Introduzione: cenni biografici e background + metodo e processo di lavorazione del collettivo KARU
Per parlare di questo interessante progetto musicale di Alberto Brutti & Co. partiamo dal significato della parola KARU e dalle sue origini. Nella lingua Swahili delle etnie bantu - idioma diffuso in gran parte del continente africano che si affaccia sull'Oceano Indiano - tale entità creativa indica il principio mitologico del Chaos. Il significato archetipo di questa simbologia può essere identificato in un mito: il musicista semidio e sciamono che agisce - a tratti in forma caotica e inconsapevole - sotto la guida di un influsso trascendentale; la cui musica ha effetti guaritrici. Gli studiosi di fisica quantistica asseriscono che Dio ha originato l'universo suonando una partitura musicale: può darsi che in un'epoca remota i KARU abbiano raccolto queste vibrazioni divine e siano stati riconosciuti dai nostri avi come dei guaritori.
Non ci deve stupire che il giovane musicista, contrabbassista e compositore marchigiano sia partito dal così lontano per dare vita al suo ensemble, poiché tra le influenze musicali dichiarate troviamo John e Alice Coltrane, Charles Mingus; anche compositori di musica contemporanea, quali Iannis Xenakis - noto per il suo lavoro sulle infinite possibilità della musica scritta per percussioni - e altri pionieri della musica elettronica e elettroacustica del novecento: da Edgar Varèse a Steve Reich.
In KARU la matrice sonora riconducibile al ritmo è chiara. L'aspetto spirituale della proposta artistica non è artificioso: il contenuto musicale non rifugge nella mistificazione, perché Brutti ha assimilato la grande lezione di John Coltrane
[ Durante l'anno 1957 sperimentai, per grazia di Dio, un risveglio spirituale che doveva condurmi ad una vita più ricca, piena e produttiva. A quel tempo, per gratitudine, chiesi umilmente che mi venissero concessi i mezzi ed il privilegio di rendere felici gli altri attraverso la musica. Sento che ciò mi è stato accordato per sua grazia. Ogni lode a Dio - J.C.]
La band ha elaborato e sintetizzato un percorso artistico e culturale con indirizzo afrocentrico perfettamente in linea con le origini mistico-ancestrali e antropologiche del significa bantu di KARU: la Black Consciousness delle avanguardie afroamericane degli sessanta, l'afrofuturismo di Sun Ra e l'associazionismo dei collettivi sperimentali e politici degli anni settanta e ottanta, le contaminazioni elettroniche e il post rock, l'ambient jazz e l'avant-garde dance degli anni novanta e del nuovo millennio ( Flying Lotus, Kieran Hebden, Mike Ladd, D'Angelo)
Questo flusso sonoro per affinità risuona con gli altri compagni di viaggio: Mario D'Alfonso alle ance, Andrea Di Nicolantonio alla chitarra elettrica, Cristano Amici alla batteria. Il collettivo si è costituito in un'area geofrafica situata tra le Marche e l'Abbruzzo, ma è operativo in quelle città dove è stato possibile maturare un percorso di formazione musicale dalla risonanza internazionale: Bologna e Milano.
An
Immaginary
Journey
An Immaginary Journey è un brillante disco di musica spiritual Jazz contaminato con suoni elettronici e etnici e attraversato da umori Trip hop e psichedelici. E' nato da differenziate Jam session, grazie a un metodo di lavoro ormai affinato da anni di studio, prove, incisioni discografiche e concerti. E' caratterizzato da risoluti colpi di contrabbasso, linee di sax eccentriche e a tratti spirituali e sciamaniche, accentuate da samples di musica elettronica, la chitarra elettrica che oscilla tra reminescenze acido lisergiche e noise, e frenetiche sessioni di batteria. In un secondo tempo è subentrato Matteo Castiglioni che ha suonato i sintetizzatori nelle tracce A3, B2 e B3, campionando anche le tracce di batteria. Nella fase conclusiva Alberto Brutti è intervenuto sulle registrazioni in studio utilizzando due Software per PC che si chiamano Max Msp e Ableton Live necessari per il processo di editing e di modulazione. Così il connubio tra il Jazz e l'elettronica ha preso la forma definitiva nei solchi del disco in vinile.
Potete ASCOLTARE e AQUISTARE l'album nella piattaforma Bandcamp https://karumusik.bandcamp.com/
[ An Immaginary Journey, l'ultimo LP uscito per la Beat Machine records di Milano, è stato segnalato dalla testata The Guardian: https://www.theguardian.com/music/2022/dec/09/lea-bertucci-xtended-vox-review-contemporary-ben-vida-phil-minton ]
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KARU
Live at Commerce Bookshop
Due parole a proposto del concerto avvenuto all'interno della moderna libreria Commerce di Milano. In questa occasione si esplica il lato ImproJazz di Karu: si odono gli echi degli esoterismi panafricani e etnici di John e Alice Coltrane, Sun Ra e il Davis elettrico ( quello dei mitici live degli anni settanta) Nel video potete vedere i KARU in una dimensione a loro congeniale. Emergono comunque anche gli stili recenti tipici di un combo giovanile che opera nell'era del postmodernismo underground 2.0 ( le incursioni post rock e noise)
KARU
Place Memory #1
Trascendenze e nuove forme sonore e visuali nei luoghi sacri e storici delle Marche.
Andando ad analizzare Place Memory #1 parleremo di un percorso già volto al futuro; dunque in fase embrionale e fortemente voluto da Brutti (originario di Grottammare, provincia di Ascoli Piceno) Il suo fine è quello di sfruttare i siti storici dei paesi dell'entroterra e dintorni ( marchigiani e abruzzesi) per creare una rete di avvenimenti culturali e offrire al nostro territorio la possibilità di rifiorire, anche grazie alla buona volontà di una gioventù desiderosa di riappropriarsi delle proprie radici e di contaminarle con i linguaggi e le esperienze artistico-creative maturate nelle grandi metropoli urbane e nel resto del mondo.
Si tratta di una nuova fase concettuale e audiovisiva in Work in Progress, perciò non possiamo ancora comprendere la sua prossima evoluzione: gli scenari futuri di questo esperimento sound&vision dipendono molto da come Place Memory sarà accolto dal pubblico ( e naturalmente dall'aiuto materiale delle comunità locali)
Non tutto però è filato liscio come si potrebbe pensare. Sono stati necessari almeno tre giorni di immersivo sopralluogo da parte dei musicisti e degli operatori, prima del giorno effettivo delle riprese e delle registrazione di Place Memory #1
Alberto Brutti è stato così gentile da invitarmi ad assistere all'ultima fase di questo lavoro e in quella occasione ho avuto modo di sottoporlo ai miei quesiti. Vi riporto uno stralcio della mia intervista:
" Abbiamo fatto circa tre sopralluoghi. Il primo con il tecnico del suono, abbiamo studiato la profondità del riverbero e calcolando i transienti abbiamo appurato che la chiesa ha una nota di riferimento il Mi bemolle.
Il secondo è stato fatto con i musicisti. Abbiamo preso confidenza con il luogo, cercando di entrare nel suo suono. Abbiamo accordato gli strumenti in risposta a quello che l’ambiente ci offriva, abbiamo camminato e fatto esercizi di respirazione lungo tutto il perimetro per entrare in perfetta sintonia con il reverbero della chiesa.
Il terzo è stato eseguire il brano. Nel sopralluogo precedente abbiamo registrato con un piccolo registratore le varie session (ovviamente tutto eseguito a livello improvvisativo), abbiamo riascoltato quello che avevamo suonato e trovando spunti molto interessanti, abbiamo cercato di replicare alcuni di quelli. Anche e sopratutto con una grande parte di improvvisazione è nata Place Memory"
CHIESA DI SANT'AGOSTINO
Song "Place Memory #1"
In data 03/02/2023 Alberto Brutti, Matteo Castiglioni (visual) e Riccardo Ciabò (regia) sono partiti da Bologna per recarsi nel sito e fare un ultimo sopralluogo: utile sopratutto a Castiglioni per mappare l’abside della Chiesa. L’idea iniziale era quella di avere un cerchio di polistirolo su cui proiettare una seconda immagine al centro del palco, e creare una sorta di tridimensionalità. Purtroppo la qualità del secondo proiettore non era abbastanza performante per questa soluzione alternativa e quindi l'idea è stata scartata.
Il giorno dopo intorno alle 11. Alberto e il tecnico del suono studiavano i microfoni e la loro posizione; oltre ai microfoni per gli strumenti musicali, sono stati piazzati un’altra coppia di panoramici per catturare interamente l’ambiente sonoro. Dopo di che è stato deciso la posizione per l’inquadratura principale.
Lo scopo era entrare in perfetta sintonia con il luogo. Dal momento che ero presente posso confermare che tale procedimento è stato complesso e ha richiesto diverse prove prima delle registrazioni definitive. Ho avvertito una profonda dedizione alla musica, all'arte e alIa sacralità espressiva del luogo ( sottolineo: una chiesa che riserva inaspettate sorprese anche in un contesto di ardita sperimentazione!) I ragazzi hanno registrato in tutto sette take. Tra una take e l'altra si dicuteva su quali fossere le scelte migliori per raggiungere il risultato positivo. Alla fine delle take Riccardo Ciabò ha fatto le riprese per i primi piani.
Il brano musicale è introdotto da un crescendo estatico e si evolve su differenti piani strumentali, fino a lambire ritmi frenetici e sezioni psichedeliche. Ascoltando questa composizione ho notato un'ambivalenza tra l'acustico e l'elettrico: nel video questi mondi si completano sia nella parti solistiche che nei momenti di improvvisazione collettiva. Sono i miracoli del discorso simpatetico di KARU ( un ensemble rodato anche dal legame familiare dell'amicizia)
Menzione a parte a Matteo Castiglioni per la parte visual di Place Memory #1: spirali e effetti di luce che avvolgono la band nel logo disegnato da Alberto Brutti, poi elaborato da Unolab Studio ( ex Hybrida Studio) di Milano per il disco omonimo del 2020
Parliamo di un musicista e artista visivo classe 1993 con una biografia densa di esperienze differenziate e di un certo prestigio ( https://matteocastiglioni.com/it ) sia in ambito strettamente musicale - il duo t.e.s.o e i gruppi Studio Murena e Bo!led - che in tutti quei settori audiovisivi dell'arte contemporanea, per esempio istallazioni A/V e opere site specifiche: il palazzo Litta, l'Acquario e MiArt a Milano, la Michigan Technological University, il Palazzo Ducale e la Commenda di Prè a Genova.
Matteo espone le proprie opere a Palazzo Reale di Milano e alla Fondazione Bevilacqua LaMasa di Venezia. Collabora anche con il conservatorio di Birmingham, il museo del 900, la Triennale ecc ecc. Conversando con lui abbiamo ricordato la recente dipartita del grande fotografo e artista audiovisivo Roberto Masotti (1947/2022), i luoghi della Milano dell'arte contemporanea, Keith Jarrett e Glenn Gould.
Video
"Place Memory #1"
KARU present an immersive audio and visual performance in the quaint Sant’Agostino church in Montalto delle Marche.
KARU present an immersive audio and visual performance in the quaint Sant’Agostino church in Montalto delle Marche. This first act takes place in an historical location which fascinates not only for its cultural value but also for its architectural elements. Inspired by their affection for this site, the artists have decided to explore its potential as a means of communication.
Through the use of reverbs and delicate arrangements of sax, double bass, guitar, and drums, #KARU initiates a dialogue that gradually builds in rhythmic intensity. Accompanied by a video projection that allows spectators to time travel, the performance creates a unique sonic and visual spectacle that responds to the building's distinctive spiritual character. KARU mould their sound in response to the acoustics of the location, resulting in a performance that fits perfectly with the features of the space.
Double Bass by Alberto Brutti | Sax by Mario D’Alfonso | Drums by Cristiano Amici | Guitar by Andrea Di Nicolantonio
Visuals by Matteo Castiglioni.
Audio Engineer Mix and Master by Fabio Cardone.
Director Riccardo Ciabò.
Produced by Beat Machine Records.
© ℗ Beat Machine Records 2023
Postilla
( o nota ai margini per il lettore)
Il servizio che avete letto è anche il sunto di gentili e cortesi conversazioni avvenute nel corso del tempo. Si è trattato di una vera e propria collaborazione tra un cittadino di Montalto delle Marche ( quale sono) e uno di Grottammare - Alberto Brutti - per rendere omaggio alle nostre terre. Grazie per l'attenzione e il vostro tempo di lettura.