universale. Per raccontare questo lunghissimo viaggio interiore Ciro ha utilizzato la metafora fiabesca e concettuale che in generale noi conosciamo bene nel Rock Progressivo.

Il nuovo lp dei Celeste gode di un' armonia musicale certosina, un progressive dal sinfonismo pastorale pacato dove le tastiere sono predominanti ma che sono sorrette dagli strumenti a corda, flauti, sassofoni, archi, percussioni e un basso dinamico, non ci sono i virtuosismi tipici del genere ma impressioni emotive, narrazioni la cui costruzione musicale rimanda alla descrizione di situazioni anacronistiche di un tempo mai avvenuto, e quindi presente e futuro ma memore di un luogo preesistente. Se il presupposto iniziale dei Celeste era stato quello di slegarsi dai modelli anglosassoni e trasformare la sezione ritmica in una voce strumentale d'insieme simile ad' un ensemble da camera " serio ", di conseguenza vicino al mondo della classica contemporanea, qui il discorso si fa più corale e orchestrale, e gode di arrangiamenti di largo respiro.
Un album di canzoni metafisiche ma non complesse perché respirano di un afflato popolare e di un abbacinante bellezza. Brani come  " Principessa Oscura ", " Falsi piani lontani " " Fonte perenne ", " Bianca Vestale " e " Statue di sale " sono quanto di meglio prodotto dai Celeste, anche se non è corretto fare alcun paragone con l' originale progetto del 1976, dove Ciro si era occupato dei testi lasciando la struttura delle composizioni musicali alla band. Entrambi i lavori sono essenziali e vanno contestualizzati; nel caso di questo nuovo lp tutte le musiche e i testi sono da attribuire al maestro che ha alle spalle una carriera ricca di esperienze eterogenee, ricordiamo i St. Tropez, la Compagnia Digitale, i lavori solisti nell' ambito dell' elettronica e della minimal music.

Ciro Perrino si occupa delle tastiere e della voce solista, ma memore del suo passato come batterista si impegna anche nelle percussioni sciamaniche, il quartetto di cui è leader è composto da Mauro Vero alle chitarre e i cori, Francesco Bertone al basso elettrico. Sergio Caputo al violino, e Enzo Cioffi alla batteria. Questa formazione si allarga ai contributi di altri talentuosi strumentisti che vale la pena menzionare tutti : Marco Moro ai flauti e al sax tenore, Massimo del Pra al pianoforte, al Rhodes e al clavicembalo, Mariano Doper al violoncello e ai cori, Marzio Marossa alle percussioni e ai cori, infine Andrea Martini al sax contralto e al tenore. Questa coralità di voci strumentali si integra con dei guest musicians che offrono piccoli e mirati contributi ma essenziali : Alfio Costa con il suo organo Hammond, il canto di Elisa Montaldo , il Rainstick di Claudio Errico in " Qual fior di loto " e " Statue di sale ", il piccolo Ciro Perrino Jr nella voce recitante di " Qual fior di loto " e il gong nel finale di " Fonte perenne ". Segnalo che all' inizio di "Fonte Perenne " ci sono le vocine di Ciro, Emma e Sara.

Il disco è stato realizzato attraverso una campagna di crowdfunding, ed ha coinvolto lo stesso pubblico del maestro Perrino.  Il produttore esecutivo è John Berkhout e le registrazioni sono avvenute nello studio Mazzi Factory fra Maggio e Novembre del 2018, curate da Alessandro Mazzitelli, mentre i missaggi sono opera del Sound Designer Marco Canepa. Il mastering è stato effettuato presso gli studi di Stefan Noltemeyer di Berlino. E' uscito in limited edition in formato vinile a 33 giri e successivamente nel formato Compact Disc.

Il risveglio del Principe non ha avuto subito una grande visibilità in Italia ma in compenso è stato accolto bene nei mercati dove i Celeste sono divenuti un culto, a partire dal Giappone per giungere nelle Americhe, sopratutto nel Brasile, anche in alcune nazioni dell' Unione Europea, e ciò non sorprende più di tanto considerando che il prodotto è fuori dagli standard tipici del progressive autoctono, di sicuro molto originale e raffinato. Personalmente giudico questa incisione al di sopra della media, almeno per i tempi, di conseguenza un ottimo disco, indispensabile per chi ama la buona musica a prescindere. Io ho la fortuna di avere Principe di un giorno, Il risveglio del Principe, le prime incisioni della band Il Sistema autografate dal maestro Ciro Perrino, e il mio timore è che questo progetto non trovi le possibilità per essere supportato dal vivo, almeno per il momento.  Ho voluto recensire il disco per dare un contributo, seppur marginale, ai Celeste, perché sarebbe interessante prefigure un oltre fatto di brani inediti e concerti. Non mi resta che segnalare il sito ufficiale di Ciro Perrino : https://www.ciroperrino.nl/



4 commenti:

  1. genova fucina di genialità musicali,a volte osannate,alle volte lasciate fluire nell'underground come fiumi carsici,invisibili ad occhio nudo,ma corrosivi ed incisivi....grazie

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  2. Grazie! Ma vorrei ricordare, e con orgoglio che, senza nulla togliere a Genova, CELESTE e prima IL SISTEMA e poi St. Tropez e La Compagnia Digitale sono e sono stati il "prodotto" dell'estrema provincia della Liguria ed in modo particolare di Sanremo.

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  3. Grazie! E' Ciro Perrino di CELESTE che scrive. Ma vorrei ricordare, e con orgoglio che, senza nulla togliere a Genova, CELESTE e prima IL SISTEMA e poi St. Tropez e La Compagnia Digitale sono e sono stati il "prodotto" dell'estrema provincia della Liguria ed in modo particolare di Sanremo.

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  4. E' vero, ed io ho utilizzato la scena genovese per facilitare un idea di collante di tutte le realtà liguri, in effetti è anche una forzatura e mi fa piacere che sia esattamente Ciro Perrino a dare un contributo al servizio mettendo in evidenza questo aspetto.

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