Scrivere e narrare la vicenda umana e artistica di Ingmar Bergman non è affatto una cosa semplice e se inizialmente questo servizio doveva essere sintetico , di conseguenza ben circoscritto al film " Il Settimo Sigillo " , come ho già scritto nei precedenti capitoli , ho poi maturato una trattazione più articolata di servizi e temi , una sorta di viaggio circolare , una spirale di eventi che nell'insieme mi stanno portando a rendere un omaggio più strutturato. Quindi ora , dopo aver celebrato gli anni del grande successo internazionale attraverso le tante sue rappresentazioni teatrali e i premiatissimi film Il Settimo Sigillo e Il Posto delle Fragole , è giunto il momento di percorrere le strade che porteranno Bergman verso " La Trilogia del Silenzio di Dio " e " La Tetralogia di Farò "
Dopo gli esiti favorevoli dei tanti successi internazionali degli anni cinquanta, durante la realizzazione del film " Il Volto " , Ingmar Bergman maturò l'idea di prendersi un periodo di pausa, da prima concludendo il rapporto artistico con Malmo Steadsteater, successivamente rallentando la sua attività cinematografica , tutto questo per impegnarsi nella sua vecchia passione giovanile, il teatro, un amore sempre presente , dopo tutto una sete di vita e arte mai satolle. Nel 1959 il regista e sceneggiatore svedese intraprenderà una tournée in quel di Parigi e Londra, successivamente il primo Dicembre si sposerà per la quarta volta con la pianista Kabi Lorelei con la quale avrà un figlio , Daniel Sebastian. Nello stesso anno , morirà il direttore
della Svensk filmndustri, lasciando le redini ad un caro amico di Bergman , Manne fant , che tempestivamente lo inviterà a collaborare nella veste di consigliere artistico, e ciò coinciderà anche con una ripresa dell'attività cinematografica.
XIV ) una delle sue opere più cupe , dove il regista affronterà esplicitamente la tematica religiosa rinunciando quasi del tutto al dialogo, se non in piccoli circoscritti frangenti, un interessante opera che si affiderà esclusivamente alle immagini e un ritmo lento, fra l'altro in un contesto di assorto e intenso lirismo evocativo , di sicuro una pellicola non facile ma assai originale. Subito dopo , con " L' Occhio del Diavolo " , il regista darà luce ad una prospettiva di cinema giocosa e ironica , che egli stesso la definirà nei titoli di coda , un " rondò capriccioso "
Persona , del 1966 , visto oggi , e con il senno di poi , distanzierà nettamente Ingmar Bergman dal " Teatro Reale " , e questo sarà il primo dato oggettivo della sua nuova fase artistica post depressiva, inoltre con la realizzazione di questo indimenticabile capolavoro, egli maturò la scelta di vivere presso l'' Isola di Farò" in maniera permanente , fino alla sua morte. In verità l'artista trovò in Farò una nuova radice ma anche un costante stimolo creativo , uno slancio vitale. Il regista rese Farò una sorta di personale Cinecittà , un costante laboratorio di idee e iniziative che si tradusse in film.
Dopo la realizzazione di Persona , Ingmar accettò un interessante collaborazione con Stimolantia, una proposta di lavoro con un gruppi di talentuosi giovani registi fra cui Richard Donner e Gustaf Molander , nello specifico un film suddiviso in otto episodi, una raccolta di cortometraggi ; Bergman scelse il tema del bambino realizzando così Daniel , il sentito omaggio a suo figlio.
Nel 1966 egli riprenderà in mano un manoscritto abbozzato nell'estate del 1965 , prima della crisi depressiva , " I mangiatori di uomini " trasformandolo in uno stravagante semi horror , il noto " L'Ora del Lupo , le cui tematiche saranno coerenti con la " Tetralogia di Farò ". Nel 1967 sarà la volta del contrastato e polemizzato film di guerra " La Vergogna " che verrà accusato dalla critica di qualunquismo in relazione alla guerra del Vietnam. Nel 1969 il regista realizzerà l'eccellente " Passione " , l'ultimo con la Svenk Filmindustri prima di un percorso del tutto autonomo e in proprio. Gli anni settanta si apriranno con una prolifica alternanza di progetti per la televisione e di cinema , non senza cadute di tono , come nel caso del celebre successo dell ' "Adultera" , un opera superficiale che coinciderà con l'ennesima crisi finanziaria , volendo , una situazione paradossale. Con il successivo " Sussurri e Grida " avrà modo di bissare nuovamente i vecchi fasti del successo mondiale, ottenendo fra l'altro numerosi premi. Gli anni settanta saranno ricordati come una decade altalenante , inframezzata da tante produzioni televisive e cinematografiche ma di profonda crisi.
Noi per il momento ci fermiamo qui ; riprenderò le trame di questa storia in seguito per fare posto ad altre trattazioni. My Ideal Blog non ha ancora concluso questo cammino condiviso con il lascito artistico e umano del
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