La Stanza della Musica è una rubrica relativamente nuova all' interno di My Ideal Blog, l' intento che mi sono prefisso è quello di raccontare un ascolto musicale per ogni mese dell' anno, cercando di " fermare " con le parole un flusso di suoni del presente, quindi legato alla nostra contemporaneità. Non si tratta assolutamente di recensire uno dei tanti e nuovi prodotti licenziati dall'indistinto oceano
dell'attuale mercato discografico, infatti non mi sono imposto regole di uscita e pubblicazione dei supporti fonografici, ma più tosto di "pescare", con attenzione e passione nei "mari" del nuovo millennio, viaggiando nel globo terracqueo grazie a tutti quei suoni e quelle musiche ricche di significato e linfa vitale, e humus. Non sto utilizzando l' elemento dell' acqua per casualità, o per licenza poetica nella sua forma e maniera più pacchiana, visto che io con questa rubrica ho la necessità di scrivere di musiche e suoni che siano il più possibile liberi, senza confini e geografie ma con una forte identità, esattamente funzionali per essere parte di una cultura globale. Tutto può essere più chiaro con un esempio concreto e mirato, ascoltando e scrivendo di un disco come Minotaurus degli Enten Eller, che è nato come performance concettuale per uno spettacolo molto originale : un progetto per quattro musicisti e quattro danzatrici, il tutto dal vivo.
Prima di sviscerare la trama di questo intrigante progetto in una forma esaustiva e chiara, vorrei ritornare all' elemento dell' acqua, e sopratutto spiegare il motivo perché ho scelto di associarlo proprio alla musica del nuovo millennio prendendo come esempio questa storica formazione di Ivrea. Abbiamo già detto che una musica è realmente necessaria qualora sia in grado di raccontare in modo evocativo il nostro attuale presente, per favorire un tema, un contenuto concretamente figlio dei nostri tempi, spesso culturalmente drammatici. In virtù di ciò l' ensemble Enten Eller si è posto di decade in decade come un' isola felice dell' avanguardia italiana, tenendo conto anche della tradizione e sopratutto di secoli e secoli di storia della musica, come anche della filosofia, della letteratura e della cultura, e nell' insieme tutti questi aspetti non fanno da contorno ma al contrario nell' insieme sono un buon collante per un idea di arte e umanesimo globale del suono, che è un corpo sonoro fluido e fluttuante in trascendenza.
Enten Eller, all'interno del panorama musicale del Jazz italiano sono la formazione che più è stata, e continua ad essere rispettosa della natura afroamericana e politica del genere in questione, in quanto hanno appreso la più grande lezione culturale della nota " Blue" : l' essere parte di una cultura del popolo che sia universale, collettiva e inclusiva, con il sentimento e l' anima ma in continua trasformazione, come se le improvvisazioni e le composizioni fossero un lungo viaggio ma evitando accuratamente di scimmiottare i musicisti fondatori e la "negritudine" in senso deleterio, in sintesi cristallizzandosi in un estetica di superficie e di cliché. Il collettivo di Ivrea ha attinto molto
dall'Europa, ma sopratutto da tutti i mari che bagnano l' Italia, e ha sintetizzato il tutto in un suono che è la narrazione contemporanea della memoria storica.
[ - Minotaurus, il disco, la performance, il pensiero e il suono degli Enten Eller - ]
Minotaurus è un lavoro particolare e singolare, tra i più originali e innovativi che sia stato concepito in Italia dagli Enten Eller, ensemble fondato dal batterista Massimo Barbiero, che è l'ideatore e il pensatore, insieme al chitarrista Maurizio Brunod. Questo progetto artistico-musicale nato in quel di Ivrea nella seconda metà degli anni ottanta, che di decade in decade ha spesso mutato pelle con grande coerenza stilistica e umana, da gruppo "aperto" si è stabilizzato a quartetto con l' ingresso di Alberto Mandarini alla tromba e Giovanni Maier al contrabbasso. Con tale riassetto dell' organico la storia degli Eller è giunta alla consacrazione di un percorso che ha visto fiorire nuove idee e risultati, attraverso molti riconoscimenti di settore, addirittura internazionali, senza nulla tagliere però lustro alle precedenti prove : Streghe, del 1987, Cassandra, del 1989, Antigone e Medea, rispettivamente 1991, 1996, più l' eccellente disco dal vivo che segna tale passaggio di consegna, Train d' Union, del 1998 ; tutti licenziati dalla Splasc(h).
Tale metamorfosi in quartetto non ha affatto escluso l' originale impostazione collaborativa voluta dal maestro e teorico Massimo Barbiero, al contrario ha permesso concretamente di affrontare progetti di largo respiro concettuale : i dittici con il sassofonista americano Tim Berne ( Melquiades, Auto da Fé) i dittici con il sassofonista e flautista argentino Javier Girotto ( Ecuba, Pietas) ma sopratutto il lavoro orchestrale E(X)stinsione, licenziato come Enten Eller Orkestra ( String Orchestra " B. Bruni" di Cuneo), aperto anche ai contributi dei grandi dell' improvvisazione italiana, da Carlos Actis Dato e le sue ance "militanti ", al più colto polistrumentismo di Giancarlo Schiaffini, memore di Luciano Berio, Luigi Nono, Franco Evangelisti e gli improvvisatori radicali europei, infine le narrazioni descrittive dell' arpa di Marcello Carbone, la voce popolare di Laura Conti, la scrittura letteraria di Franco Bergoglio, le immagini e la fotografia di Luca D' Agostino. E(X)stinsione, doppio cd con corposo libretto è stato ovviamente progettato per una rappresentazione live, sound & vision nel 2012, ed è stato accolto dalle riviste americane come il " The Wall " del Jazz per le tematiche trattate, di cui in maniera indiretta ho scritto io stesso nella lunga introduzione di questo servizio.
Un altro grande momento culturale è lo spettacolo concettuale del " Settimo Sigillo " , progetto per musica danza e fotografia, ispirato al film eponimo di Ingmar Bergmam, con l' inclusione di Achille Succi alle ance, Lauro Rossi al trombone, la coreografia e la danza di Cristina Ruberto e Erika Martino, ma sopratutto della fotografia di Luca d' Agostino, ormai fotografo di fiducia. Chi ha buona memoria nel seguire My Ideal Blog : global artistic fusion 2.0 sa che ho sviscerato il tema di questa opera circa un anno fa, recensendo un dvd in relazione al cinema del regista svedese, ma saprà anche che gli Enten Eller sono già di casa per via dei dischi Pietas ed Ecuba, perciò è con enorme piacere, da parte mia, ritornare sull' argomento, sperando sempre di avere ancora altre occasioni nell' immediato futuro.
[ Minotaurus - La performance al Museo Garda, Ivrea, 17-03- 2018 - Open Jazz Festival - ]
Minotaurus è una vera e propria opera concepita in concomitanza di una performance live audiovisiva all' interno delle sale del prestigioso Museo Garda, in data 17 Marzo del 2018, Ivrea. Minotaurus è un lavoro veramente interessante perché dal punto di vista concettuale ci permette di sviscerare molti spunti di riflessione e di conseguenza di essere vissuto al di fuori della sua rappresentazione live dove si è cercato di rendere contemporaneo, attraverso la performance multimediale, il linguaggio della musica e della danza con il mito di Arianna, Teseo, Minosse e del Minotauro in una narrazione descrittivo - sonora e visuale della metafora del labirinto, vista come una condizione inevitabile della vita che è anche una costante dell' umanità. Un mito forse più attuale di quanto si possa pensare, sopratutto ora che la rivoluzione tecnologica ha assorbito in maniera invasiva ogni campo della comunicazione, dal privato al professionale, "digitalizzando" la nostra esistenza, non ultimo la volontà di pensiero e di potere della scelta.
Questo ultimo cd degli Enten Eller documenta, sempre per quel che concerna la sua parte audio, la performance integrale, ma forse è il caso di fare un tentativo nel descrivere il lavoro nella sua forma unitaria e complessiva, e quindi provare a raccontare che cosa sia accaduto al Museo Garda, il 17- 03- 2018 nell' ambito del trentottesimo Open Jazz Festival.
L' ensemble suonava questa articolata opera musicale in una stanza, mentre in altre sale del museo si muovevano tre danzatrici, e un danzatore, e ognuno di loro avevano il compito di relazionarsi, senza alcun contatto visivo, ma seguendo il tracciato sonoro dei quattro musicisti, il tutto mentre il pubblico si spostava di stanza in stanza, e da un punto all' altro della prestigiosa struttura prendeva così forma la metafora dell' oscuro labirinto, che in termini di paragone nel nostro contemporaneo coincide sia con un aspetto esistenziale, come anche multimediale. Ciò che si è realizzato in tempo reale non è che una trasposizione moderna, e attualissima dell' intricato " dedalo " cognitivo, ed il pubblico si è trovato di fronte ad una coinvolgente performance interattiva dove la danza e la musica, in 57 minuti e 4 secondi, hanno riportato nel presente, ma sopratutto in una nuova veste e luce, le gesta di Teseo, il filo di Arianna, e l' uccisione del temibile e oscuro Minotauro.
[ - Minotaurus, il suono vibrante e danzante degli Enten Eller rigorosamente dal vivo - ]
Per quel che riguarda il supporto fonografico ci troviamo di fronte ad un vero e proprio concept album strutturato come se fosse una suite di Jazz creativo e di musica totale, anche se i termini e le etichettare nel descrivere il suono degli Enten Eller restano un tentativo inutile ma sopratutto fuorviante, come lo sarebbe per Igor Stravinsky, Iannis Xenakis, Art Ensemble of Chicago, Henry Cow, Company, Derek Bailey, Giorgio Gaslini, Andrea Centazzo, Keith Tippett, i King Crimson, Frank Zappa, Modern Jazz Quartet, John Cage.
L' ensemble non è assolutamente derivativo, non pecca di esterofilia e tanto meno di mancanza di idea e di contenuto da sopperire con perizia e tecnica strumentale fredda e fine a se stessa, perché vive di tutto il patrimonio " popolare " dell' antico mestiere del fare e del comporre la musica, un concetto caro sia a Charles Mingus che a Duke Ellington, in maniera sicuramente viscerale e contrastante, ma anche rigorosamente mentale, cosi come lo è stato per Arnold Schoenberg.
Minotaurus è suddiviso in quattro "interludi" e quattro "temi ", più un classico del repertorio, la storica " Per Emanuela ", perciò è sicuramente errato parlare di musica improvvisata, perché il lavoro si regge molto sulla composizione e vive del tracciato concettuale su cui poi si regge tutta la performance. E' un opera godibilissima anche come ascolto privato da casa con un buon impianto Hi-Fi perché c'è molta " fisicità " e anima, aspetto che si evince nel suono " live " ma sopratutto intercettando ogni singola vibrazione dell' inter-play, una caratteristica che negli Enten Eller ha raggiunto l' apice, e basterebbe ascoltare i precedenti cd : Euclide, Atlantide,Tiresia ( quest' ultimo, per il mio gusto personale è il loro capolavoro.)
Minotaurus è la seconda prova licenziata e venduta sul mercato attraverso l' autogestione, insieme a Tiresia, rappresenta il nuovo corso di carriera ; tutto il resto della produzione è parte di un catalogo importante; stiamo parlando della Splasc(h), attualmente attiva sul mercato solo attraverso l' utilizzo delle piattaforme digitali, consultabile come ascolto digitalizzato in forma "liquida". Un vero peccato per noi cultori del disco e dell' alta fedeltà.
Io stesso ho acquistato tutta la discografia direttamente dal maestro Massimo Barbiero, che vi ricordo, artefice di tante altre esperienze e situazioni musicali interessanti, in solo, in duo, in trio, come fondatore degli Odwalla, nei Marmaduke, con Daniele di Bonaventura, e tanti altri grandi musicisti.
Il mio intento, più che di entrare nel dettaglio dell' intelaiatura sonora di questo eccellente cd, dove Massimo Barbiero, Maurizio Brunod, Giovanni Maier e Alberto Mandarini si confermano tra i migliori musicisti che l' Italia possa al momento offrire al mondo, resta quello di invitarvi all' approfondimento e alla conoscenza diretta di tutto il loro percorso artistico, musicale e umano. A breve sarà finalmente disponibile un supporto cartaceo " Il suono ruvido dell' innocenza", un tomo enciclopedico ed esaustivo scritto da Davide Ielmini, certosino per quel che concerne tutta la filosofia del suono e del pensiero filosofico Enten Eller, mutuato dall'opera " Aut Aut " di Soren Kierkegaard. Soren è un filosofo danese illuminato di grazia propria, esattamente come Minotaurus e tante altre storie e gesta sonore, oppure se preferite, performance visuali e danzanti : Enten Eller è sopratutto una dimensione completa della musica, che non esclude assolutamente l' arte, la cultura, la politica, la filosofia, la spiritualità,
l'umanesimo, e l'universalità di ogni disciplina manifestata come atto trascendentale della creatività.
ODWALLA PERCUSSION
Pubblicato il 8 giu 2018
Minotaurus / Enten Eller - Clip Progetto per quattro musicisti e quattro danzatori. La performance al Museo Garda, Ivrea, 17-03- 2018 - Open Jazz Festival.
TESEO
danza:
Tommaso Serratore
chitarre:
Maurizio Brunod
MINOTAURO
danza:
Roberta Tirassa
percussioni:
Massimo Barbiero
MINOSSE
danza:
Sara Peters
tromba:
Alberto Mandarini
ARIANNA
danza:
Giulia Ceolin
contrabbasso:
Giovanni Maier
Riprese video:
Valentina Corrado
Montaggio video:
Valentina Corrado
Rodolfo Colombara
molto suggestivo il progetto,e notevoli le carature artistiche
RispondiEliminaGrazie mille. Per me è un grande piacere dare visibilità ad argomenti come questi, molto particolari e di nicchia
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