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sabato 23 ottobre 2021

Rubrica 1968 e dintorni - Il cinema della contestazione (prima parte) : Liliana Cavani - I Cannibali 1970


1968 e dintorni - Il cinema della contestazione (prima parte) : Liliana Cavani - I Cannibali 1970

Una rubrica 

di 

Patrizio De Santis 


Ho fatto questo film come se fosse una poesia. Le poesie non le so fare , potevo solo scrivere un film. Il soggetto l'ho buttato sulla carta in un pomeriggio , gettandovi dentro le mie emozioni. Questo è un film irrazionale e in questo senso completamente diverso dal " Galileo ". Le mie emozioni sono nate a contatto con la cronaca quotidiana [...] , i cannibali sono i giovani o tutti coloro che , a qualsiasi età , aspirano a riconquistare la propria vera natura di uomini , il senso religioso della vita , rifiutando certi condizionamenti della società civile. Ricercano una purezza primitiva , una sincerità dimenticata , ma la società li rifiuta come cannibali , perchè disturbano l'ordine tutto esteriore delle leggi spesso disumane. (11 Maggio, 1970)


I Cannabili, 1970


Liliana Cavani (Carpi, 12 gennaio 1933) è una regista cinematografica e sceneggiatrice italiana attiva nella cinematografia d'autore ma l'originalità della sua arte visionaria la rende così irregolare da sconfinare anche nel cinema di genere in più di un'occasione (ciò accade sempre conservando una propria dignità, così come il linguaggio erudito d'un cinema impegnato e colto.)

... mi sento una persona "fuori, né apolitica né integrata!


Con I Cannabili la Cavani si muove in più direzioni stilistiche: il cinema d'autore incontra l'avanguardia e si contamina - sia con il filone dei film generazionali del post 68 e sia con la corrente distopica fanta-sociopolitica, mutuata dalla letteratura di George Orwell e autori affini - il tutto con un occhio rivolto verso l'Antigone Sofoclea.

Questo film pur essendo coevo di pellicole come Dillinger é morto di Marco Ferreri del 1969 e L'Urlo di Tinto Brass - opera fondamentale e visionaria del 1971 - si situa nel mezzo, il 1970 , ma si autorivitalizza ai nostri occhi diventando un prodotto culturale completamente atemporale. I Cannibali anche se figlio del suo tempo, nel suo taglio distopico è tuttora un film moderno. 

Liliana Cavani non gradì mai gli accostamenti con i lavori di Ferreri e Brass - aggiungo a ragione -: la sua pellicola è un progetto di largo respiro coraggiosamente innovativo e completamente futurista, pensato con una spiccata sensibilità femminile che gli ha permesso di conservare un certo fascino poetico e popolare, rispetto alla maggioranza dei film d'avanguardia degli anni sessanta e settanta.

La regista inoltre riesce a individuare i volti giovanili più rappresentativi di quel preciso momento storico, pescando anche nell'ambito cinematografico mainstream : Pierre Clementi (Tiresia) Britt Ekland (Antigone) Tomas Milian (Emone)


Sinopsi

Un regime totalitario fa sì che le strade di una grande città siano piene dei cadaveri dei ribelli: i cosiddetti cannibali. Tali corpi sono un monito per chi vuole opporsi e non devono essere assolutamente rimossi; pena la morte per ordine supremo. Antigone vorrebbe seppellire il proprio fratello malgrado il parere contrario della famiglia plagiata dai messaggi di regime che arrivano dalla televisione ( ecco che subentra l'elemento distopico di matrice orwelliana di 1984 - o vicino alle opere di Aldous Huxley Il Mondo Nuovo e Ritorno al Mondo Nuovo e Ray Bradbury Fahreneheith 451 - e con le dovute proporzioni, riconducibili anche alle manipolazioni virtuali e mediatiche del nostro presente!) 

All'improvviso la giovane donna trova aiuto in un misterioso straniero che parla una lingua sconosciuta, il suo nome è Tiresia [...] Antigone e Tiresia diventano un simbolo per tanti giovani che -  vedendo in loro delle icone rivoluzionarie - e a partire da quel momento iniziano a prendere i cadaveri dei ribelli per seppellirli. 

" I Cannibali denuncia i rituali capitalistici dell'esecuzione politica , ma anche il fascino che il potere sadistico esercita sulla classe dominante , isolando l'occhio implacabile dell'obbiettivo fotografico come lo strumento che produce l'umiliazione di essere continuamente spiati da un occhio ostile " Cit estratta da Gaetano Marrone Lo sguardo e il labirinto. Il cinema di Liliana Cavani - 2003




I cannibali di Liliana Cavani - Clip HD by Film&Clips





Scheda tecnica:

I Cannibali, anno 1970 


soggetto: Liliana Cavani

sceneggiatura: Italo Moscati, Liliana Cavani

regia: Liliana Cavani

aiuto regia: Gianni Amelio, Ugo Novello, Paola Tallarigo

scenografia e costumi: Ezio Frigerio

montaggio: Nino Baragli

fotografia: Giulio Albonico

musica: Ennio Morricone

organizzatore generale: Giuseppe Francone

direttore di produzione: Federico Tofi

produzione: Enzo Doria, Bino Cicogna per la Doria-San Marco Film

distribuzione: Euro International Films

origine: Italia

pellicola: 35 mm, colore, Techniscope

durata: 88 minuti 


+ Il cast con i suoi personaggi e i gli interpreti:


Pierre Clement (Tiresia)

Britt Ekland (Antigone)

Francesco Leonetti (padre di Emone)

Delia Boccardo (Ismene)

Marino Masè (fidanzato di Ismene)

Cora Mazzoni (madre di Antigone)

Francesco Arminio (padre di Antigone)

gli attori della "Comunità teatrale Emilia Romagna"


... E con

la partecipazione straordinaria di

Thomas Milian 

in Emone




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