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giovedì 7 febbraio 2019

Alberto Cavallone : Il genio oscuro e liberty di un regista maudit, dall' ossessione per I Canti di Maldoror al Dolce Mattatoio.





- Alberto Cavallone : Il genio oscuro e liberty di un regista maudit

Alberto Emilio Franco Cavallone (Milano, 28 agosto 1938 – Roma, 12 novembre 1997) è stato un regista e sceneggiatore italiano ingiustamente dimenticato è poco noto ai più, anche per via di una parabola artistica autolesionista e votata alla più spregiudicata autodistruzione. Alberto Cavallone lo si ricorda anche come un uomo di profonda cultura influenzato da tutta quella letteratura francese a cavallo fra il settecento e l'ottocento, dal Liberty al decadentismo; basterebbe citare la sua massima ossessione. Esordisce in ambito cinematografico nel 1959 e nel volgere di un decennio approda alla cinematografia di genere da regista di confine e borderline, con un indubbio talento fuori dalla norma, raffinato e spregiudicato qual'è l'opera I Canti di Maldoror, concepita dal Conte Isidorre Ducesse di Lautrémount, infine De Sade con tutto il suo immaginario e non ultimo Charles Baudelaire. Con i film Le Salamandre (1969) e Del nostro inviato a Copenaghen (1970) affronterà a suo modo la rivoluzione sessuale post sessantottina da due angolazioni diverse, il primo un poliziesco erotico dai risvolti lesbo-giallo, infatti un prodotto assai bizzarro, mentre il suo successore lambirà per la prima volta il mondo della pornografia attraverso gli occhi di due marines veterani del Vietnam. Nel 1974 realizzerà una pellicola appositamente per la sua donna, Jane Avril, nome di battesimo Maria Pia Luzi con l'erotico Zelda. Nel 1975 sarà la volta di Quickly... spari e baci a colazione, un ritorno al poliziesco ma dalle tinte noir. Fin qui siamo nella parte più seminale della filmografia, in verità a malapena un embrione del reale potenziale del cinema di Alberto Cavallone, però chi conosce bene la storia del regista è a conoscenza di quanti esperimenti erano in atto, alcuni venuti alla luce come materiale postumo, altri ammantati nel mistero.



E' proprio in questo segmento temporale che il delirio ossessivo del genio prenderà forma, anche con dispersione, per via di un ambizione forse al di fuori della sua portata : Maldoror. Maldoror è un vero mistero della cinematografia Italiana, potrebbe esistere come non esistere ma di fatto abbiamo tutte le documentazione che né accertano la lavorazione in Turchia e tutto questo grazie a Davide Pulici di Nocturno, che attraverso interviste e foto dell'epoca ne ricostruisce i fasti mettendo in luce il primo segno di un anarchia artistica che darà il meglio di se successivamente, per poi eclissarsi. La leggenda vuole che sia stata proiettato una sola volta in un cinema turco, ma tutto ciò con il beneficio del dubbio ; in compenso da tutta questa parabola oscura, un altro film fantasma degli stessi anni , da leggenda si farà realtà; Afrika, una storia di omosessualità e violenza risalente al 1973 è stato ritrovato e diffuso in tempi più tosto recenti. 

Chiuso questo oscuro periodo fitto di mistero, nel 1977 finalmente il regista realizzerà il capolavoro assoluto della sua carriera, Spell: Dolce Mattatoio - L'uomo, la donna e la bestia. Il film è ambientato nella periferia romana, e mette in scena le storie di vari personaggi: un pittore e la sua pazza moglie, una giovane prostituta, un macellaio con moglie infelice e figlia incinta dove il precario equilibrio viene sconvolto dall'arrivo di un vagabondo, il tutto condito da un finale a sorpresa ... Un insolita riffa della sagra annuale, con un simbolico premio che una volta vista l'opera ci fa penetrare il significato di tutte le sue intricate e surreali trame. In Spell, noi possiamo ancora oggi leggere chiavi di lettura colte e veramente nobili visto che il manifesto cita Max Ernst e le immagini omaggiano Bataille e L'origine du monde di Courbet. Dopo questo capolavoro il regista muterà la sua pelle attraverso un progressivo spostamento dal genere Soft Porn al nascente Hard italico e se Blue Movie, attraverso la denuncia dello Snuff Movie ( porno con morto!) risulterà un prodotto ancora valido. Il successivo Blow Job sarà il suo canto del cigno, il primo a nome Baron Corvo, che volendo conserva ancora il genio ma che poi sarà disperso nei successivi e marcatamente espliciti Hard conditi di nani, travestiti e transex che a mio avviso scivolano nel cattivo gusto. Alberto Cavallone resta quindi circoscritto alla decade dei settanta, sopratutto è legato al fascino di Maldoror che fino a prova contraria, visto Afrika, potrebbe riemergere da un momento all'altro

- Alberto Cavallone : Spell : Dolce Mattatoio - L' uomo, la donna e la bestia ( la storia del film capolavoro, il più controverso e visionario della stagione del genere italiano)



Alberto Cavallone e uno di quei culti nascosti del cinema Italiano, il suo surrealismo eversivo e decadente, mutuato dal mito esasperato di Isidorre Ducasse, il conte di Lautréamount e la sua opera I Canti di Maldoror, merita un attenzione particolare. A partire da Maldoror, un film inesistente ma forse realizzato in Turchia e proiettato, la leggenda vuole in una sala locale. La testimonianza di questo film consiste solo in alcuni scatti fra cui una processione con un bovino crocefisso, un bambino che si ingozza di merende e esplode, una donna nuda che esce dal ventre di un porco squartato, nulla più a parte la mitologia di un j'accuse al capitalismo e alla religione con la sua pubblica morale. Fra i tanti suoi film, L'uomo, la donna e la bestia - Dolce Mattatoio, resta il più affascinante e feroce atto d'accusa all'Italia del riflusso ideologico, cosi come anche alla religione di Stato e le sue tradizioni. 
Voglio precisare che io sto parlando di un opera e di un punto di vista legittimo, il che non vuol dire che rispecchi il mio pensiero in toto. Si narra di un piccolo paese di provincia e di una festa che si svolge una sola volta all'anno dove tutto è concesso e gli abitanti si liberano di tutte le frustrazioni possibili, il tutto scema poi con la consueta riffa finale. Il film è incentrato sul sesso represso dagli usi e costumi di stampo cattolico e ci sono diversi personaggi, il mattatoio per esempio è il luogo dove un ragazzo sfortunato e impotente si accoppia con quarti di bue sventrati ogni qual volta incontra lei, la ragazza del paese tanto desiderata, l' intellettuale comunista invece, rincorre la sua ideologia morente ignorando il problema di una moglie completamente alla deriva e pazza, ninfomane, che mangia la propria merda per auto-punirsi e via via [...] tutti personaggi vittime di un moralismo repressiva il cui peccato originale induce alla deriva, e ciò avviene in un mare sconfinato d'infelicità. I ragazzi autostoppisti invece, ignari, saranno l'oggetto della festa, dove la chiesa e il sindaco concedono la massima libertà per poter poi ristabilire l'ordine. Prima di un finale a sorpresa attraverso la riffa con il tv color, in assoluto anticipo con i tempi, almeno per la vita provinciale dei paesani. 
La simbologia di Cavallone sta nel fatto che il tv color sarà un anticipo delle decadi successive dove gli animi ideologici, una volta sedati , saranno il cavallo di troia del consumismo edonistico per meglio garantire l'ordine ipocrita di una società capitalistica, sempre più votata all'individualismo, ed il sesso, una volta sdoganato sarà giusto lo specchietto per le allodole per la mercificazione del prodotto- Tutto questo era già visibile nel 197, grazie all'occhio analitico di un regista strano e visionario, maledetto.

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