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venerdì 24 settembre 2021

LE VOJAGE DANS LA LUNE - anno 1902- Il primo storico e immaginifico viaggio lunare della Settima Arte! Come l'arte visionaria di Méliès ha influenzato l'immaginario popolare, il cinema e la musica tra il 1900 e il 2000


LE VOJAGE DANS LA LUNE - 1902

 [ - Il primo storico e immaginifico viaggio lunare della Settima Arte di Georges  Méliès- ]

Marie - Georges - Jean  Méliès-  meglio conosciuto come Georges Méliès - nasce a Parigi l'8 dicembre del 1861 e muore nella  citta natale il 21 gennaio del 1938. Figlio di piccoli artigiani si interessa fin da giovanissimo al teatro e alla prestidigitazione. Nel 1988 corona il sogno d'acquistare il teatro fondato da Jean Eugène Robert-Houdin, passato alla storia come il maestro per eccellenza dell'illusionismo e dei giochi di prestigio. La fama di Méliès cresce e tra il 1988 e il 1892 è il nuovo direttore e la massima attrazione del teatro Houdin, un tempio dell'arte dai trascorsi illustri e misteriosi che sotto la sua direzione diventa la meta ambita di tutta Parigi.  
La folgorazione per il cinema non tarda a venire:  Méliès resta particolarmente conquistato dalla prima proiezione cinematografica dei fratelli Auguste e Louise Lumière. Il sabato del 28 dicembre del 1985 al Gran Café di Parigi, 14 di Boulevard des Capucines, viene proiettato La sortie de l'usines Lumière: un'unica inquadratura dalla durata di 45 secondi dove vengono ripresi degli operai che escono da delle fabbriche, al costo di un franco a proiezione. Si tratta del primo cortometraggio cinematografico in assoluto, e segna la nascita della Settima Arte. https://www.brevestoriadelcinema.org/storia-del-cinema/01-dallinvenzione-alla-prima-proiezione/01-3-la-prima-proiezione/

Dopo aver tentato inutilmente di convincere i Lumière a vendergli una cinepresa, decide di costruirsi un mezzo ottico per riprendere le immagini in movimento, funzionante con delle piccole proiezioni. Con questo nuovo esperimento di lavorazione riesce a realizzare un prolungamento dei suoi spettacoli, aiutandosi con la magia e l'arte del prestigiatore e l'utilizzo di effetti ottici a specchio all'avanguardia che sconcertano il pubblico.  Méliès si rende conto fin da subito che la sua invenzione ha delle potenzialità ancora inaudite e inesplorate, ed è allora che sceglie sfruttare la cinematografia con grande dedizione e studio, riuscendo a utilizzare le proprie sperimentazioni per la creazione di meravigliose fantasie da intrattenimento. 

Il più grande esponente della Nouvelle Vague - il regista Jean-Luc Godard - ha sintetizzato questo passaggio: "i Lumière avevano scoperto lo straordinario nell'ordinario,  Méliès aveva trovato l'ordinario nello straordinario". Laddove i primi hanno raccontato la realtà come mai si era visto prima, il secondo ha creato una forma di intrattenimento artistico allora inaudita e inconcepibile.

L’idea di realtà del cinema amplifica la meraviglia di questi  effetti speciali: a Méliès si devono anche i primi esperimenti sulla sovrimpressione e sulla dissolvenza. Grazie al prestigiatore e illusionista francese il cinema avanza impercettibilmente verso la forma film: questo processo avviene senza però mai riuscire del tutto a definire e strutturare la propria intuizione in una teoria; nonostante ciò l'industria cinematografica gli attribuisce il merito di aver gettato le fondamenta del cinema moderno.  


Méliès è ricordato per aver portato la Settima Arte in territori vergini e sconosciuti. Nelle sue mani ogni mezzo creativo rudimentale è stato sfruttato al massimo del suo potenziale e questo lo ha portato a essere un precursore nella tecnica del montaggio. Egli viene spesso rievocato come un pioniere degli effetti speciali e creatore di stupefacenti fantasie. Vale la pena citare le due opere  più iconiche e rappresentative: Le Vojage dans la Lune ( 1902) - un muto che ufficializza la nascita del cinema di fantascienza - e Le Manoir du Diable (1896) dove si possono rintracciare addirittura le origini del genere Horror. 
Il celeberrimo Viaggio sulla Luna è ispirato in parte ai romanzi di Julius VerneDalla Terra alla Luna e il suo seguito, Intorno alla Luna - mentre da I primi uomini sulla Luna di H.G. Wells prende in prestito i primi alieni della storia del cinema. Il titolo è un omaggio all'operetta Le Vojage dans la Lune del 1875 di Jacques Offenbach ( ispirata anch'essa ai romanzi di Verne)
Nella memoria collettiva resta impressa l'introduzione del film: l'immagine di un razzo conficcato nell'occhio della luna - presentata al grande pubblico con un grasso e pallido faccione umano.  Un'idea bizzarra - ma predestinata all'immortalità: diventa il simbolo più famoso e iconico della storia del cinema. La prima sequenza della pellicola  viene omaggiata frequentemente anche nell'iconografia della pop music e la si ricorda citata perfino in un videoclip musicale della band statunitense The Smashing Pumpkins per il lancio del singolo Tonight Tonight, estratto dal fantasioso concept album Mellon Collie and The Infinite Sadness, anno 1995.


 [ - Breve trama de Le Vojage dans la Lune di Georges Méliès / 1902 - ]


Il congresso di astronomi decide di sparare un razzo sulla luna a forma di proiettile:   gli stessi astronauti si imbarcano, lasciandosi sparare nel cielo stellato da un cannone. Mentre un gruppo di ballerine festeggiano l'evento, il razzo arriva sul suolo del satellite terrestre centrando l'occhio dell'astro. L'irritazione è addirittura visibile a occhio nudo dal pianeta Terra. Una volta scesi vengono catturati dai Seleniti e fatti prigionieri per volere del loro Re - che: indignato dall'invasione dei terrestri e dal danno riportato all'astro durante l'allunaggio - li vuole giustiziare. Riescono a scappare, ripartono facendo cadere il razzo verso la Terra per intuizione sulle leggi della gravità, ma cadono in mare. Fortunatamente vengono avvistati e riportati in porto.


[ - L'Eclissi del Genio - ]


Le Vojage dans la Lune è scritto, prodotto, montato, musicato e scenografato interamente da Georges Méliès ma la pellicola riserva un finale spiacevole per il suo autore. Si tratta a tutti gli effetti di successo inaspettatamente "amaro" e causa di eventi che lo porteranno in condizioni di semi-povertà. A pochi giorni dal clamore mediatico la pellicola viene rubata e mandata in un laboratorio dove viene creata una copia, e proprio in questo confuso frangente temporale il  film viene proiettato in America - con tanto di record di incassi - ma senza il consenso di  Méliès e senza pagare nulla al produttore.
A nulla valgono le trattive di scendere a un ragionevole compromesso tra la Edison e il regista. La scelta di mandare il fratello Gaston in America per aprire un ufficio della Star-Film si scontra con i costi esorbitanti e con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. 

Negli anni successivi le imprese cinematografiche manderanno l'uomo su tutti i pianeti del sistema solare, a partire da Marte; Georges Méliès farà ritorno alle sue origini e al Teatro di Robert-Houdin, che verrà chiuso dalla polizia militare allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Costretto a svendere le sue opere per sopravvivere alla miseria, si ritroverà a vendere caramelle. Morirà di cancro nel 1938, entrando però nella mitologia dell'artista immortale. 




SPACE ODDITY

[ - L'Epilogo: L'Allunaggio e la fine dei viaggi lunari tra realtà, film e musica /1968 -1972 - ]


La Settima Arte e la Luna si sono frequentati da sempre: lo abbiamo appurato con Le Vojage dans la Lune. Gli anni della corsa allo spazio sono però quelli che vedono contrapposti i giochi di potere tra gli americani a i sovietici, durante l'ascesa del capitalismo. La Guerra Fredda segna il nuovo corso di questa storia, influenzando la creatività  visionaria di molti registi, sceneggiatori e scrittori  di cinema, pronti ad assorbire e a metabolizzare il cammino della società industriale e del progresso del XX secolo, e quindi a dare vita alla cinematografia moderna

Per evidenziare questo passaggio storico della Settima Arte voglio rievocare due film epocali, realizzati in prossimità del primo storico allunaggio. Il 20 luglio del 1969, alle 4.57 ore italiana, Neil Armstrong e Buzz Aldrin - due dei tre astronauti della missione Apollo 11 - muovono i primi passi sul suolo lunare. E' l'inizio di una nuova era; non di sole utopie e fantasie vive l'uomo. L'ultima missione spaziale verso la luna è del dicembre del 1972 con l'Apollo 17:https://www.raicultura.it/storia/foto/2019/07/Luomo-sulla-luna-263f2e72-3302-450f-877d-bcd7d5233aba.html  
 
L'evento è stata preceduto nel dicembre del 1968 esattamente da una pellicola americana 2001: Odissea nello Spazio, prodotta e diretta da Stanley Kubrick: si tratta di un'opera di genere fantascientifico con un sottotraccia esistenziale, ispirato da un racconto di Arthur C. Clarke. Nel 1972 è il fronte russo a rubare la scena con la fantascienza concettuale di Solaris, un capolavoro di Andrej Tarkovskij, a sua volta ispirato da un romanzo di Stanislaw Lem.  
Le nuove avanguardie del cinema risentono del nefasto e greve clima di Guerra Fredda che contrappone le due più grandi potenze del mondo U.S.A e U.R.S.S, perciò i registi contemporanei si contraddistinguono con dei prodotti di intrattenimento culturale dal taglio decisamente più profondo, analitico ed esistenzialista. 
Qualcosa era già trapelato nel capolavoro muto di Fritz Lang, il distopico Metropolis del 1927, concepito a cavallo delle due guerre mondiali (l'antesignano di Blade Runner di Ridley Scoot, 1981). Rispetto al cinema di Georges Méliès le due opere di Kubrick e di Tarkovskij sono il tipico prodotto culturale del secondo dopoguerra, e gravitano attorno alle ideologie del 1968: entrambi i soggetti preannunciano le paure e le disillusioni delle decadi successive, se non addirittura il nichilismo del terzo millennio.

Cinque giorni prima dell'allunaggio dell'Apollo 11 tutte le radio del mondo iniziano a diffondere la musica di una Rockstar "aliena" di nome David Bowie. La sua ballata acid folk lisergica Space Oddity è profetica e inquietante; racconta del Major Tom che si perde in orbita e guardando verso la Terra si congeda con un commiato rassegnato e inquietante: planet Earth is blue and there's nothing can i do. Il brano viene utilizzato dalla BBC per enfatizzare i propri servizi sull'allunaggio. Bowie in seguito è ritornato sul tema fantascientifico creando un alter ego marziano di nome Zyggy Stardust e inoltre ha preso parte ad una pellicola cinematografica: L'uomo che cadde sulla Terra (The Man Who Fell to Earth)  del 1976, diretta da Nicolas Roeg, e tratta dall'omonimo romanzo di Walter Tevis




ECLIPSE

[ - Il lato oscuro della Luna e L'Eclissi - ]

Nei primi anni settanta i viaggi lunari diventano un pretesto per raccontare l'alienazione umana all'interno della società del progresso e del capitalismo: mentre il cinema si proietta verso altre galassie e mondi sconosciuti, dove gli UFO e le creature aliene sono i padroni incontrastati - vedere Alien, di Ridley Scoot e L'impero colpisce ancora di Irvin Kershner, il miglior capitolo della saga di Star Wars nato dai soggetti di George Lucas  - i Pink Floyd realizzano il concept di The Dark Side of The Moon, riportando prepotentemente l'uomo sul pianeta Terra per L'Eclissi

Proprio la band simbolo dell'UFO club di Londra  (il ritrovo underground per eccellenza degli anni sessanta) passata alle cronache  per aver ufficializzato la nascita dello Space Rock nel 1967 con gli inni cosmici Astronomy Domine e Interstellar Overdrive, sembra raccogliere al meglio l'eredità magica e istrionica di  Méliès; salvo poi deviare bruscamente il proprio percorso artistico per indagare quel lato oscuro della luna terreno e psichico che governa la follia degli esseri umani. The Dark Side of The Moon entra nelle classifiche di tutto il mondo mentre il capitalismo annulla il sogno dei figli dei fiori di salutare l'arrivo del mondo ideale: l'utopia dell'Era dell'Acquario!






L'immaginifico e fantasioso mondo del cineasta prestidigitatore, illusionista e inventore dei primi effetti speciali della storia del teatro e del cinema influenza il mondo della musica: passando dal rock più evoluto - Pink Floyd, David Bowie, Gong, Hawkwind, Tangerine Dream, Amon Dull II, Klaus Shulze, Cosmic Jokers, Ozric Tentacles - si arriva al Jazz sperimentale ed eliocentrico dei voli saturniani di Sun Ra, fino a giungere alla ricapitolazione concettuale del Massimo Falascone Seven, autore dell'eccellente album di Jazz sperimentale Méliès. Il nostro volo si conclude però con gli Air autori della colonna sonora ufficiale e definitiva del film. 





AIR/MOON SAFARI 1998/2012

(Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel) e la O.S.T della versione a colori e restaurata di  Le voyage dans la Lune (2012) 


Nel 1995 si costituiscono gli Air un duo french pop nato a Versailles composto da Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel, fautori di un mélange sonoro elettronico ed etereo dal sapore retrofuturista. La loro proposta musicale è in larga parte influenzata dalle sonorità ye-yè e dai primi gruppi psichedelici degli anni sessanta, dal krautrock elettronico dei Cluster e degli Harmonia e dalle sonorità spage age delle colonne sonore anni sessanta e settanta. 
L'album del 1998 Moon Safari si rifà nel titolo - in maniera più o meno esplicita - all'opera di Méliès. Il brano Sexy Boy scala le classifiche per condurli alle porte della Settima Arte. Grazie all'attrice, regista, sceneggiatrice e figlia d'arte Sofia Coppola, che li chiama a sé per il bellissimo lungometraggio d'esordio Il Giardino delle Vergini Suicide, gli Air incidono The Virgin Suicides. La O.S.T riscuote un grande successo di critica e pubblico, ma non solo, riesce a conquistarsi il credito di seconda ideale prova discografica, grazie al singolo Playground Love.

Dopo una serie di album concepiti sulla falsariga dei precedenti, con qualche concessione commerciale di elettronica soft e vellutata, Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel firmano Le voyage dans la Lune (2012). Si tratta della colonna sonora definitiva della leggendaria opera del 1902.  Occorre fare una digressione temporale: nel 1993 il film è stato ritrovato in Spagna in un'inedita versione a colori per poi essere restaurato soltanto a partire dal 1999. Nel terzo millennio La Fondation Groupama Gan e la Fondation Technicolor contattano gli Air per scriverne la colonna sonora. Il film restaurato viene presentato al Festival di Cannes nel maggio del 2011 per una serie di celebrazioni sui 110 anni della nascita del mito  

La colonna sonora - come già accaduto per la soundtrack di The Virgin Suicides diventa un vero e proprio concept album: un corpo fluido e spaziale di suoni lunari e psichedelici, espanso con un processo di amplificazione (il film dura solo 16 minuti) e coinvolge anche degli ospiti:  Au Revoir Simone nel brano Who Am I Now? e la cantante dei Beach House Victoria Legrand in Seven Stars. Il disco viene pubblicato in una lussuosa Limited Edition che contiene il dvd restaurato e a colori del film.



AIR - Le voyage dans la Lune (2012) / FULL ALBUM 

Play link










Link consultati: 








[ - Per approfondimenti vi giro il mio servizio: Storie di Jazz e dintorni: Massimo Falascone e la ricerca elettroacustica in Italia / TAI NO - Orchestra (Terra Australis Incognita) + Méliès link https://globalartisticfusion.blogspot.com/2020/09/storie-di-jazz-e-dintorni-massimo.html - ]

Pubblicato il 24/09/2021 e di Patrizio De Santis - Lupo


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