My Ideal Blog : Globalartisticfusion.blogspot.com di Patrizio De Santis Patrizio De Santis è titol

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Questo blog è nato come se fosse un'isola felice dove sperimentare una scrittura personale e condividere le mie passioni con qualsiasi internauta interessato alla bellezza. La sua dinamo propulsiva è la passione e l'amore per l'Arte. Ho realizzato uno spazio libero e autogestito, impostando tale contenitore come se fosse un potenziale Magazine cartaceo di approfondimenti culturali e artistici. Global Artistic Fusion è una sintesi della mia ricerca popolare e culturale: un mondo che vi offro nel My Ideal Blog 2.0

giovedì 28 dicembre 2017

Ingmar Bergman : " Il film, quando non è un documentario, è un sogno.”

Film come sogni, film come musica. Nessun'arte passa la nostra coscienza come il cinema, che va diretto alle nostre sensazioni, fino nel profondo, nelle stanze scure della nostra anima.

Io baso tutte le mie decisioni sull'intuizione. Io tiro un dardo nell'oscurità. Quella è intuizione. Poi devo mandare un esercito nell'oscurità per cercare il dardo. Quello è intelletto.

Non c'è nessuna forma d'arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell'anima.

Provo per te un affetto senza fine, un affetto impensabile. E' un angoscia avere in sé un affetto così immenso.

da PensieriParole <https://www.pensieriparole.it/frasi-film/il-posto-delle-fragole-(1958)/citazione-Dov'è l'amico che il mio cuore ansioso
ricerca ovunque senza avere mai riposo?
Finito il dì ancor non l'ho trovato
e resto sconsolato.
La Sua presenza è indubbia ed io la sento
in ogni fiore e in ogni spiga al vento.
L'aria che io respiro e dà vigore
del Suo Amore è piena.
Nel vento dell'estate
la Sua voce intendo.


da PensieriParole <https://www.pensieriparole.it/frasi-film/il-posto-delle-fragole-(1958)/citazione-127461?f=e:1904>
27461?f=e:1904>

Settimo Sigillo e Enten Eller , giusto un ulteriore riflessione personale scaturita dalla visione di questo DVD


Morte : Il suo silenzio non ti parla ?

Cavaliere : Lo chiamo e lo invoco e se egli non risponde penso che non esiste.
Allora la vita non è che un vuoto senza fine.
Nessuno può vivere sapendo di dover morire un giorno cadendo nel nulla , senza speranza.

My Ideal Blog (Globalartisticfusion.blogspot.com) è nato come personale luogo di studio e approfondimento del novecento , anche se include l'ultima parte dell' ottocento , più ciò che di buono è sopravvissuto da questa lunga sementa, nel nuovo millennio che personalmente abito con fatica. La sua trattazione si limita all'aspetto più culturale dell'arte e nella sua globalità segue un tracciato storico atemporale, ma a zig zag , come se vi fossero più porte in grado di consentire un viaggio spazio temporale a secondo delle epoche e delle decadi, passando sopratutto per il cinema, il teatro, la danza , la musica, la letteratura, i movimenti cultural artistici dediti a forme di ricerca e avanguardia.
Il pensiero e l'idea, nelle loro concezioni più pure sono il collante concettuale , ma sopratutto l'inquietudine e la tensione emotiva che ci inducono verso una ricerca interiore sul senso della vita e della morte. È il frutto di una lunga gestazione di un anno e di una vita di studio e interessi privati poco noti a tutti , vissuti come un isola felice già a partire dalla pubertà. Attualmente sto scrivendo un lunghissimo articolo su di Ingmar Bergman dopo aver affrontato il teatro patafisico di Alfred Jarry e essermi collegato alla musica di Robert Wyatt , tanto per dirne una.
Questo Dvd è un esperimento Italiano eccezionale, musica e danza , per cornice estratti salienti dal film Il Settimo Sigillo , il capolavoro di Ingmar Bergman realizzato negli anni cinquanta. Gli Enten Eller sono una formazione di Ivrea , ruotano intorno alle figure del batterista, percussionista e compositore, Massimo Barbiero e il chitarrista Maurizio Brunod, gli unici due membri onnipresenti fin dal 1985 , in quanto gruppo aperto e dell'organico variabile. Enten Eller è Jazz e improvvisazione ma sopratutto composizione, pensiero intellettuale e umanesimo , sincretismo artistico e movimento, flusso di coscienza, di nervi e muscoli, emozioni , infine danza. Cristina Ruberto e Erika Martino sono la vita è la morte che anziché sfidarsi a scacchi, come nel film, replicano il costante dialogo fra la Morte e il Cavaliere attraverso la danza
La conclusione consiste nell' ultimo passo di danza dove la morte abbraccia la vita è la vita giacente spira abbracciando il samsara, o viceversa.
Tutto questo mi ha riportato alla memoria un antico proverbio indiano , o persiano, di cui ora ho un ricordo vago ... Se dentro di te dalla vita nasce la morte falla vivere e se dalla morte nasce la vita lasciala vivere. Ho appena visionato questo dvd e ora ho sviscerato queste riflessioni. Patrizio De Santis



mercoledì 27 dicembre 2017

Enten Eller : Settimo Sigillo (Recensione del DVD)



Settimo Sigillo è uno spettacolo veramente unico e oserei dire eccezionale , dalla concettualità strutturata e complessa ma sopratutto affascinante, sviluppato per musica , danza e fotografia. Non si vuole semplicemente omaggiare il grande capolavoro di Ingmar Bergman , anzi , bisogna fare attenzione 
alla proposta senza giungere alla conclusione più ovvia e scontata. Dietro a ogni iniziativa concepita dagli Enten Eller c'è un vero studio e una filosofia di pensiero intrisa di umanesimo e rigore ideologico, ovviamente non in senso prettamente politico ma di concezione del contenuto in termini culturali e artistici. L'ensemble di Ivrea ha una storia interessante alle spalle , ogni loro capitolo discografico o spettacolo , visto che la loro attività non si può confinare in un supporto fonografico,  è concepito come situazione " aperta " ma organizzata nei minimi dettagli , un vero meticoloso studio per un esperienza completa. Per Enten Eller non vale il concetto di semplice gruppo che improvvisa del Jazz , con il rischio dell'esercizio di stile fine a se stesso. I due membri stabili fin dal 1985 , il batterista , percussionista , compositore Massimo Barbiero , titolare di tantissimi altri progetti quali
Odwalla , Silence Quartet , Marmaduke e molto altro ancora , insieme al chitarrista Maurizio Brunod,
hanno concepito fin dagli esordi un disegno e progetto musicale di largo respiro ,e ciò senza mai compiacere alcuna tendenza o pubblico tanto per ritagliarsi una fama effimera. Tanti sono stati gli strumentisti, ma sopratutto gli artisti delle più disparate discipline a confluire nel progetto Enten Eller, citazione di Soren Kierkegard , filosofo e teologo danese, scrittore esistenzialista , ovvero Aut - Aut , un opera sicuramente da trattare in futuro nel mio Blog.
In questo caso sono stati coinvolti due danzatrici e un fotografo, Luca D' Agostino. Andiamo però con ordine , partendo dal lavoro svolto dal bravissimo D' Agostino che porta in seno al progetto circa 900 scatti che vengono proiettati durante la performance degli Enten Eller , (la danza è presente solo in sette frammenti del film , questo va specificato) c'è da fare una premessa, di questi scatti , circa 300 sono stati preparati in un teatro di Trieste con una modella completamente nuda e la proiezione del film di Bergman  alle sue spalle. L' elemento costante del progetto si basa dunque sul difficile equilibrio che intercorre fra la scrittura e l'improvvisazione dei tre linguaggi , apparentemente in contrasto ma legati dallo stesso sentire , ovvero  l'elemento teologico, filosofico che offre a tutti una solo estetica su cui interagire in perfetta armonia.
E' chiaro che si tratta di un lavoro non di facile gestazione visto la progettualità molto complessa e strutturata , non si tratta dunque di un banalissimo tributo con musicisti e danzatori che improvvisano in maniera caotica durante la proiezione di un film , rovinandolo con un vuoto esercizio di stravaganze onanistiche e a lungo estenuanti per tutti , sopratutto per il pubblico, anche se tale atteggiamento è da tempo tristemente inflazionato , con  il costante rischio del senso del ridicolo.
Menzione speciale dunque per chi non ho ancora citato e sono le danzatrici Cristina Ruberto e Erika Martino , notevolissime e bravissime , encomiabili ,  Alberto Mandarini alla tromba e Giovanni Maier al contrabasso , oramai membri stabili per via di un interplay consolidatosi con costante maestria e crescita e quindi di fatto non secondari a due membri fondatori, anche se nel corso del tempo nessuno lo è mai stato visto la ragione sociale dell' ensemble ; a questi si aggiungono due guest musician di gran pregio, Lauro Rossi al trombone e Achille Succi al sax alto e al clarinetto. I temi su cui i musicisti hanno
costruito il flusso sonoro dell'evento , fanno parte da sempre del loro repertorio e ciò dimostra che da parte degli interessati vi sia stato un vero studio e
una serietà di fondo molto concreta , e non presa alla leggera, di conseguenza una forma di coerenza 
e rispetto sia verso progetto che nei confronti del pubblico che si sono conquistati nel tempo , attraverso una sementa che è fra le migliori che vi siano in Italia.



I

martedì 26 dicembre 2017

Il Settimo Sigillo , un dialogo tra La Morte e un Cavaliere durante una partita a scacchi

Morte : Il suo silenzio non ti parla ?

Cavaliere : Lo chiamo e lo invoco e se egli non risponde penso che non esiste.
Allora la vita non è che un vuoto senza fine.
Nessuno può vivere sapendo di dover morire un giorno cadendo nel nulla , senza speranza.

Riporto questo significativo estratto dal film  Il Settimo Sigillo , a mio avviso la chiave
di lettura non solo di questa celebre opera ma oserei dire di
tutto il lascito intellettuale e
umano di Ingmar Bergman !

Ingmar Bergman Bio parte terza - Il Settimo Sigillo e gli anni del grande cinema


Ingmar Bergman , un grandissimo personaggio del millenovecento o meglio un esistenzialista del teatro e del cinema , come pochi ha saputo dare voce all'eterno quesito vita e morte , quasi un ossessione visto i traumi infantili e le paure inculcate dal padre padrone , luterano e cappellano di corte reale. Da dove riprendere il filo se non da ciò e dal fatto che nel regista così come nell'uomo era anche insito un romanticismo affascinante, decantato in un estetica melanconica abbacinante di bellezza , seppur fra acque torbide. E che dire della sua opera più acclamata in ambito cinematografico quale Il Settimo Sigillo ? Un ossessiva partita a scacchi fra La Morte e il cavaliere
Antonius Block dove è il dialogo fra i due è il vero fulcro che porta al senso del film, in sintesi la vita in relazione alla morte , di conseguenza tutto è relativo al concetto del sacro e all'antica paura indotta
dalla rigida e severa educazione luterana del padre. Un cinema che è tormento ma si tramuta in
poetica bellezza , un lascito essenziale dell'umanesimo cinematografico del novecento. Non ci resta che riprendere il discorso dal celebre film " Il Settimo Sigillo " per proseguire verso tutte le altre fondamentali tappe tracciate dall'occhio vivo e profondamente artistico di Bergman.

Il Settimo Sigillo fu un opera di svolta per Ingmar Bergman e venne terminato durante il corso del 1956 ma in verità si trattava di un riadattamento di un suo soggetto teatrale del 1954 scritto per un saggio di recitazione per gli allievi dell' Accademia Drammatica di Malmo ,  rappresentato in una singola e circoscritta occasione. Pittura su Legno , così era titolato , durava circa 54 minuti.
Il regista espresse più volte il desiderio di portare tale soggetto in versione cinematografica ma ebbe
a che fare con un muro di diffidenza da parte dei suoi produttori che scettici temevano esiti non proprio favorevoli da parte della critica e del pubblico, di conseguenza una perdita economica.
Grazie però al successo di qualche sua precedente opera attraverso la Mostra di Venezia e sopratutto al Festival di Cannes , la tenacia di Bergman ebbe la meglio , e quindi Pittura su Legno divenne l'opera
che tutti conosciamo , Il Settimo Sigillo. Il film ebbe però un veto di produzione , il tutto si sarebbe dovuto concretizzare non oltre i trenta giorni lavorativi , con il poco tempo a disposizione e un budget striminzito il regista svedese fece miracoli , a volte aiutandosi perfino con dei mezzi di fortuna ma la sorte lo premiò visto che il film rese più solida la sua fama.
Nel 1957 , Il Settimo Sigillo vinse " Il Premio speciale della Giuria " al Festival di Cannes, nel 1958 ricevette " Il Gran Premio dell' Accademia Francese del Cinema "  mentre nel 1960 il film fu proiettato in Italia e vinse " Il Nastro d' Argento " e per concludere in Spagna, sempre nello stesso anno ebbe come onorificenza " Il Lebano d' Oro "
Tuttavia il vero successo internazionale si conclamò con un altra pellicola , quella meraviglia che in Italia conosciamo con il titolo " Il posto delle fragole " , opera del 1958, in concomitanza  con un lungo periodo di intensa attività teatrale che coincide con un ricovero in una clinica psichiatrica [...] Bergman vi si dedicò con cosi tanto impegno che in questo caso , le due sue maggiori
doti non coincisero in termini di salute psico-fisica. Il perfezionista Ingmar ebbe il suo momento di difficoltà ma la sua generosità artistica e l'insofferenza al riposo furono la dinamo vincente e risolutiva per il male. In verità il film è una serena analisi sulla vita e sulla morte , conquistò per questo il
plauso della critica e ottenne " L' Orso d' Oro " al Festival di Berlino e il primo posto alla Mostra del cinema di Venezia. Nel 1959 produsse altri due film , Alle soglie della vita , con esiti discreti , ma sopratutto " Il Volo " che gli valse il primo premio speciale per la miglior regia  e originalità poetica, non ultimo una menzione per lo stile e l'estetica artistica al Festival di Venezia , con tanto di Leone d' Oro ex Aequo accanto ai film " La grande guerra " di Mario Monicelli " e " Il Generale Della Rovere " di Roberto Rossellini ; i giornalisti presenti in giuria , in segno di polemica gli conferirono " Il Premio Pasinelli " come migliore opera presente nella celebre rassegna.

Per adesso ci fermiamo esattamente nel 1959 ; mai avrei pensato che questo servizio prendesse vita coinvolgendomi fino a questo punto , inizialmente doveva essere molto più breve e sintetico ma credo che la statura del personaggio meriti un Focus ben approfondito. Da parte mia è anche un motivo di studio personale del tutto estemporaneo , avendo il mondo di ripassare o approfondire ciò che mi era sfuggito come semplice appassionato. Grazie dell'attenzione e a presto con i suoi anni sessanta e settanta.

giovedì 21 dicembre 2017

Ingmar Bergman - Abito sempre nel mio sogno e di tanto in tanto faccio una visita alla realtà.


Film come sogni, film come musica. Nessun'arte passa la nostra coscienza come il cinema, che va diretto alle nostre sensazioni, fino nel profondo, nelle stanze scure della nostra anima.

 Fellini, Kurosawa e Buñuel si muovono nello stesso campo di Tarkovsky. Antonioni era sulla buona strada, poi è come spirato, soffocato dal suo stesso tedio

 Svezia, settembre 1975 :

Cari amici
Stiamo per fare un film che, in un certo senso, tratta di un mancato suicidio. In effetti ha a che fare (stavo per dire "come al solito") con Vita, Amore e Morte. Perché in realtà non esiste nulla di più importante di cui occuparsi, a cui pensare, di cui preoccuparsi, di cui rallegrarsi e così via.
Se qualche persona onesta dovesse domandarmi onestamente perché abbia scritto questo film, io, ad essere onesto, non sarei in grado di dare una risposta netta.

mercoledì 20 dicembre 2017

Ingmar Bergman Bio parte seconda : L' uomo , il regista di teatro e il suo primo grande cinema negli anni quaranta e cinquanta.


Ingmar Bergman è dunque un artista totale ? Da dove riprendere il filo del discorso aperto con la prima parte di questa mia modesta biografia sulla sua vita e sulla sua opera , se non da questo concetto : L' Arte Totale !  Teatro , opera lirica , studio , una profonda passioni per ogni tematica filosofico umanistica ma sopratutto la tormentata relazione con il suo passato , la religione e l'ossessivo timore referenziale della morte ; le basi del suo cinema e dell' uomo , della sua grande statura umanistica e culturale e la  vita. Ingmar Bergman è considerato una delle personalità più eminenti della storia della cinematografia mondiale , uno dei migliori sopratutto dal punto di vista tecnico visivo, infine un superlativo sceneggiatore , complesso e raffinato. Nel suo cinema le tematiche di una giovinezza perduta , causa la rigida educazione punitiva e luterana della famiglia , la figura del l'eterno padre padrone che poi si è inevitabilmente configurata con Dio , quindi una fede latente e compromessa per crisi religiosa , l'incombente spettro dell' austero giudizio della morte , sono il fulcro del suo lascito fra tematiche e dogmi , traumi e paure sviscerate fino all'esasperazione, con il risultato di una perfezione cinematografica, come già scritto, rara.
Suo padre Erik , era di fatto votato alla vita pastorale luterana , con i principi educativi fondanti di tale ordine , quali il peccato e la confessione , il perdono tramite la punizione per il raggiungimento della grazia di Dio. Quest'uomo , votato fin da giovane all'attività pastorale , sopratutto in veste da cappellano della Corte Reale, impartì al figlio un'educazione molto severa, ricordi che sono evidenti nei suoi film più tardi : Fanny e Alexander (1982), Con le migliori intenzioni (1992) e Conversazioni private (1996) 
( Giusto una ricapitolizzazione ... Una intro !) 


Come ho già scritto nella precedente prima parte della biografia , incentrata sopratutto negli
anni della sua giovinezza ,e l'apprendistato nel teatro studentesco , infine come affermato scrittore e sceneggiatore , regista di teatro , la sua immensa fortuna avvenne grazie alla prima rappresentazione dell'opera " La morte di Kasper , messa in scena dai vecchi compagni del teatro studentesco di Stoccolma , nel 1942., dove ebbe modo di fare breccia 
sulle illustri personalità di Carl Anders Dymling, e Stina Bergman della Svensk Filmindustri,
Nel 1944 , grazie all'assunzione presso questa casa di produzione artistico cinematografica,
uno dei sui scritti inediti venne portato dal teatro al film , Spasimo , per la  regia di Alf Sjoberg e la collaborazione dello stesso Bergman come segretario di direzione , che venne
molto apprezzato per il suo J' Accuse verso il nazismo , mentre nel 1946 con il titolo Tormento , vincerà il primo festival di Cannes del secondo dopo guerra. 
Nel 1946 , Ingmar Bergman trasferitosi a  Goteborg , verrà nominato primo regista presso il teatro della città , dove debutterà con un opera da egli tanto amata , la personale rappresentazione del Caligula di Albert Camus , personaggio e intellettuale affine e assai caro ; in questo contesto sarà assai intenzionato a portare avanti entrambe le attività come regista da teatro e film , con alternanza ma prolifera costanza. Nel 1947 , complice la stima 
e la profonda ammirazione guadagnata nel settore, sarà la volta dei film " La Terra del desiderio " e " La musica nel buio " entrambi incentrati su di un romantico disagio giovanile , tematica costante anche nelle successive produzioni, almeno fino a " Un estate d'amore " con cui andrà a chiudere la sua prima fase romantica.
Dopo una serie di vicissitudini non favorevoli e qualche insuccesso all' interno della
Svensk Filmindustri , nel 1948 , grazie all'interesse e l'aiuto di Loris Marmsted , Ingmar 

conseguirà il suo primo successo cinematografico con il film " La prigione " destando
un certo interesse a tal punto di convincere la sua vecchia casa di produzione ad una rinnovata fiducia.
La firma del grande Ingmar Bergman però arriverà al raggiungimento della prima maturità solo nel 1950 , con il già citato " Un estate d' amore " ,  poiché l'opera risentirà dello stato d'animo del regista cosi nel profondo da lasciare la seguente dichiarazione : Fu il primo film in cui cominciai a sentirmi veramente in grado di esprimermi.
Nel 1952 , dopo aver concluso il suo rapporto lavorativo con la Svensk Filmindustri, attraverso un altro film , il regista , oramai consapevole del proprio potenziale , realizzerà
" Donna in attesa " presentandolo a Venezia e con buon successo ma nel 1953 avrà qualche problema con il successivo " Monica e il desiderio " , ai tempi considerato scandaloso , per via dell' insolente sensualità dell'attrice Harriet Anderssons , a cui si legherà sentimentalmente e con cui realizzerà ben nove film ( A detta di Bergman , la migliore attrice e musa di sempre !)
Nel corso degli anni cinquanta , complice qualche crisi artistica , e la stanchezza , l'artista
si dedicherà nuovamente al teatro , rappresentando in diverse occasioni autori come 
Pirandello e Kafka , questo prima di giungere al suo primo e grande successo internazionale , il celebre " Settimo Sigillo " , nel 1956 (To be continued !)

Fine della seconda parte di questa mia appassionata cronistoria sul grande Ingmar Bergman , ovviamente scriverò ancora altro e non vi resta che seguirmi , sempre e solo
se potete e sopratutto volete. Grazie mille dell'attenzione !




sabato 16 dicembre 2017

Ingmar Bergman - Biografia parte prima : La vita di Ingmar Bergman attraverso la formazione dello studio e del teatro.



Oggi parliamo del grande regista svedese Ingmar Bergman in maniera più o meno , e spero , esaustiva , seppur in forma essenziale , visto che la sua vicenda e il suo percorso umano non è facilmente condensabile nella parole scritte ; egli è sopratutto l'artista visionario e complesso che si manifesta attraverso l'occhio magico della sua opera , e quindi con il suo grandioso e immenso lascito cinematografico. Bergman nasce il 14 Luglio del 1918 a Uppsala , figlio di un  cappellano della corte
reale. Questo piccolo particolare della sua biografia, ci rivela già molte delle tematiche che egli ha sviscerato attraverso il suo cinema , infatti , fin da piccolo , viene educato  in maniera austera secondo i concetti luterani del peccato ,  di conseguenza alla confessione religiosa , alla punizione e al perdono , quindi alla purificazione della grazia attraverso la religione. Ovviamente , tutto questo, come ho già accennato qualche riga sopra, sarà tematica ricorrente dei suoi film più per esorcizzare e convivere con un dolore insostenibile ; non era infrequente che il povero Ingmar fosse rinchiuso in un armadietto a scopo punitivo , e che in tale stato di cattività maturasse rabbia verso il suo padre padrone e il temuto Dio forzatamente introiettato, fra mille ipocrisie in quel clima culturale. A diciannove anni si iscrive all' Università di Stoccolma , stabilendosi così nella capitale , ma l'emancipazione culturale a cui aspira non è affatto facile, poiché il giovane ha alle spalle una famiglia tutto sommato non troppo benestante , ma sopratutto un disagio esistenziale che non gli permette di integrarsi con i coetanei ,  e quindi conduce una vita " boema " da artista scapestrato. Tutto questo non gli impedisce di approfondire i suoi studi e i tanti interessi culturali che gli stanno a cuore e lo arricchiscono , compiendo così un personale percorso di riscatto sociale e umano. La sua vicenda artistica parte dunque dal teatro e dal pentagramma delle sette note ma ben presto tutta questa passione per l'arte si trasforma in un discorso radicale , di fatto, non più associabile con tutte le altre attività , di cui si è manifestato un ottimo e brillante studioso.
Questa inquietudine , più simile ad una pulsione febbrile che rasenta l'ossessivo, lo porta a definire meglio il suo percorso artistico , quello che poi si è manifestato successivamente nel cinema, e quindi abbandona il teatro studentesco in maniera definitiva , per approdare ad un teatro professionale , e sopratutto di denuncia , provocatorio e ferocemente satirico. Nel 1940 diventa aiuto regista presso " Il Teatro dell' Opera " ma senza essere stipendiato e una ragazza del corpo di ballo alto borghese e di ricca famiglia lo aiuta finanziariamente , riuscendo cosi anche ad ottenere un ruolo di suggeritore per
" L' Orfeo all' inferno " con un compenso di tredici corone a sera. Raggiunta un minimo di tranquillità economica, Ingmar Bergman  si concentra sulla sua scrittura, e nel giro di pochi anni produce una dozzina di drammi e un opera lirica , fra cui " La Morte di Kasper " che nel 1942 ,  messa in scena per decisione del buon vecchio teatro studentesco, produce la sua fortuna. Bergman , non ostante il suo cupo e difficile carattere , ha lasciato una breccia nel cuore dei suoi vecchi compagni che lo ammirano e lo sostengono. Da questo momento in poi il giovane artista inizia a consolidare la sua arte. Ad assistere allo spettacolo vi sono in platea nomi di tutto prestigio quali Carl Anderson Dymling , neodirettore della Svensk Filmindustri , e Stina Bergman , vedova del drammaturgo Hjalmar Bergman , responsabile della sezione manoscritti , quest'ultima colpita dalla rappresentazione , lo convoca il giorno seguente , assumendolo con uno stipendio di cinque corone
al mese. Ora , il passo dal teatro al cinema è solo una questione di tempo !



venerdì 15 dicembre 2017

Ingmar Bergman, La lanterna magica, autobiografia, 1987 - estratto



« In realtà io vivo continuamente nella mia infanzia: giro negli appartamenti nella penombra, passeggio per le vie silenziose di Uppsala, e mi fermo davanti alla Sommarhuset ad ascoltare l'enorme betulla a due tronchi, mi sposto con la velocità a secondi, e abito sempre nel mio sogno: di tanto in tanto, faccio una piccola visita alla realtà »

Nell'attesa di una bio da me scritta su di Ingmar Bergma , condivido qui il suo pensiero, sperando di farvi cosa gradita.
Domani si inizia il viggio verso le trame
del Settimo Sigillo !

martedì 12 dicembre 2017

Antonius Block e la Morte (Settimo Sigillo)

« Questa è la mia mano, posso muoverla, e in essa pulsa il mio sangue. Il sole compie ancora il suo alto arco nel cielo. E io... io, Antonius Block, gioco a scacchi con la Morte. »
(Antonius Block)

Ho intenzione di celebrare il film Settimo Sigillo e la figura del regista Igmar Bergman , un lungo special che si dipanerà di servizio in servizio nel corso di questa settimana. Avremo modo di sviscerare a fondo sopratutto la poetica di Settimo Sigillo , non  senza un giusto e dovuto timore referenziale. Con My Ideal Blog io mi sto affacciando ad un mondo per cui mi sento di avere l'umiltà come minimo di una maggiore responsabilità , almeno verso le opere in questione e il possibile fruitore dei miei special. Per me è sempre un grande impegno , quindi cercherò di centellinare i vari segmenti di questa storia , come ho già fatto con altri temi da me trattati in precedenza. Grazie della cortese attenzione !

PIETAS - Enten Eller


Esiste una musica in grado di farsi parte epidermica, ovvero sia di pelle che di pancia, emotivo- emozionale, con l'ascoltatore ?
No, non può esistere, a meno che ci sia una sensibilità tale da permetterlo, visto che i musicisti, come tutti gli artisti, non creano miracoli, ma danno vita e voce ad' emozioni eccezionali, questo si.
nel mio caso, nello specifico di Pietas, opera degli " Enten Eller " c' era una particolare predisposizione, dovuta a tanti fattori, legati al mio privato come al sentirmi parte viva, attiva e consapevole nel mondo, attraverso le mie radici, così come il mio essere Italiano in un Italia che provoca dolore, soprattutto alla mia generazione e ai più giovani. Pietas, già dal titolo, parla non solo del mio vivere ma ingloba tutto un sentire collettivo e si pone come un qualcosa di essenziale, un particolare ingresso fra il sacro e il profano, per trovare uno slancio di vita più consapevole e costruttivo, di fatti il Jazz degli Enten Eller, è tipicamente Italiano e Mediterraneo,
si nutre, concettualmente delle nostre fondamenta storico-culturali , greco - latine, così come degli umori meticci e migranti, del Mar Mediterraneo.
Il jazz Afro-Americano è qui, interiorizzato, parla attraverso un sentir la musica, nitidamente Italiano, un opera come Pietas non potrebbe esistere altrove, il contributo che l'italo-Argentino Javier Girotto dà, come elemento esterno invitato ad' interagire, appare determinante, in quanto rivela la stupidità delle barriere socio-culturali e politiche, il suono di Javier completa il tessuto mistico-spirituale di questa opera, attraverso canti di sax e flauti etnici, tipicamente fragili, nel senso Alto del termine, al mio orecchio, rappresentano un' umanità emotivamente coinvolta dentro il grande disegno della vita, invocante Pietas !


Patrizio De Santis ringrazia Massimo Barbiero visto che gran parte dei dischi degli Enten Eller, fra cui questo, non sono più disponibili, per cause legate alla distribuzione e la promozione del prodotto.
l'Italia in campo musicale, vive ora un momento bruttissimo, un vero collasso artistico, non legato alla vendita dei dischi ma alla mancata fruizione della musica stessa, quindi una buona educazione alla Musica, Enten Eller, come lo stesso Odwalla sono entità musicali profondamente consolidate e apprezzate  all'estero ma ignorate qui da noi, non ostante le tante occasioni da Barbiero concesse, anche grazie a Ivrea Jazz, che con molto coraggio, porta avanti attraverso l' associazione e gli eventi live promossi attraverso il festival.

Enten Eller - Ecuba

Enten Eller è un mondo narrativo e descrittivo, un suono sincretico e universale , se li si vuole meglio definire, un' estetica strumentale
legata al mondo dell' improvvisazione Jazz , che tiene conto di un impianto compositivo, ricco e pregnante, di umori e coloriture timbriche armonico melodiche, tipiche della musica di confine, quindi anche del tempo e dello spazio circostante, dove si dipana la trama concettuale del viaggio in musica, poiché ogni progetto degli
Enten Eller è una storia a se legata al Mediterraneo, come al Mondo
Ecuba, come il successivo, da me amatissimo, Pietas, è il frutto di una felice collaborazione con il sassofonista Italo- Argentino, Javier Girotto, così come il frutto di un intuizione felice, un sentimento in divenire, un flusso emotivo costantemente in subbuglio, anima inquieta che si pone dubbi e quesiti, restituendoceli come ricerca collettiva sul senso della vita, Umanesimo Musicale. Il collettivo E. Eller, costituito da Massimo Barbiero alla batteria, Maurizio Brunod alle chitarre, Alberto Mandarini tromba e flicorno,Giovanni Maier al contrabbasso, si allarga dunque al Sax Soprano lirico e generoso del canto di Javier Girotto, la cui natura Argentina
supportata anche da mirati interventi di " Queena " strumento folclorico, fanno di Ecuba un opera figlia e parte di un mondo in perenne lotta, un contrastante conflitto umano per esser vivi,
consapevolmente vivi. Ecuba è un omaggio alla madre di Ettore, poco prima che quest'ultimo sia coinvolto nello scontro con Achille. Le musiche di questa Opera, come il successivo Pietas,
sono il tempo sospeso dove è concesso il dubbio, s' ascolta il proprio cuore e la mente, in relazione alle ombre del mondo che condizionano il vivere quotidiano d'ognuno di noi, Ecuba precede
Pietas, prepara la strada per una Smisurata Preghiera.


Lo Zoo di Venere : Uno dei migliori lasciti artistici degli anni ottanta del 900

Michael Nyman Band - A Zed and Two Noughts)
Non è " Lezioni di Piano " la colonna sonora più importante di Michael Nyman ... Ma questa del 1982 " Lo Zoo di Venere " il film più bello e scioccante degli anni 80, che richiede, da parte dello spettatore,il coraggio di guardare il reale volto della complessità umana, ben diversa dalla normalità tramandata e a noi spacciata per buona e definitiva. Questo grande maestro del Minimalismo più colto riuscì nel miracoloso intento di superare un film discusso già di suo, visto che Peter Greenaway resta un genio ostico e culturalmente Alto, con una musica altrettanto complessa e concettualmente pertinente alle visioni smodate e concretamente reali del regista. Le due identità concettuali fuse in unico corpo visuale sonoro consegnarono alla cinematografia mondiale un film che andava al di là del concetto di cinema ma tragedia Greca, Teatro Avanzato ... Termini forse scontati e di " effettistica " estetica e critica. Semplicemente un Opera d' Arte moderna, un Esposizione dell' Interiorità Umana anatomicamente sconcertante ma reale poiché noi siamo tutto quello di cui abbiamo paura, corpi estranei, diversi. Non esiste alcuna normalità se non la diversità, lo stesso desiderio sessuale, se analizzato in profondità psico-analitica rivela la contraddizione della mente umana ! Eccellente film con una musica che non perde fascino, in grado di vivere sui palcoscenici da sola e richiamare altre visioni interiori, quello dello spettatore ! Patrizio De Santis afferma : La vera ost di Nyman è questa, Lo Zoo di Venere!



IL FILM :
Lo Zoo di Venere - A Zed & Two Noughts è l'opera più celebre del regista inglese Peter Greenaway e la realizza nel 1985
Lo stile è di ironia grottesca ma in un forma perversa e ostica, una scanzonata tragedia greca dell' assurdo , per i tempi scioccante e forse ancora oggi sui generis.
Volendo possiamo definirla cinematografia d'avanguardia se pur fra mille virgolette, in verità sono 150 minuti di originalità cinematografica fuori dai canoni e iconoclasta, veramente Arty e con scenografia e fotografia raffinatissima , lo stesso commento sonore del minimalista Michael Nyman è quanto di più colto e ricercato , tutti questi ingredienti ben dosati fanno un prodotto artistico di alto pregio, quasi sfarzoso ... Un vero capolavoro.
La trama è la seguente : In un incidente muoiono due donne, mentre una terza , alma, perde una gamba
I mariti delle vittime intrecciano una relazione con la donna che avrà risvolti imprevedibili ... Non vado oltre e vi invito alla visione !

I 101 Racconti di Canterbury - Viaggio nella storia di una (non) scena

I 101 Racconti di Canterbury - Viaggio nella storia di una (non) scena ,è un tomo molto interessante e scorrevole sulle vicissitudini che lega Canterbury , una cittadina del Kent , in Inghilterra , divenuta nota più che altro  con ben altri racconti , ovvero quelli vergati da Chaucer , oltre le tante magnifiche cattedrali , con un manipoli di studenti alto borghesi di enormi potenzialità musicali e con la passione per il Jazz , l'arte e la cultura. Come tutti sanno il Canterbury Sound fu uno strano caso del destino legato ad uno strambo ragazzotto australiano , un Beatnicks di nome Daevid Allen ; intorno a lui gravitano i noti Robert Wyatt , Kevin Ayers , Hugh Hopper , i cugini Richard e David Sinclair , Pye Hasting, Mike Ritledge e altri che si dipaneranno di anno in anno , in una miriadi di band oppure situazioni musicali un po tutte collegate dal binomio Daevid Allen Trio e The Wilde Flowers , fondamentalmente la primogenitura di un albero genealogico, che di casualità in progettualità , farà luce al lascito musicale più interessante della scena post psichedelica e del Rock Progressivo , senza mai esser tali. Va detto che il Canterbury è un attitudine musicale dove il Jazz incontra il pop e l'avanguardia si fonde con il rock , per poi abbracciare la rivoluzione Patafisica tanto cara all' Ubu Roi di Alfred Jarry. Questo libro di Valerio D'Onofrio e Valeria Ferro , con un arguta e competente prefazione di Fabio Zuffanti , Deus ex Machina di tante nuove realtà New Progressive tricolore , nonchè ottimo e competente scrittore in diversi contesti , ci offre non solo uno spaccato completo di questa (non scena) musicale proliferata nella Canterbury anni sessanta del 1900 , ma ci spiega che questa attitudine musicale prende vita più che altro fra la Londra Underground di allora e la Francia del tumultuoso Maggio Francese , però fissa con precisione l'importanza degli accadimenti adolescenziali legati alla verde e quieta cittadina del Kent [...] era una semina che girava nella noia di questi ragazzotti affascinati dal Jazz e da certo Rock , ma sopratutto dall'arte e dalla cultura , il teatro, la poesia e il cinema , e le stravaganze di Daevid Allen , futuro fautore di un vero e proprio delirio patafisico fantascientifico denominato Radio Gnome , con i suoi futuri Gong ,  sopratutto il primo catalizzatore di una serie di eventi musicali unici e irripetibili che si concretizzeranno nei Soft Machine e nelle geniali menti dei personaggi  cardine , come Robert Wyatt e Kevin Ayers. Visto che il sottotitolo scelto dagli autori è palese in tal proposito , in questo bellissimo tomo troverete molto Jazz Britannico,  per certi versi imparentato con tutti loro, dai Nucleus a Keith Tippets  e ovviamente tutti quei musicisti che per casualità sono analoghi ma non della stessa primogenitura , basterebbe citare Egg , Camel e Mike Oldfield , infine il R.I.O, ovvero gli Henry Cow e tutta la scuola Rock in Opposition proliferata dal 1976 fino ad oggi, anche  in ambito internazionale , quindi un lungo viaggio che  giunge perfino nella nostra Italia con Dedalus e Picchio dal Pozzo , Area , Perigeo , Stormy Six e Ciro Perrino. Qui trovate oltre a ricche storie  dense di avvenimenti e curiosità , anche preziose guide all'ascolto , nonché interviste ma sopratutto la scrittura appasionata e competente di Valeria Ferro , simpaticissimo mio contatto Facebook ,  giovanissima , del 1989 , e Valerio D'Onofrio , del 1975 , vicino alla generazione di noi nati durante il riflusso ideologico. Entrambe le critiche penne lavorano nel settore musicale attraverso il web e il giornalismo cartaceo. Perché Canterbury, o se vogliamo questa attitudine musicale affascina gente come noi , cresciuta negli anni della New Wave o del  Grunge , oppure dell' Indie Rock ? Semplice ... Canterbury , o meglio , il Rock Patafisico è vivo e vegeto , non è addirittura mai morto , visto che di fatto non è mai invecchiato ! CRAC EDIZIONI sinonimo di garanzie e interessanti e trasversali alternative !!!

martedì 5 dicembre 2017

SEA SONG. Robert Wyatt e Alfreda Beinge , una toccante storia raccontata in un Lp di Rock Patafisico : Rock Bottom



Sembri diversa ogni volta che vieni
Dalle creste schiumate dell’acqua di mare
La tua pelle splende dolcemente al chiaro di luna
In parte pesce, in parte focena, in parte capodoglio neonato
Sono tuo? Sei mia per giocarci?
Scherzi a parte – quando sei ubriaca
Sei stupenda quando sei ubriaca
Mi piaci soprattutto a tarda notte
Vai benissimo

Ma non riesco a capire il tuo essere diversa al mattino
Quando è il momento di giocare un po’ a essere umani
Sorridi per favore!

Sarai diversa in primavera, lo so
Sei un animale stagionale come la stella marina che si lascia trascinare dalla marea
Così, fino a quando il tuo sangue scorre per arrivare alla prossima luna piena
La tua follia si adatta bene con la mia
La tua pazzia si adatta perfettamente con la mia
La mia personalissima ...
Noi non siamo soli

Rock Bottom , ovvero una storia di amore Patafisico fra Robert Wyatt e Alfreda Beinge


Rock Bottom , un opera essenziale di Robert Wyatt, è di fatto un vero manifesto di Rock Patafisico post Canterbury Sound, ed ebbe una gestione più tosto lunga per via del grave incidente nella villa di Lady June che condusse il musicista nella sofferente condizione di paraplegico. Fu aiutato da una giovane donna , Alfreda Beinge che riusci a oscurare la Carolinne Conn di  O' Caroline , incisa con i Matching Mole. Dopo un lungo periodo di degenza ospedaliera, i due furono ospiti di Delfina , intima amica di Wyatt  , nei pressi di Little Bedwyn nelle campagne del Wiltshire. La casa era equipaggiata di quanto serviva per registrare: così il disco venne completato in quelle quattro mura nel giro di tre mesi,  successivamente girato allo studio  Manor Mobile, per la produzione dell’amico Nick Mason dei Pink Floyd e la supervisione dell' ingegnere del suono Steve Cox. disco venne infine pubblicato dalla Virgin Records il 26 luglio del 1974, il giorno del suo felice matrimonio con Alfreda. Il c'era una volta del Rock Patafisico è un lascito di amore !

Quando lasciai l’ospedale, ero pronto a registrare, ma ora non avevamo un posto in cui vivere. Una gentile amica, Delfina, ci prestò un cottage compatibile con la sedia a rotelle nel Wiltshire. Là, all’inizio del 1974, iniziai a registrare con il Mobile Studio della Virgin Records parcheggiato nel campo vicino, mentre un asino ragliava in sottofondo. In primavera, trovammo una stanza a Londra dove mi preparai ai contributi degli altri musicisti che furono registrati e mixati ai Manor Studio e alla CBS. Il 26 luglio del 1974, (il 21° anniversario dell’attacco a Moncada, la prima azione che portò poi alla rivoluzione cubana), uscì Rock Bottom, e io sposai Alfie, e vivemmo felici e contenti“.

Il musicista Patafisico di Canterbury : Un breve ritratto di Robert Wyatt e Rock Bottom


Un breve ritratto di Robert  Wyatt  : Un musicista Patafisico


Ho imparato ad amare Robert Wyatt attraverso i quasi venti minuti di Moon in June , il trionfo della ballata patafisica , forse il vertice della primissima fase di quel movimento storicizzato come " La scena di Canterbury.
A partire dai seminali David Allen Trio e The Wilde Flowers , Robert giunse alla gloria attraverso i Soft Machine e l'epica Moon in June contenuta in Third , il loro monumentale doppio terzo lp in vinile ,  e ciò fino ad esaurire i rapporti in maniera brusca e polemica.
Con The End of an Era , Robert realizzerà il primo esempio di Jazz applicato alla Minimal Music coeva dI Steve Reich , ovviamente tenendo conto della rivoluzione patafisica dei primi Soft Machine. The End of an Era è un album prettamente strumentale e free , con le due sezioni di Las Vegas Tango di Gil Evans ad aprire e chiudere il microsolso [...] Questo album sarà il viatico alla sua nuova creatura , i Matching Mole ( Soft Machine ) , licenziando sul mercato due fra i migliori dischi degli anni settanta, un omonimo e  Little Red Records , incentrato sul libretto rosso di Mao. A parte la politica , il musicista ai tempi era molto depresso e quasi alcolizzato cronico, un po per via delle delusioni con i suoi vecchi Soft , lanciatissimi nei circuiti Jazz Rock , genere dal batterista osteggiato, ma anche per l'amore perso di Caroline Conn. Accade un fatto veramente drammatico , una sera Lady June , la donna simbolo del Canterbury Sound nonché poetessa d'avanguardia che era solita organizzare Party e Happening nella propria villa , stava tranquillamente in terrazzo a parlare con il buon Wyatt , erano entrambi ubriachi ma disgraziatamente Robert perse l'equilibrio , cadendo nel vuoto, fino a schiantarsi all'ingresso della villa.
Perse l'utilizzo delle gambe e la possibilità di suonare la batteria, gli restava la voce ma cadde in una depressione ancora più greve , fino a quanto non intervenne Alfreda Benge ( Alifib/Alife ). Rock Bottom , il massimo capolavoro del fautore del Rock Patafisico, era già stato in parte concepito a Venezia , ma dopo l'incidente le cose precipitarono, almeno fino a quando non intervenne la Benge. Sea Song era Alfreda , lui era l'uomo sulla carrozzina che imparava ora a nuotare nell'oceano o, secondo delle interpretazioni patafisiche,  l'amore di questa donna, a cui sarà dedicato anche il segmento più sperimentale , il minimal Swing Scatt Jazz rivisto sotto forma di " non canzone " , Alifib/ Alife , uno stravagante brano destrutturato , concretamente patafisico nella sua struttura di canzone-non canzone. Con Robert Wyatt e Rock Bottom nasce una nuova tipologia di Balland Pop , memore del Jazz e delle rivoluzioni elettroniche della nuova scena americana denominata Minimal , ma con un gusto tipicamente inglese da far proseliti e scuola.Robert sostituirà la batteria alle tastiere elettroniche , la tromba , il flicorno e il cantato in scatt , di solito utilizzato solo dalle donne in ambito Jazz, visto che gli uomini erano di norma Crooner. Da Rock Bottom fino ad oggi , tutti gli album di Robert Wyatt sono essenziali , ma ancora di più i 45 giri e gli Extended Play realizzati per il Partito comunista inglese fra il 1978 - 1985. In Italia lo vedremo collaborare con Cristina Donà, Maurizio Camardi, Ricky Gianco , Max Gazzè e i C.S.I !


Moon in June - Una canzone Patafisica



MOON IN JUNE - La Luna in Giugno di Robert Wyatt

Su un dilemma tra ciò che mi serve e solo quello che voglio
Tra le cosce mi sento una sensazione
Per quanto tempo posso resistere alla tentazione?
Ho ottenuto il mio uccello, tu hai il tuo uomo
Allora, di che altro abbiamo bisogno veramente?

Ora sono qui, posso anche mettere la mia altra mano nella tua
Mentre noi decidiamo quanto lontano possiamo andare e se abbiamo tempo per farlo ora
E se è la metà di un bene per voi come lo è per me
Allora non ti dispiacerà se ci stendiamo per un po', solo per un po'
Finché tutta la cosa che voglio è bisogno
Finché tutta la cosa che voglio è bisogno

Ti voglio più che mai ora
Siamo sulla terra, e tu vuoi di più, e mi sento quasi sicuro
Che causa ora abbiamo concordato, che abbiamo ottenuto quello che ci serve
Allora ogni cosa ha bisogno di noi, è ciò che voglio

Mi sono reso conto quando ti ho visto l'ultima volta
Siamo stati insieme di tanto in tanto
Di tanto in tanto - solo qua e là
Ora so come ci si sente dai capelli ai miei tacchi
Di averti sulle corna del mio dilemma
- Oh! Aspetta un minuto! -

Ancora - Su - Ancora - Up - ... Giù
Giù - Ancora - Su - Ancora - Su...

La vita può essere bella, qui a New York
Ah, ma vorrei che fossi a casa
E io vorrei essere di nuovo a casa - di nuovo a casa, di nuovo a casa

Ci sono luoghi e persone che sono molto contento di aver visto
Ah, ma mi mancano gli alberi, e vorrei che fossi di nuovo a casa
Tornare di nuovo a casa

Il sole splende qui tutta l'estate
E' bello perché si può ottenere abbastanza marrone
Ah, ma mi manca la pioggia - ticky tacky ticky
E vorrei che fossi di nuovo a casa - di nuovo a casa, di nuovo a casa ...

Vivere è facile qui nello Stato di New York
Ah, ma vorrei che fossi di nuovo a casa

Poco prima di andare avanti per la prossima parte della nostra canzone
Facciamo tutto per assicurarci che abbiamo tempo
Fare musica svolge ancora le normali funzioni -
rumore di fondo per le persone intriganti, seducenti, in rivolta e insegnamento
Va tutto bene per me, non credo che mi lamenti
Dopo tutto, è solo il tempo libero, non è vero?

Ora amo i tuoi occhi - vedere come il tempo vola
Sta imparando a odiare, ma è troppo tardi per me
E' stato lo stesso con il suo amore
Semplicemente non era sufficiente per me
Ma prima che questo sentimento muoia
Ricorda come la distanza può dire bugie!

Posso quasi vedere i suoi occhi, è me che disprezza o te?
Sei terribilmente gentile con me e io sono sicuro che si può vedere qual è il suo gioco
Lei ti vede al suo posto, proprio come se fosse una gara
E si vince, e si vince
Non riesce a capire che per me tutto è solo all'inizio
Fino a quando ho più nostalgia di casa
Quindi, prima che questo sentimento muoia, ricorda come la distanza ci dice bugie ...

Cantando una canzone di mattina
Canto di nuovo di notte
In realtà non so di cosa sto cantando
Ma mi fa sentire bene.....


lunedì 4 dicembre 2017

UBU RE - Una Storia Pata-Metafisica (La Scienza delle soluzioni immaginarie !)

Ubu Re fu definito dallo stesso Alfred Jarry ,  un esperienza diversa , una creatura pata e metafisica , colui che fa ridere i bambini per far paura ai grandi. Padre Ubu , nella penna dell' autore è un grande dissacratore delle convenzioni morali e conformi , un personaggio
scandaloso in quanto incapace di far suo ciò che il senso comune si aspetta da tutti. 
Il personaggio di Ubu Roi , in verità ha un origine ben diversa dalla forma teatrale che conosciamo tutti , attraverso l'opera cardine e manifesto dell' assurdo, in quanto egli è il frutto di una costruzione giocosa e infantile , ghignante e scandalosa , infine irrispettosa di un ignaro professore di fisica del liceo di Reenes,nel lontno 1985 , un certo  Hébert   ( Hébert , Ebée ,è = Pére Ubu) 
Tale ignaro personaggio  di bocca in bocca e di quaderno in quaderno ,  si trova poi nelle mani giuste di una fervida mente eccentrica e creativa, quella di Alfred Jarry è muta pelle da piccola satira goliardico liceale nelle sembianze di un burattino da marionetta , con tanto di esordio artistico nel campo presso " Théatre des Phynances ". Ed è proprio in questo contesto che avviene il piccolo miracolo dell'avanguardia attraverso la prima fase della rivoluzione " patafisica " : la figura mutuata in Ubu , prendendo spunto dal quel vecchio docente di fisica del liceo di Reenes, ora , nella sua mutazione di grottesco pupo , avvenuta proprio attraverso l' evoluzione metafisica del personaggio , necessita di un linguaggio completamente differente eppure non lontano dal senso reale della sua storia ; una sorta di rozzo " latinorum " getta le basi per la massima dissacrazione sociale e Mére sovrapposta a Merde , viene cosi sintetizzata ed espressa nel termine Mérdre ".
Cambia storia , contesto , eppure non il senso , ovvero l'attacco all' istituzione , non più un professore ma un sistema dove la figura della madre , di conseguenza della donna che di fatto è da sempre oppressa e presa  in ostaggio 
da apparati istituzionali e religiosi su cui si fondano i modelli delle famiglie patriarcali o matriarcali, e quindi viene liberata attraverso una simbologia dissacratorio linguistica : una defecazione socio-culturale simbolica , ovvero la " merda " .  Ubu Re è
politica eversiva , più che filo marxista , un manifesto di  intellettuale anarchia, colta ma spregiudicata, per certi versi anche sottile e subdola poichè come un serpente striscia e si insinua attraverso il mondo dell' infanzia. Non è un caso che l' Ubu Re sia da sempre amato da tutte quelle menti " irregolari "del mondo della grafica a partire proprio dai primi schizzi di Alfred Jarry , uno su tutti Juan Mirò. 
Ubu Roi viene messo in scena per burattini nel 1886 , proprio in concomitanza con il Pinocchio di Collodi , opera nata nello stesso ambito, il teatro delle marionette, (L' esordio del pupo bugiardo e infine redento , avviene nel 1883 e solo in seguito in una stesura fiabesca di matrice letteraria) e tra i due personaggi ci sono assonanze significative,
nel  dire e non dire , alimentando equivoci, ambiguità e dubbi. Ubu e Pinocchio sono figure alienate dal mondo che li circonda , grotteschi e sghembi nelle sembianze e nei movimenti, lontani dalle virtù della ragione , offuscati quindi da un esistenza drammatica dove tutto è messo in discussione sopratuto in relazione al vivere civile, anche la stessa bontà ,
e tutto ciò in una qualsiasi fattispecie di relazione , privata o pubblica, quindi istituzionale.
L' evoluzione di Padre Ubu in Ubu Roi però è imprevedibile , obbedisce solo alle leggi della 
rivoluzione patafisica , di conseguenza , nella sua forma teatrale il linguaggio non potrà che cambiare , pur restando funzionale all'idea di base , quella nata fra i goliardici giochi di
un liceo popolato da studenti irriverenti , e crudelmente irrispettosi verso le castranti figure istituzionali dell'alta borghesia e della chiesa. 
Padre Ubu diventa quello che conosciamo attraverso il primo e vero grande capolavoro del
Teatro dell' Assurdo , ovvero un subdolo e violento prevaricatore che uccide il tiranno per farsi a sua volta tiranno, e schiacciare il popolo verso le proprie convenienze , un cinico ipocrita che toglie ai ricchi per dar fintamente ai poveri un illusione di libertà, che non è mai tale ; l' Ubu è veramente infimo, spregevole , dilapida fortune su fortune , accumula cosi tanto debito da soffocare il suo stesso regno[...]L' Ubu è " democrazia " ma a quale prezzo ?
Dagli schizzi improbabili di qualche irrispettoso liceale alle prese con un autorità castrante come il professore Hébert si passa al burattino Ubu  e si arriva dunque alla grande rappresentazione dell' Ubu Roi , il tutto attraverso una pseudo-scienza ,  la rivoluzione patafisica , ovvero " la scienza delle soluzioni immaginarie ". Padre Ubu è di fatto un ossimoro ,in quanto un archetipo della storia del teatro moderno  , in grado di raccogliere in se ogni umore o bassezza satirica ,e quindi anche una vasta gamma di formulazioni o enunciazioni idiote ai fini di una visionariaa denuncia socio-culturale, strutturata in forma politico-teatrale.
La degna controparte femminile del nostro famigerato e manigoldo Ubu
è chiaramente la scurrile Mére Ubu , infatti  essi costituiscono una coppia perfettamente immorale  dove la costante della loro conversazione dialettica è la patafisica , ovvero quel linguaggio mutuato dai primi tentativi di " con-fusione " linguistica " latinorum " , essi creano azioni di disturbo morale attraverso la dialettica patafisica contraddicendosi ad ogni frase , attraverso insulti e ingiurie , deliranti e improbabili congetture , una sorta di disputa pari alla ferocia più truce e folle (dove l'aggettivo " merdre " madre+merda è ostentato e esaltato fino all'esasperazione !) Il soggetto dell' opera è ambientato in una Polonia irreale e inquietante,

che nella sua ambiguità conserva tutte le caratteristiche della nazione ; la pièce segue le vicende di questo grottesco personaggio metafisico metà reale , l'altra di fantasia. Pére Ubu è capitano dei dragoni, ufficiale di fiducia di re Venceslao, decorato con l'ordine dell'aquila rossa di Polonia, ex re d'Aragona, conte di Sandomir» ( città polacca del distretto di Sandomierz nel voivodato della Santacroce ) non ultimo, signore della Madre Ubu. Il Padre Ubu  si macchia di un assassinio politico , uccidendo il re Venceslao per sovvertire la contea e usurparne il trono; non pago dell'ambizione consolidata fa poi massacrare i nobili e tutti coloro che l'avevano appoggiato. Ma il Padre Ubu commette inavvertitamente l' errore di risparmiare il  figlio di Venceslao, il principe Bugrelao che spera di riconquistare il trono di suo padre , e quindi sarà costretto a diffidare di quest'ultimo. Non tutti i personaggi sono frutto di fantasia: alcuni, infatti, sono figure concrete e storicizzate, realmente esistite, come il Re Venceslao o l'Imperatore Alessio, Stanislao Leczinski, Michele Fédérovitch e Giovanni Sobieski. La caratteristica della piecè e che queste figure storiche, con un loro peso morale . appaiono ber brevi istanti come elementi chiave, dei flash , e ciò significa che si sta assistendo al principio fondante della patafisica che non riguarda solo il linguaggio della forma teatrale o l'evoluzione caricaturale di un personaggio concreto come poteva esserlo il professore Hébert in Ubu , e infine Ubu Roi ;  Alfred Jarry
sintetizza con queste parole la sua stessa rivoluzione : La patafisica è la scienza delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità. Nella stesura di Ubu Roi , egli applicherà i principi della patafisica anche con i personaggi reali , concreti e politicamente consolidati in una Polonia solo apparentemente immaginifica , poiché nella concretezza l'autore parlarà di una nuda e cruda realtà. Non ci resta che riscoprire l'opera , preferibilmente in una delle tante trasposizioni dell'attuale panorama teatrale, oppure darci alla saggistica. Un mondo senza dubbio da approfondire e amare.



Per realizzare tutto lo special di Alfred Jarry e Ubu Roi , ripartito in più servizi , fra cui questo ultimo approfondimento (UBU RE - Una Storia Pata-Metafisica (La Scienza delle soluzioni immaginarie !) , ho impiegato diversi mesi , addirittura era in nuce molto prima che realizzasi My Ideal Blog. Ho consultato svariate fonti , cartacee e non , la più utile è stata il blog " Principi e Principi : Ubu Re , l' idiota creativo (almeno per questo ultimo servizio!). Mi sembrava corretto specificarlo. Un anno fa lessi questa interessante storia , con il tempo ho poi maturato l'idea di un mio personale blog , e lo special su Alfred Jarry è venuto poi con se , suddiviso in  sei differenti post in forma di capitoli , l'ultimo è stato il più complesso e laborioso. Grazie dell'attenzione !






KARU - Place Memory #1 - Trascendenze e nuove forme sonore e visuali nella Chiesa sconsacrata di Sant'Agostino a Montalto delle Marche

Introduzione: cenni biografici e background + metodo e processo di lavorazione del collettivo KARU  Per parlare di questo interessante pro...