Storie notturne, essenzialmente trentadue racconti di Fabio Zuffanti che sono prima di tutto una catarsi tra il sogno e la veglia dove è possibile riconoscere ( per riconoscersi) il lavoro di introspezione tipico dell' esistenza umana attraverso il quotidiano, nella memoria di un vissuto e in un presente da definire.
Una lettura che ho consumato di lunedì tra le ore 00 : 30 e le O4 : 14 del mattino, dopo un brusco risveglio. Ho notato di avere molti punti in comune con la visione dell' autore.
In queste storie notturne prende respiro un viaggio metafisico che si dipana attraverso 32 racconti molto interessanti; alcune di queste narrazioni sono incubi, nevrosi e ansie, paure.
Molto interessante è il rapporto uomo / donna, sovente cristallizzato attraverso un tempo in sospensione. Il tema dell' amore qui sviscerato è quanto di più vicino alla mia sensibilità emotiva. Cosa rara sentirsi cosi a nudo attraverso la scrittura altrui.
I racconti più visionari scavalcano il tempo reale, sono incubi e riguardano un altro " spazio vitale " perché spesso sono narrati attraverso gli occhi di una donna, un aspetto molto particolare che mi ha colpito. C'è posto però anche per un alienazione esistenziale maschile.
Ho amato la descrizione di ogni scenario, soprattutto tutto ciò che ha preso vita attraverso un immaginario liquido - vaporoso, tanto per fare degli esempi, la pioggia, la nebbia, i finestrini della metro, dei treni o delle auto, appannati, i neon dei lampioni spettrali e confusi, il fascino dei corpi bagnati che mai si sfiorano.
Letture per nottambuli e per eterni insonni, e fin qui direi di aver reso il senso di Storie Notturne. Ora mi preme soltanto portare una mia piccola annotazione di vita personale.
Fin da bambino il rapporto con il sogno e la veglia è stato il viatico per sviluppare un esistenziale parallelo e alternativo alla mia vita reale. Ho avuto sempre un sonno molto debole e i miei primi ricordi notturni portano il verso di una volpe, una musicalità selvaggia. Restavo delle ore vigile ma come ipnotizzato, e dal letto, ricordo un bimbo fisso davanti alla finestra. Allora intravedevo il bagliore lunare. La luna per me ha un valore simbolico pregnante. Zuffanti è anche un musicista e forse ha colto un particolare della notte che non tutti riescono ad afferrare, ed è il suono.
Io da bambino sentivo tutti i suoni della campagna. Ho sempre associato il mio immaginario notturno alla musica e alla lettura. Un libro consigliatissimo.
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