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martedì 16 gennaio 2018

Ingmar Bergman. Persona : Dalla la Trilogia del Silenzio di Dio alla Tetralogia di Farò

Persona : Dalla Trilogia del Silenzio di Dio alla Tetralogia di Farò !

Scrivere e narrare la vicenda umana e artistica di Ingmar Bergman non è affatto una cosa semplice e se inizialmente questo servizio doveva essere sintetico , di conseguenza ben circoscritto al film " Il Settimo Sigillo " , come ho già scritto nei precedenti capitoli , ho poi maturato una trattazione più articolata di servizi e temi , una sorta di viaggio circolare , una spirale di eventi che nell'insieme mi stanno portando a rendere un omaggio più strutturato. Quindi ora , dopo aver celebrato gli anni del grande successo internazionale  attraverso le tante sue rappresentazioni teatrali e i premiatissimi film  Il Settimo Sigillo e Il Posto delle Fragole , è giunto il momento di percorrere le strade che porteranno Bergman verso " La Trilogia del Silenzio di Dio " e " La Tetralogia di Farò "
Dopo gli esiti favorevoli dei tanti successi internazionali degli anni cinquanta,  durante la realizzazione del film " Il Volto " , Ingmar Bergman maturò l'idea di prendersi un periodo di pausa, da prima concludendo il rapporto artistico con Malmo Steadsteater, successivamente rallentando la sua attività cinematografica , tutto questo per impegnarsi nella sua vecchia passione giovanile, il teatro, un amore sempre presente , dopo tutto una sete di vita e arte mai satolle. Nel 1959 il regista e sceneggiatore svedese intraprenderà una tournée in quel di Parigi e Londra, successivamente il primo Dicembre si  sposerà  per la quarta volta con la pianista Kabi Lorelei con la quale avrà un figlio , Daniel Sebastian. Nello stesso anno , morirà il direttore
della Svensk filmndustri, lasciando le redini ad un caro amico di Bergman , Manne fant , che tempestivamente lo inviterà a collaborare nella veste di consigliere artistico, e ciò coinciderà anche con una ripresa dell'attività cinematografica.
Nel 1960 arriverà il fatidico primo Oscar con il film " La fontana delle vergini " ( fra l'altro ispirato da un antica ballata svedese del secolo
XIV )  una delle sue opere più cupe , dove il regista affronterà esplicitamente la tematica religiosa rinunciando quasi del tutto al dialogo, se non in piccoli circoscritti frangenti, un interessante opera che si affiderà esclusivamente alle immagini e un ritmo lento, fra l'altro in un contesto di assorto e intenso lirismo evocativo , di sicuro una pellicola non facile ma assai originale. Subito dopo , con " L' Occhio del Diavolo " , il regista darà luce ad una prospettiva di cinema giocosa e ironica ,  che egli stesso la definirà  nei titoli di coda , un " rondò capriccioso "
Alla fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta , Ingmar Bergman maturerà il desiderio di realizzare un film concretamente diverso da tutto ciò che aveva già realizzato e capitalizzato con gli ottimi esiti in ambito internazionale , in parte ossessionato dall'idea di concepirlo in uno scenario insolito, ovvero un isola. Da prima visitò le Isole Orcadi  ma con un nulla di fatto, senza trovarne spunti interessanti su cui lavorare ma poi , su suggerimento di un suo conoscente, si recherà in un secondo tempo nel Baltico, dove presso l'ostile isola di Farò , prenderà vita " La Trilogia del Silenzio di Dio " ovvero , in ordine cronologico : Come in uno specchio e Luci d' Inverno, entrambi nel 1962 e Il Silenzio , ultimo atto del 1963. Se con il film Come in un specchio sarà premiato con un altro oscar , ultimo segmento di questa trilogia, Il Silenzio , verrà in parte osteggiato per lo scandalo , pur conquistandosi il plauso della critica più attenta e ricettiva Dopo questa trilogia  il regista svedese continuerà a lavorare per la televisione , alternandosi al teatro ma con l'idea di realizzare ancora una serie di film ispirati dall' isola di Farò , non prima però di uno " scherzo autobiografico " , una produzione sempre per la Tv svedese " Ett Dromspell : A proposito di tutte queste ...signore " che  presentato alla XXV edizione della Mostra di Venezia darà  alito alle ennesime reazioni contrastanti , in quanto ritenuto un passo falso, almeno rispetto alla precedenti produzioni. L' accaduto coincise anche con una nuova ricaduta depressiva. Durante la lunga convalescenza post depressiva Ingmar darà vita al primo atto della " Tetralogia di Farò " , una serie di film dove la narrazione si svilupperà , rispetto alle precedenti prove con un occhio ben più maturo e introspettivo verso tutti quegli incubi del passato, inerenti alle antiche ossessioni mutuate dall' educazioni rigida e punitiva del padre fra cui l'incombente presenza di Dio e di conseguenza della morte.

Persona , del 1966 , visto oggi , e con il senno di poi , distanzierà nettamente Ingmar Bergman dal " Teatro Reale " , e questo sarà il primo dato oggettivo della sua nuova fase artistica post depressiva, inoltre con la realizzazione di questo indimenticabile capolavoro, egli maturò la scelta di vivere presso l'' Isola di Farò" in maniera permanente , fino alla sua morte. In verità l'artista trovò in Farò una nuova radice ma anche un costante stimolo creativo , uno slancio vitale. Il regista rese Farò una sorta di personale Cinecittà , un costante laboratorio di idee e iniziative che si tradusse in film.
Dopo la realizzazione di Persona , Ingmar accettò un interessante collaborazione con Stimolantia, una proposta di lavoro con un gruppi di talentuosi giovani registi fra cui Richard Donner e Gustaf Molander , nello specifico un film suddiviso in otto episodi, una raccolta di cortometraggi ; Bergman scelse il tema del bambino realizzando così Daniel , il sentito omaggio a suo figlio.
Nel 1966 egli riprenderà in mano un manoscritto abbozzato nell'estate del 1965 , prima della crisi depressiva ,  " I mangiatori di uomini " trasformandolo in uno stravagante semi horror , il noto " L'Ora del Lupo , le cui tematiche saranno coerenti con la " Tetralogia di Farò ". Nel 1967 sarà la volta del contrastato e polemizzato film di guerra " La Vergogna " che verrà accusato dalla critica di qualunquismo in relazione alla guerra del Vietnam. Nel 1969 il regista realizzerà l'eccellente " Passione " , l'ultimo con la Svenk Filmindustri  prima di un percorso del tutto autonomo e in proprio. Gli anni settanta si apriranno con una prolifica alternanza di progetti per la televisione e di cinema , non senza cadute di tono , come nel caso del celebre successo dell ' "Adultera" , un opera superficiale che coinciderà con l'ennesima crisi finanziaria , volendo , una situazione paradossale. Con il successivo " Sussurri e Grida " avrà modo di bissare nuovamente i vecchi fasti del successo mondiale, ottenendo fra l'altro numerosi premi. Gli anni settanta saranno ricordati come una decade altalenante , inframezzata da tante produzioni televisive e cinematografiche ma di profonda crisi.

Noi per il momento ci fermiamo qui ; riprenderò le trame di questa storia in seguito per fare posto ad altre trattazioni. My Ideal Blog non ha ancora concluso questo cammino condiviso con il lascito artistico e umano del
grande  Ingmar Bergman. Nell'attesa , grazie dell'attenzione !


Ingmar Bergman e l' isola di Farò (Come in uno specchio)

Estratto dall' intervista. Come in uno specchio:

"capitai in questo paesaggio di Fårö, con la sua assenza di colori, la sua durezza e le sue proporzioni straordinariamente ricercate e precise, dove si ha l'impressione di entrare in un mondo che è esterno, e del quale non siamo che una minuscola particella, come gli animali e le piante. Come sia accaduto non lo so, ma qui ho messo le radici e ora credo che la mia vita abbia nuovamente delle radici".

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