My Ideal Blog : Globalartisticfusion.blogspot.com di Patrizio De Santis Patrizio De Santis è titol

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Montalto delle Marche, AP, Italy
Questo blog è nato come se fosse un'isola felice dove sperimentare una scrittura personale e condividere le mie passioni con qualsiasi internauta interessato alla bellezza. La sua dinamo propulsiva è la passione e l'amore per l'Arte. Ho realizzato uno spazio libero e autogestito, impostando tale contenitore come se fosse un potenziale Magazine cartaceo di approfondimenti culturali e artistici. Global Artistic Fusion è una sintesi della mia ricerca popolare e culturale: un mondo che vi offro nel My Ideal Blog 2.0

sabato 6 maggio 2023

KARU - Place Memory #1 - Trascendenze e nuove forme sonore e visuali nella Chiesa sconsacrata di Sant'Agostino a Montalto delle Marche





Introduzione: cenni biografici e background + metodo e processo di lavorazione del collettivo KARU 


Per parlare di questo interessante progetto musicale di Alberto Brutti & Co. partiamo dal significato della parola KARU e dalle sue origini. Nella lingua Swahili delle etnie bantu - idioma diffuso in gran parte del continente africano che si affaccia sull'Oceano Indiano - tale entità creativa indica il principio mitologico del Chaos. Il significato archetipo di questa simbologia può essere identificato in un mito: il musicista semidio e sciamono che agisce - a tratti in forma caotica e inconsapevole - sotto la guida di un influsso trascendentale; la cui musica ha effetti guaritrici. Gli studiosi di fisica quantistica asseriscono che Dio ha originato l'universo suonando una partitura musicale: può darsi che in un'epoca remota i KARU abbiano raccolto queste vibrazioni divine e siano stati riconosciuti dai nostri avi come dei guaritori.

Non ci deve stupire che il giovane musicista, contrabbassista e compositore marchigiano sia partito dal così lontano per dare vita al suo ensemble, poiché tra le influenze musicali dichiarate troviamo John e Alice Coltrane, Charles Mingus; anche compositori di musica contemporanea, quali Iannis Xenakis - noto per il suo lavoro sulle infinite possibilità della musica scritta per percussioni - e altri pionieri della musica elettronica e elettroacustica del novecento: da Edgar Varèse a Steve Reich

In KARU la matrice sonora riconducibile al ritmo è chiara. L'aspetto spirituale della proposta artistica non è artificioso: il contenuto musicale non rifugge nella mistificazione, perché Brutti ha assimilato la grande lezione di John Coltrane  

[ Durante l'anno 1957 sperimentai, per grazia di Dio, un risveglio spirituale che doveva condurmi ad una vita più ricca, piena e produttiva. A quel tempo, per gratitudine, chiesi umilmente che mi venissero concessi i mezzi ed il privilegio di rendere felici gli altri attraverso la musica. Sento che ciò mi è stato accordato per sua grazia. Ogni lode a Dio - J.C.]

La band ha elaborato e sintetizzato un percorso artistico e culturale con indirizzo afrocentrico perfettamente in linea con le origini mistico-ancestrali e antropologiche del significa bantu di KARU: la Black Consciousness delle avanguardie afroamericane degli sessanta, l'afrofuturismo di Sun Ra e l'associazionismo dei collettivi sperimentali e politici degli anni settanta e ottanta, le  contaminazioni elettroniche e il post rock, l'ambient jazz e l'avant-garde dance degli anni novanta e del nuovo millennio Flying Lotus, Kieran Hebden, Mike LaddD'Angelo

Questo flusso sonoro per affinità risuona con gli altri compagni di viaggio: Mario D'Alfonso alle ance, Andrea Di Nicolantonio alla chitarra elettrica, Cristano Amici alla batteria. Il collettivo si è costituito in un'area geofrafica situata tra le Marche e l'Abbruzzo, ma è operativo in quelle città dove è stato possibile maturare un percorso di formazione musicale dalla risonanza internazionale: Bologna e Milano





An 

Immaginary 

Journey


An Immaginary Journey è un brillante disco di musica spiritual Jazz contaminato con suoni elettronici e etnici e attraversato da umori Trip hop e psichedelici. E' nato da differenziate  Jam session, grazie a un metodo di lavoro ormai affinato da anni di studio, prove, incisioni discografiche e concerti. E' caratterizzato da risoluti colpi di contrabbasso, linee di sax eccentriche e a tratti spirituali e sciamaniche, accentuate da samples di musica elettronica, la chitarra elettrica che oscilla tra reminescenze acido lisergiche e noise, e frenetiche sessioni di batteria.  In un secondo tempo è subentrato Matteo Castiglioni che ha suonato i sintetizzatori nelle tracce A3, B2 e B3, campionando anche le tracce di batteria. Nella fase conclusiva Alberto Brutti è intervenuto sulle registrazioni in studio utilizzando due Software per PC che si chiamano  Max Msp e Ableton Live necessari  per il processo di editing  e  di modulazione. Così il connubio tra il Jazz e l'elettronica ha preso la forma definitiva nei solchi del disco in vinile.  


Potete ASCOLTAREAQUISTARE l'album  nella piattaforma Bandcamp https://karumusik.bandcamp.com/


[ An Immaginary Journey, l'ultimo LP uscito per la Beat Machine records di Milano, è stato segnalato dalla testata The Guardian: https://www.theguardian.com/music/2022/dec/09/lea-bertucci-xtended-vox-review-contemporary-ben-vida-phil-minton ]


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KARU 

Live at Commerce Bookshop


Due parole a proposto del concerto avvenuto all'interno della moderna libreria Commerce di Milano.  In questa occasione si esplica il lato ImproJazz di Karu: si odono gli echi degli esoterismi panafricani e etnici di John e Alice Coltrane, Sun Ra e il Davis elettrico ( quello dei mitici live degli anni settanta) Nel video potete vedere i KARU in una dimensione a loro congeniale. Emergono comunque anche gli stili recenti tipici di un combo giovanile che opera nell'era del postmodernismo underground 2.0 ( le incursioni post rock noise




KARU 

Place Memory #1 

Trascendenze e nuove forme sonore e visuali nei luoghi sacri e storici delle Marche.


Andando ad analizzare Place Memory #1 parleremo di un percorso già volto al futuro;  dunque in fase embrionale e fortemente voluto da Brutti (originario di Grottammare, provincia di Ascoli Piceno) Il suo fine è quello di sfruttare i siti storici dei paesi dell'entroterra e dintorni ( marchigiani e abruzzesiper creare una rete di avvenimenti culturali e offrire al nostro territorio la possibilità di rifiorire, anche grazie alla buona volontà di una gioventù desiderosa di riappropriarsi delle proprie radici e di contaminarle con i linguaggi e le esperienze artistico-creative maturate nelle grandi metropoli urbane e nel resto del mondo. 

Si tratta di una nuova fase concettuale e audiovisiva in Work in Progress, perciò non possiamo ancora comprendere la sua prossima evoluzione:  gli scenari futuri di questo esperimento sound&vision dipendono molto da come Place Memory sarà accolto dal pubblico ( e naturalmente dall'aiuto materiale delle comunità locali) 


Il primo sito scelto è la Chiesa sconsacrata di Sant'Agostino che sorge isolata a poca distanza da Montalto delle Marche, lungo la strada che conduce al cimitero comunale

Sant'Agostino  è una location assai suggestiva, in quanto pervasa da una riminescenza mistico - spirituale riconducibile a un vecchio ordine monastico agostiniano.  La Chiesa  si cela tra il verde dei cipressi secolari e i silenzi di una quiete complice e atemporale.

Non tutto però è filato liscio come si potrebbe pensare. Sono stati necessari almeno tre giorni di immersivo sopralluogo da parte dei musicisti e degli operatori, prima del giorno effettivo delle riprese e delle registrazione di Place Memory #1 

Alberto Brutti è stato così gentile da invitarmi ad assistere all'ultima fase di questo lavoro e in quella occasione ho avuto modo di sottoporlo ai miei quesiti. Vi riporto uno stralcio della mia intervista: 

" Abbiamo fatto circa tre sopralluoghi. Il primo con il tecnico del suono, abbiamo studiato la profondità del riverbero e calcolando i transienti abbiamo appurato che la chiesa ha una nota di riferimento il Mi bemolle.

Il secondo è stato fatto con i musicisti. Abbiamo preso confidenza  con il luogo, cercando di entrare nel suo suono. Abbiamo accordato gli strumenti in risposta a quello che l’ambiente ci offriva, abbiamo camminato e fatto esercizi di respirazione lungo tutto il perimetro per entrare in perfetta sintonia con il reverbero della  chiesa. 

Il terzo è stato eseguire il brano. Nel sopralluogo precedente abbiamo registrato con un piccolo registratore le varie session (ovviamente tutto eseguito a livello improvvisativo), abbiamo riascoltato quello che avevamo suonato e trovando spunti molto interessanti, abbiamo cercato di replicare alcuni di quelli. Anche e sopratutto con una grande parte di improvvisazione è nata Place Memory"





CHIESA DI SANT'AGOSTINO

Song "Place Memory #1"


In data 03/02/2023 Alberto Brutti, Matteo Castiglioni (visual) e Riccardo Ciabò (regia) sono partiti da Bologna per recarsi nel sito e fare un ultimo sopralluogo: utile sopratutto a Castiglioni per mappare l’abside della Chiesa. L’idea iniziale era quella di avere un cerchio di polistirolo su cui proiettare una seconda immagine al centro del palco, e creare una sorta di tridimensionalità. Purtroppo la qualità del secondo proiettore non era abbastanza performante per questa soluzione alternativa e quindi l'idea è stata scartata. 

Il giorno dopo intorno alle 11. Alberto e il tecnico del suono studiavano i microfoni e la loro posizione; oltre ai microfoni per gli strumenti musicali, sono stati piazzati un’altra coppia di panoramici per catturare interamente l’ambiente sonoro. Dopo di che  è stato deciso la posizione per l’inquadratura principale.

Lo scopo era entrare in perfetta sintonia con il luogo. Dal momento che ero presente posso confermare che tale procedimento è stato complesso e ha richiesto diverse prove prima delle registrazioni definitive. Ho avvertito una profonda dedizione alla musica, all'arte e alIa sacralità espressiva del luogo ( sottolineo: una chiesa che riserva inaspettate sorprese anche in un contesto di ardita sperimentazione!) I ragazzi hanno registrato in tutto sette take. Tra una take e l'altra si dicuteva su quali fossere le scelte migliori per raggiungere il risultato positivo. Alla fine delle take Riccardo Ciabò ha fatto le riprese per i primi piani

Il brano musicale è introdotto da un crescendo estatico e si evolve su differenti piani strumentali, fino a lambire ritmi frenetici e sezioni psichedeliche. Ascoltando questa composizione ho notato un'ambivalenza tra l'acustico e l'elettrico: nel video questi mondi si completano sia nella parti solistiche che nei momenti di improvvisazione collettiva. Sono i miracoli del discorso simpatetico di KARU ( un ensemble rodato anche dal legame familiare dell'amicizia)

Menzione a parte a Matteo Castiglioni per la parte visual di Place Memory #1: spirali e effetti di luce che avvolgono la band nel logo disegnato da Alberto Brutti, poi elaborato da Unolab Studio ( ex Hybrida Studio) di Milano per il disco omonimo del 2020    

Parliamo di un musicista e artista visivo classe 1993 con una biografia densa di esperienze differenziate e di un certo prestigio ( https://matteocastiglioni.com/it ) sia in ambito strettamente musicale - il duo t.e.s.o e i gruppi Studio Murena e Bo!led - che in tutti quei settori audiovisivi dell'arte contemporanea, per esempio istallazioni A/V e opere site specifiche: il palazzo Litta, l'Acquario e MiArt a Milano, la Michigan Technological University, il Palazzo Ducale e la Commenda di Prè a Genova.  

Matteo espone le proprie opere a Palazzo Reale di Milano e  alla Fondazione Bevilacqua LaMasa di Venezia. Collabora  anche con il conservatorio di Birmingham, il museo del 900, la Triennale ecc ecc. Conversando con lui abbiamo ricordato la recente dipartita del grande fotografo e artista audiovisivo Roberto Masotti (1947/2022), i luoghi della Milano dell'arte contemporanea, Keith Jarrett e Glenn Gould.   


Video 

"Place Memory #1"

KARU present an immersive audio and visual performance in the quaint Sant’Agostino church in Montalto delle Marche.





KARU present an immersive audio and visual performance in the quaint Sant’Agostino church in Montalto delle Marche. This first act takes place in an historical location which fascinates not only for its cultural value but also for its architectural elements. Inspired by their affection for this site, the artists have decided to explore its potential as a means of communication. 

Through the use of reverbs and delicate arrangements of sax, double bass, guitar, and drums, #KARU initiates a dialogue that gradually builds in rhythmic intensity. Accompanied by a video projection that allows spectators to time travel, the performance creates a unique sonic and visual spectacle that responds to the building's distinctive spiritual character. KARU mould their sound in response to the acoustics of the location, resulting in a performance that fits perfectly with the features of the space.




Double Bass by Alberto Brutti | Sax by Mario D’Alfonso | Drums by Cristiano Amici | Guitar by Andrea Di Nicolantonio 

Visuals by Matteo Castiglioni.

Audio Engineer Mix and Master by Fabio Cardone.

Director Riccardo Ciabò.

Produced by Beat Machine Records.

© ℗ Beat Machine Records 2023




Postilla 

( o nota ai margini per il lettore)


Il servizio che avete letto è anche il sunto di gentili e cortesi conversazioni avvenute nel corso del tempo. Si è trattato di una vera e propria collaborazione tra un cittadino di Montalto delle Marche ( quale sono) e uno di Grottammare -  Alberto Brutti - per rendere omaggio alle nostre terre. Grazie per l'attenzione e il vostro tempo di lettura. 





giovedì 27 ottobre 2022

Il Cinema è Cultura! Onibaba - Le Assasine di Kaneto Shindo (1964)


Onibaba, Le Assassine 
un film di 
Kaneto Shindo 
(1964)




“My mind was always on the commoners, not on the lords, politicans, or anyone of name and fame. I wanted to convey the lives of down-to-earth people who live like weeds.

Kaneto Shindo

Kaneto Shindo (新藤 兼人 Shindō Kaneto, 22 aprile 1912 – 29 maggio 2012) è stato un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e autore giapponese. Era sposato con l'attrice Nobuko Otowa (1925–1994), che è apparsa in molti dei suoi film. Ha diretto 48 film e scritto sceneggiature per 238. I suoi film più famosi come regista includono Children of Hiroshima, The Naked Island, Onibaba, Kuroneko e A Last Note. Le sue sceneggiature sono state filmate da registi come Kon Ichikawa, Keisuke Kinoshita, Fumio Kamei e Tadashi Imai. Nel 1996 ha vinto il Japan Academy Prize come Regista dell'anno per A Last Note. Shindo è nato nella prefettura di Hiroshima e ha girato diversi film su Hiroshima e la bomba atomica. Come il suo primo mentore Kenji Mizoguchi, molti dei suoi film presentano forti personaggi femminili. È stato un pioniere della produzione cinematografica indipendente in Giappone, fondando una società chiamata Kindai Eiga Kyokai. Ha continuato a lavorare come sceneggiatore, regista e autore fino alla sua morte all'età di 100 anni. Shindo ha realizzato una serie di film autobiografici, a cominciare dal primo film che ha diretto, Storia di una moglie amata del 1951, sulla sua lotta per diventare uno sceneggiatore, attraverso Tree Without Leaves del 1986, sulla sua infanzia, nata in una famiglia benestante diventata indigente, By Player degli anni 2000, sulla sua compagnia cinematografica, vista attraverso gli occhi del suo amico Taiji Tonoyama, e il suo ultimo film, Postcard, diretto all'età di 98, vagamente basato sul servizio militare. fonte: https://en.wikipedia.org/wiki/Kaneto_Shindo


Il Giappone è un luogo ancora oggi misterioso e a tratti austero e crudo: può offrirci degli interessanti spunti per parlare della settima arte; in particolar modo laddove si vuole analizzare e prendere in esame il periodo medioevale: un'epoca  che si è contraddistinta per via di una cultura estrema e completamente differenziata dalla nostra; le cui tradizioni e leggende hanno caratterizzato un  contesto storico indubbiamente affascinante e mitizzato in Occidente. Il cinema Horror, o dei fantasmi e dei demoni è una tradizione consolidata da decenni e decenni di produzioni di successo della cinematografia nipponica. 

Il caso di Kaneto Shindo è diverso, il suo neorealismo di stampo Horror nasce come una forma di denuncia, riprendendo degli spunti da storie popolari tramandate d'epoca in epoca, questo se si analizza le condizioni di vita nel Giappone feudale fra le civiltà contadine, dove miseria e superstizione nell'universo femminile erano alla base dei delitti e delle violenze ai limiti del demoniaco. Il film è ambientato in un Medioevo funestato da guerre e governato da due imperatori, e questo contesto storico  è la cornice  per raccontare una vicenda alquanto torbida e inquietante di due donne: una suocera e una nuora che per sopravvivere uccidono soldati e samurai feriti, depredandoli di ogni avere, per poi rivendere il bottino a un avido mercante, crudele e sfruttatore.

Noi Occidentali abbiamo un'idea stereotipata dei samurai e tendiamo a vederli come delle figure moralmente degne di rispetto, insignite e apprezzate per la nobiltà interiore, e in parte sarebbe così, a tal punto che ancora oggi lo stesso Giappone li ricorda con riverenza e onore: in verità in un mondo devastato dalla guerra bisogna contestualizzare e ricordare che fra poveri contadini e miserabili non c'era nessuna regola d'onore ma solo istinto alla sopravvivenza; ogni mezzo per sopravvivere era  lecito, anche per lo stesso samurai.  

L' equilibrio fra le due donne si interrompe quando la giovane nuora intreccia una relazione con Hachi, un disertore in fuga. Ciò crea una morbosa gelosia da parte della suocera. 

E' interessante precisare che entrambe le donne vivono allo stato brado, inconsapevoli di ciò che realmente accade intorno al rifugio: della guerra percepiscono solo lontani echi, e si comportano come delle bestie selvagge rintanate in un perimetro circoscritto, vivendo le pulsioni erotiche e passionali in una forma ruvida e istintiva, selvaggia e senza troppe morali. Questo spiega il perché la donna anziana provi certi sentimenti di avida invidia nei confronti della nuora. Come se non bastasse il disertore è colui che annuncia la morte del figlio adorato, defunto marito della giovane sposa. Ora la morte è sinistra e tetra e rompe tutte le certezze possibili, anche quelle corrispondenti al sostentamento del lavoro maschile. La vecchia e la giovane sono in preda di un disperato senso di solitudine e mollezza che non le rende più in grado di mantenere fede al tacito accordo stabilito con il mercante sfruttatore (in più come già scritto gli istinti sessuali e affettivi si fanno irrefrenabili, e si concentrano verso quel giovane da accudire, infinitamente bello e prestante, vigoroso e sensuale)

Come si può rendere l'idea di tutto questo, nel 1964, in formato Cinemascope e in bianco e nero? Kaneto Shindo sfrutta la notte con la luna piena, riprende la natura impervia fra grovigli d'erba e alberi secchi  e malformi, facendo correre i personaggi proprio come le bestie.  Autoesalta il tutto con la camera e il montaggio e gli effetti rudimentali, ricavando il meglio possibile dai suggestivi scorci naturali che può produrre una nottata da lupi: infonde crudezza nella crudezza. Nel rivedere il mio dvd della Raro Video ho percepito la stessa inquietudine della mia prima volta. Posso affermare che è l'occhio di Shindo "l'effetto speciale". Il regista sa come tirare il meglio da un film.  

Per approfondire l'arte cinematografica di Shindo consiglierei i primi film d'autore e di denuncia sociale Children of Hiroshima e Hadaka No Shima (L'isola nuda )   Per le pellicole di genere - dove la tradizione Kaidan è predominante - e la cui  trattazione prende in esame le anime dei morti che ritornano in vita per punire i vivi - vanno recupearati i capolavori Kuroneko (Black Cat) e Onibaba: plot che travalicano la crudezza sociale per oltrepassare una narrazione più convulsa e sessualmente malata, psicotica e orrorifica in un trionfo demoniaco di morbosità erotica. L'aspetto decisamente peculiare e interessante di questi underground movies, sta nel fatto che Kaneto Shindo si pone in maniera critica nei confronti del retaggio culturale maschilistico della cultura nipponica classica. 


Titolo originale 

ONIBABA


Lingua originale giapponese

Paese di produzione Giappone

Anno 1964

Durata 103 min

Dati tecnici B/N

Genere epico, orrore, drammatico

Regia Kaneto Shindō

Sceneggiatura Kaneto Shindō

Produttore Toshio Konya

Fotografia Kiyomi Kuroda

Montaggio Toshio Enoki

Musiche Hikaru Hayashi

Interpreti e personaggi

Nobuko Otowa: Madre di Kichi

Jitsuko Yoshimura: Moglie di Kichi

Kei Satō: Hachi


ONIBABA - LE ASSASINE

(doppiaggio in lingua italiana)

play 





mercoledì 26 ottobre 2022

Il Potere del Canto - rubrica musicale sullo studio e la comprensione della voce - strumento: Giorgio Pinardi

 Il Potere del Canto

Rubrica musicale sullo studio e la comprensione della voce - strumento


Spezza

Ogni inganno

Ha la forza

Di undici aquile

Ha la forza

Di undici aquile

Fa smuovere il cuore al faraone


(M.Sgalambro)




L'Idea di dare vita a una rubrica sul potere del canto come forma di espressione musicale,  strumentale e spirituale, aleggia da molto tempo. La voce strumento per affinità rientra tra le forme di ricerca artistica a me particolarmente care: Jeanne Lee, Joan LaBarbara, Phill Minton, David Moss, Michico Hyrayama, Marilena Paradisi, Meredith Monk; ma anche vocalist ancorati alla forma canzone avant-pop art rock evoluta, tra cui Dalila Kayros e Bjork, perfino Scott Walker
Per presentarvi la mia nuova idea ho estrapolato un frammento dai versi scritti da Manlio Sgalambro, musicati da Franco Battiato per Il Potere del canto: un brano dalla durata di circa 11 minuti e passa  che chiudeva il cd Ferro Battuto, pubblicato nel 2001 da Sony Music. Tale citazione và letta sia come omaggio ai due maestri che come chiave di lettura esoterica per accedere alla stanza della voce ( ovvero il titolo a cui avevo pensato per questa rubrica, speculare a una precedente esperienza: La Stanza della Musica)

Tempo addietro scrissi un servizio su MeVsMyself ( La voce strumento di Giorgio Pinardi) pubblicato in data 11 Maggio 2019: http://globalartisticfusion.blogspot.com/2019/05/la-stanza-della-musica-una-rubrica-di.html Ripartire da Aiòn - il nuovo album di MeVsMyself -  pregevole coproduzione Alterjinga Records / Panidea Studios  che chiude una trilogia sullo studio e sulle infinite possibilità tecnico espressive e comunicative del canto ( sotto forma di voce strumento) è inevitabile. Di quel testo riprendo soltanto la parte biografica rivista e perfezionata: al centro della trattazione però troverete Aiòn

Buona lettura!


Giorgio Pinardi  


Giorgio Pinardi si occupa di ricerca musicale vocale: ogni passo del suo percorso creativo e documentato nei seguenti album: Yggdrasil (2015) Mictlàn (2019) Aiòn (2022)

Sintetizzando il percorso biografico del cantante, studioso, compositore e improvvisatore scopriamo che fin dai sei anni si approccia alla voce con il desiderio di esserne parte preponderante: difatti inizia il background nel prestigioso Coro delle Voci Bianche della Scala di Milano, studiando la grande tradizione del canto lirico e partecipando fin da giovanissimo a opere quali il  Faust ( Piccolo Teatro Studio di Milano) e il Parsifal  (Teatro alla Scala).  

Lo step successivo è lo studio della musica attraverso tutte le possibili gamme strumentali: chitarra, pianoforte, tastiere e basso elettrico. Durante l'adolescenza avviene anche il passaggio dal canto lirico a quello moderno: una naturale evoluzione che lo porta a studiare e a diplomarsi al NAM di MilanoGiorgio Pinardi decide di esplorare tutte le possibilità del canto scegliendo diversi corsi di formazione e approfondimento gestiti da prestigiosi insegnanti:  per il canto armonico il maestro Trang Hang Hai, oltre che Roberto Laneri, Anna - Maria Hefele, Sainkho Namtchylak

Nel campo del fraseggio e dell'improvvisazione troviamo Bob Stolov, Daniela Panetta, Laura Fedele ( per quel che concerne il Jazz) poi il Beatbox e la Vocal Percussion con Jake Moulton e David Worm e Roxorloops, poi ancora Joey Blake, Luisa Cottifogli, Rhiannon ( Circle Song e Impro Vocal)  le polifonie africane con Anita Daulne delle Zap Mama, le Body Percussion con Javier Rumero Navanjo, Daniel Plentz e Charles Razi. 




MeVsMyself -  Aiòn


Nella tradizione cosmologica greca Aiòn ( o Eone) è la personificazione del tempo: insieme al più noto Crono, corrispondente al Saturno latino. Venerato come il Signore della Luce; egli rappresenta l'eternità, il tempo infinito e il susseguirsi delle ere, il ciclo vitale delle stagioni. Se Euripide riporta Aiòn come il figlio di Crono; Eraclito lo decanta in maniera gioiosa e creativa: "Lui è un bambino che gioca come un bambino e sposta le figure sul tavoliere. Il regno è di un bambino"

L'Aiòn può essere comparato anche al concetto induista del  Kundalini la scintilla divina e creativa insita in ognuno di noi, il cui potenziale umano e spirituale ci permette di compiere l'inaspettato miracolo della creazione. Per Carl Gustav Jung - psichiatra, psicoanalista, antropologo, filosofo, e accademico svizzero - Il Sé è la sola realtà fondamentale a cui l’uomo può attingere. Il risveglio della Kundalini può diventare il punto di partenza per un mondo totalmente diverso dal nostro: un mondo infinito.

La gestazione di Aiòn è avvenuta durante il periodo della pandemia di Covid - 19 e ha preso definitivamente vita nel post lockdown. Per il nostro si è trattato di un processo creativo maturato in  maniera del tutto serena e tranquilla. L'attuale proposta musicale si presenta eterogenea, variegata, e si differenzia dal passato per via di una spensierata giocondità.  Pinardi oltre ad amare le sonorità folcloriche e etnico - tradizionali del mondo, conosce tutti i linguaggi della cultura afroamericana:  dal jazz  alla fusion, dal  soul alla black music; inoltre  ha anche apprezzato e approfondito Jimi Hendrix e Demetrio Stratos. 

In Aiòn avviene una felice sintesi di tutte queste influenze e la voce ne è lo strumento definitivo: quello prescelto per portare a compimento una propria idea di musica totale (le Circle Song, l'improvvisazione, le stratificazioni e le sovrapposizioni vocali ottenute grazie alle moderne tecniche da studio)

La musica tradizionale africana nei suoi stili e ritmi sembra essere un'influenza primaria e una fonte inesauribile di stimoli da cui partire per poter espandere le pontenzialità del canto. Il lavoro si apre con Yielbongura: per la tribù Dagara questo termine indica e definisce tutte quelle cose che non si possono apprendere per conoscenza diretta.  Tale arcaico concetto è riferibile a un universo di sapere e significati di natura spirituale e trascendentale che non può essere codificato per mezzo della parola scritta: ma  può essere evocato e trasmesso attraverso l'espressione creativa!    

Gli aspetti più propiamente pop delle nuove composizioni ideate da Giorgio Pinardi prendono vita da un bagliore interiore luminescente (rispetto al precedente oscuro e introspettivo lavoro sperimentale Mitclàn, posto come ideale controparte di Yggdrasil) Se nei precedenti lavori il nostro demiurgo vocale traghetta l'ascoltatore in una in una dimensione sperimentale e avanzata, densa di ambienti sonori,  ora si avverte un tentativo di sottrazione; ciò favorisce un numero maggiore di elementi musicali più incisivi:  in Sgriob il cantante emula una chitarra elettrica hard, in Hyggeling e Leys troviamo il soul e il funk: così come lo scat del jazz e i passaggi in falsetto della miglior pop music.

Waldeinsamkeith corrisponde al polmone dell'album: il significato di questa espressione in tedesco non è facilmente traducibile in lingua italiana, ma possiamo attribuirgli un significato generico come il "sentirsi in connessione spirituale nella solitudine della foresta". Tutta la sezione centrale è caratterizzata da risonanze e echi mistici: Rwty è l'antico nome egizio della sfinge e Kamtar; secondo una leggenda greca, è la città di Ermete Trimegisto. Questo corpus di composizioni e improvvisazioni di ricerca etnica, sono un ponte sonoro per accedere agli ultimi vertiginosi e ipnotici brani  del CD

In aPHaSia e Nèkya avviene vera immersione psichedelica nei territori più reconditi della psiche umana. Superlativi esperimenti musicali dinamici che si contraddistinguono grazie all'ausilio di forme vocali coraggiose pronte a rincorrersi e sovrapporsi in spericolati  loop;  ben incastonati su dei tappeti elettronici simil kraut, post rock, dubstep e ambientNelle note di presentazione del cd Giorgio Pinardi ribadisce che la voce è l'unico strumento usato e manipolato per la realizzazione dell'album. 



Panidea Studios 

Un supporto determinante per la riuscita dei progetti di Giorgio Pinardi aka MeVsMyself licenziati da Alterjinga è indubbiamente lo studio di registrazione Panidea di Alessandria, dove si sono originate e verificate le condizioni ottimali per la realizzazione di Yggdrasil, Mitclàn e Aiòn. Il lavoro svolto da Paolo Novelli non è affatto secondario: in particolare modo  per quel che concerne gli aspetti tecnici legati all'editing, il mixing e il mastering dei suddetti lavori. Il contributo di questo professionista è stato indubbiamente prezioso anche nella resa tecnico creativa dell'arrangiamento. 

Il Panidea Studios si conferma un ottimo posto dove poter valorizzare  la registrazione di un qualsiasi progetto discografico raffinato, innovativo, sperimentale, centrato sull'innovazione del suono e della musica.


In conclusione [...]

La ricerca mistica definisce da sempre il senso del moniker MeVsMysel: il superamento dei propri limiti e l'annullamento dell'Ego individuale. 

Giorgio Pinardi ha definito Aiòn il suo album più pop, almeno rispetto alla fase di ricerca sperimentale tracciata nei precedenti  lavori

Pinardi celebra - con una inaspettata gicondità fanciullesca - la creazione del mondo infinito: la stessa riconducibile al regno del bambino di cui parla Eraclito. Ciò è avvenuto mentre una pandemia virale e inarrestabile funestava la vita umana. 

Durante un periodo di oscurità e decadenza globale la Terra ha ritrovato il proprio tempo naturale; tuttavia l'Occidente malato e corrotto dai falsi bisogni del consumismo ha condotto i più fragili verso la depressione, la rabbia, la frustrazione, il cinismo, il nichilismo e l'egoismo. Per quanto riguarda i creativiqualcuno di loro ha ritrovato la scintilla divina dell'Aiòn. 

Pinardi si occupa anche dell'insegnamento del canto attraverso l'Associazione Culturale Alterjinga lavorando su gruppi di Circle Song e Improvvisazione Vocale a Crema. Come docente ha creato il format didattico SuonoInCerchio che si basa su pratiche di condivisione del suono, della coralità, del corpo, della voce fuse in un formula personale e originale.  

Allego il link del sito https://www.alterjinga.com/index.html 




Per approfondimenti: 

link http://kultunderground.org/art/40939/

link https://collettivoinconscio.blogspot.com/2022/06/mevsmyself-lalbero-loltretomba-e-il.html

link https://www.blogfoolk.com/2022/09/mevsmyself-aion-alterjinga-2022.html

link https://ildiapasonblog.wordpress.com/category/musica-contemporanea/

link https://www.mevsmyself.it/index.html


domenica 9 ottobre 2022

Il Disco è Cultura! Analisi del progetto Alias con recensione del cd autoprodotto The Second Sun: un nuovo mondo sonoro per ricordare e dare giustizia a Nikola Tesla.




Il Disco è Cultura! 

La vera musica è una legge morale che dà un'anima all'universo, le ali al pensiero, uno slancio all'immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza e la vita  e a tutte le cose, essa è l'essenza dell'ordine, ed eleva ciò che è buono, giusto è bello, di cui essa è la forma invisibile, ma tuttavia splendente, appassionata ed eterna. 

Platone

Dialoghi 400 A.C.) 



Tra le migliori realtà musicali del panorama indipendente campano troviamo gli Alias, un progetto musicale che rinverdisce i fasti dell underground mediterraneo: parlo di un mondo sonoro peculiare e originale, situato tra il Rosso Napoletano di Toni Esposito e Paul Buckmaster, i Sant Just di Jenny Sorrenti e il sorprendente Dialoghi del Presente di Luciano Cilio -  ma anche in quel sottobosco ethno rock e jazz fusion originatosi tra gli anni ottanta e  gli anni novanta intorno ai musicisti Daniele Sepe, Bisca, E Zezi - Gruppo Operaio, Enzo Gragnaniello (vedere Neapolis Mantra) Rino Zurzulo, James Senese e Lino Cannavacciolo (Acquadia, Segesta). 

Gli Alias non producono musica derivativa e non rifuggono nella stucchevolezza tipica  dell'effetto nostalgia che imperversa, per esempio, nel neo progressive autoctono 2.0. I membri della band  si sono fatti le ossa in formazioni musicali nate all'interno di un humus creativo di matrice etnico popolare e jazz fusion: Los ImpossiblesOrchestra Multietnica Mediterranea e gli storici e rappresentativi Napoli Centrale. Oggi vogliono evolversi per compiere un passo nell'ignoto senza rinnegare le proprie radici. 

Gli Alias si costituiscono a Napoli nel 2019 grazie all'unione di Romilda Bocchetti - voce, pianoforte, tastiere e darbuka - Giovanni Guarrera - chitarra classica, cori - Ezio Felaco - basso - e Freddy Malfi - batteria. L'idea di base è quella di realizzare un ensemble dinamico di world prog music per fondere stili musicali differenti, quali la musica classica, il folk e il jazz, con una forte e predominante ritmica rock che resti, nel contempo meticcia e mediterraneadanzante e solare: proprio come certe onde del mare che bagnano il Golfo di Napoli ( o baia di Napoli


Alias - The Second Sun

L'energia può essere trasformata in qualsiasi cosa noi vogliamo. Sono i nostri sentimenti, i nostri pensieri, a generare i fatti(Nikola Tesla)


Nel 2020 la band relizza il primo progetto discografico autoprodotto The Second Sun dedicato a Nikola Tesla. Tra le influenze dichiarate segnalo le peripezie e i virtuosismi strumentali dei Gentle Giant, il linguaggio genuino e popolare del rock dei Led Zeppelin, la psichedelia analitica e introspettiva dei Pink Floyd, l'elettronica cosmica dei Tangerine Dream e il minimalismo speziato d'oriente di Terry Riley. Nel cd queste differenti vibrazioni sonore emergono; ciò accade senza sovrastare gli interessanti rivoli stlistici etnico - folclorici che restano predominanti nel loro sound. La ricerca degli Alias gode di una base solida, perché è sorretta da una pregevole intelaiatura strumentale mediterannea, elaborata attraverso la fusione delle precedenti esperienze nell'ambito della musica popolare partenopea. Alla realizzazione del disco partecipa Max Fuschetto all'oboe.

Red Six (uno strumentale firmato Bocchetti - Falaco - Guarrera) è la migliore introduzione all'album; si tratta di una cavalcata sonora pregna di sapori mediterranei e aperture jazz rockcon lontani echi pinkfloydiani, valorizzati dall'oboe di FuschettoPitch Black è il primo dei tre brani cantati in lingua inglese: il chitarrista e la tastierista avviano un serrato dialogo che si risolve in un electrorock post moderno - vagamente schizofrenico e scanzonato nel ritornello cantato - il tutto è sostenuto da una ritmica pulsante e dinamica di basso e batteria, che favorisce anche delle inaspettate sezioni neo kraut e space rock di inusitata bellezza. 

Nella composizione successiva Romilda utilizza la voce strumento come complemento delle tastiere e del darbuka: gli altri strumentisti - coesi in un simpatetico interplay - la inseguono nelle atmosfere eteree di Mediterraneo Prog, per poi condurla in un'Odissea di suoni arabeggianti e ispano iberici.    

Around the Universe è il secondo brano in lingua inglese e si presenta con un andamento danzante e cantabile - memore dei migliori ritmi e canti latini del Sud America - ma pur sempre fedele alla tradizione partenopea dei neri del Vesuvio, e ai paesi e le isole bagnate dal Mar Mediterraneo. La musicalità degli Alias e la melodiosa e trasognante vocalità di Romilda ci invitano a viaggiare intorno all'universo a passo di danza, fino a quando lo spazio si dilata e il flamenco ci riporta a terra, passando per la Spagna con la sensualità e il romanticismo delle corde di Guarrera, che strizza di nuovo l'occhio alle sonorità tropicali dei caldi paradisi esotici dell'Atlantico

La Danza dei due mondi si apre con una eccellente introduzione di chitarra - dove i più avvezzi cultori di musica folclorico popolare potranno riconoscere - nella sua intro - una breve citazione di Asa Branca del cantore e fisarmonicista pernambucano Luiz Gonzaga, a cui si sussegue una fantasia di  arie partenopee ed europee.  Questa composizione rinvigorisce in modo frizzante quel crossover progressivo di world music e ricerca mediterranea degli anni settanta, documentata da gruppi e solisti quali: Il Canzoniere del Lazio, Mauro Pagani, Marcello Capra, Carnascialia, Toni Esposito. La matrice world fusion globale dell'ensemble emerge maggiormente nel brano che chiude l'opera: Samsara. Tale composizione è un vertice messo a sugello di un esordio discografico più che promettente: si contraddistingue per i vocalizzi e i melismi orientali di Romilda Bocchetti amalgamati con le corde di Guarrera e dal fantasioso apporto ritmico di Falaco e Malfi; il risultato è una fusione meticcia e contaminata di differenti culture e tradizioni speziate dall'esotismo e dal panteismo dell'Oriente

The Second Sun è la ballata epica e portante del CD: posta tra La Danza dei due Mondi e Samsara, è l'ultimo brano cantato in inglese e si pone come una rispettosa e attenta sintesi del pensiero e della rivoluzione scientifica e umanistica di Tesla [...]  



L'opera è dedicata a Nikola Tesla, una delle menti più geniali della storia dell'uomo, mai ricordato abbastanza. La leggenda vuole che Nikola Tesla sia nato in una notte tempestosa tra il 6 e il 7 luglio del 1856. Le sue scoperte furono lampi di genio, scientifico ma anche visionario, oltre alla fertile immaginazione e inventiva c'era anche una straordinaria memoria e la capacità di visualizzare, nella sua mente, i progetti fin nei minimi dettagli e anche nel funzionamento. A suo tempo il mondo scientifico lo considererà un ingegnere contadino matto e fissato, proveniente da un luogo sperduto della Serbia non riportato neanche sulle cartine geografiche e i suoi studi, le sue idee, il suo genio vennero sfruttati, e poi boicottati, dall'establishment e dall'elite dell'epoca, costituito da industriali spietati che avevano come unico obiettivo quello di fare profitto piuttosto che migliorare le condizioni di vita dell'umanità. Uno fra tanti Thomas Edison, oggi incoronato dalla letteratura scientifica come un grande inventore, ma sarebbe più corretto definirlo un imprenditore senza scrupoli. Molte delle sue invenzioni furono occultate e rubate dopo la sua morte; tra quelle di cui oggi possiamo godere, ci sono il motore ad induzione e la trasmissione di energia elettrica in forma di corrente alternata. Per onestà intellettuale, bisognerebbe attribuirgli anche l'invenzione della radio che, invece viene attribuita al nostro Guglielmo Marconi, il quale in realtà non aveva particolari doti scientifiche ma era pieno di soldi e si sa con i soldi si può ottenere tutto. L'omaggio a Tesla è evidente nell'artwork di copertina e nella title track dell'album.

All'inizio del XX secolo, Tesla propose il World Wireless System, un rivoluzionario sistema di telecomunicazione e di erogazione di energia elettrica basato su alcune sue teorie riguardo ad un possibile utilizzo della Terra e della sua atmosfera, in particolare della ionosfera, come conduttori elettrici.

Secondo Tesla, sarebbe stata possibile la trasmissione di energia elettrica senza fili. Oggi questo avviene nelle telecomunicazioni wireless e nella radiodiffusione. 

Il progetto ottenne un cospicuo finanziamento dal banchiere J.P. Morgan e fu così che venne realizzata la Wardenclyffe Tower a Long Island, una stazione wireless che avrebbe dovuto trasmettere messaggi attraverso l'Atlantico all'Inghilterra nonchè energia elettrica a distanza e senza fili sotto forma di onde elettromagnetiche.

Chiaramente un'energia senza fili non può essere controllata e questo può avere implicazioni sul profitto che se ne può ricavare, per cui fu lo stesso Morgan a sospendere i finanziamenti.

La Wardenclyffe Tower che il Maestro Raffaele Bocchetti ha rappresentato nell'artwork del disco in diversi scenari in cui i colori diventano energia, non è altro che una gigantesca bobina di Tesla, un dispositivo costituito da un trasformatore a risonanza che sfrutta l'induzione elettromagnetica ad alta frequenza per generare scariche elettriche simili ai fulmini atmosferici, la rottura dielettrica dell'aria genera un suono la cui frequenza è quella di risonanza del circuito.

Nel brano “The Second Sun” – The Sweet Song of Reel – cerchiamo di evocare le atmosfere dell'esperimento Colorado Springs che precede la realizzazione della WCT. Tesla costruì un potente oscillatore all'interno di un granaio, sormontato da una torre di legno, sulla quale era installata un'asta di metallo di 43 metri con in cima una sfera di rame, un fulmine uscì da quest'ultima e crebbe di dimensioni fino ad allargarsi in un globo elettrico che mandava verso il cielo fulmini di 50 m.; molti testimoni videro accendersi 200 lampadine senza collegamento di fili elettrici a 40 Km. di distanza. Era la prima trasmissione di energia elettrica senza fili.

Per noi Nikola Tesla rappresenta non solo lo scienziato ma è soprattutto l'uomo che la storia scritta dai forti ha fatto il possibile per cancellare e resta difatti un esempio di vittoria del pensiero sul denaro, del debole sul forte; un esempio per tutti coloro che lottano per affermare le proprie idee e che impiegano la loro esistenza per migliorare le condizioni di vita dell'intera umanità. 

(Ezio Falaco/Alias)


The Second Sun 

play



"Sulla terra c’è abbastanza elettricità per diventare un secondo sole. La luce brillerebbe intorno all'equatore, come un anello intorno al Saturno. A Colorado Springs, ho illuminato la Terra con l’elettricità. Inoltre, la possiamo illuminare con altre energie, come, per esempio, l’energia positiva mentale. Tali energie sono evidenti nelle musiche di Bach o Mozart, o nei versi di un grande poeta. Al’interno della Terra, ci sono energie di allegria, pace e amore; si manifestano con un fiore che cresce dal terreno, ed il cibo che riceviamo da esso e tutto ciò che fa risiedere l’uomo in quella determinata area. Ho trascorso alcuni anni a cercare il modo in cui questa energia potrebbe essere influenzata dalle persone. La bellezza e il profumo delle rose può essere usata come una medicina, ed i raggi del sole come il cibo. Tante persone mi chiamano sognatore, ridendo delle mie idee. Il nostro mondo è prodigo di persone superficiali. Il tempo farà da giudice."  

Nikola Tesla




La formazione è già da tempo a lavoro per il nuovo progetto discografico. Non si è fatta fiaccare dalle difficoltà sopraggiunte durante il funesto periodo pandemico. Lo studio e l'amore per la musica sono stati determinanti per poter sopperire alla mancanza di opportunità concertistiche. The Second Sun ha compiuto due anni il 2 ottobre 2022. Il 14 ottobre gli Alias si esibiranno al Teatro Costabile di Lamezia Terme per la rassegna musicale Suoni del Sud Lamezia Festival

Il disco è in distribuzione presso la G.T. Music di Vannuccio Zanella e Antonino Destra; quindi pur trattandosi di una piccola autoproduzione underground è facilmente reperibile nel loro punto vendita: vi allego il link   https://www.gtmusic.it/it/compact-disc/4380-alias-the-second-sun-cd-8001202080120.html

Per quanto riguarda l'acquisto dell'album in formato liquido digitale lo trovate nella piattaforma di musica indipendente Bandcamp. Link  https://aliasbgf.bandcamp.com/album/the-second-sun 

Servizio e recensione di Patrizio De Santis con la disponibilità e la consulenza di Ezio Falaco, laddove sono state necessarie delle delucidazioni e informazioni sulla natura del progetto dedicato al grande Nikola Tesla


mercoledì 1 giugno 2022

IMPROPOP: L'ispirazione e la spiritualità

IMPROPOP: L'ispirazione e la spiritualità:   

Parte di ciò che riguarda la musica non può essere delineato con esattezza. Riguarda la magia e il catturare gli spiriti. Cecil Taylor ... 


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Buona Lettura


KARU - Place Memory #1 - Trascendenze e nuove forme sonore e visuali nella Chiesa sconsacrata di Sant'Agostino a Montalto delle Marche

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