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sabato 16 dicembre 2017

Ingmar Bergman - Biografia parte prima : La vita di Ingmar Bergman attraverso la formazione dello studio e del teatro.



Oggi parliamo del grande regista svedese Ingmar Bergman in maniera più o meno , e spero , esaustiva , seppur in forma essenziale , visto che la sua vicenda e il suo percorso umano non è facilmente condensabile nella parole scritte ; egli è sopratutto l'artista visionario e complesso che si manifesta attraverso l'occhio magico della sua opera , e quindi con il suo grandioso e immenso lascito cinematografico. Bergman nasce il 14 Luglio del 1918 a Uppsala , figlio di un  cappellano della corte
reale. Questo piccolo particolare della sua biografia, ci rivela già molte delle tematiche che egli ha sviscerato attraverso il suo cinema , infatti , fin da piccolo , viene educato  in maniera austera secondo i concetti luterani del peccato ,  di conseguenza alla confessione religiosa , alla punizione e al perdono , quindi alla purificazione della grazia attraverso la religione. Ovviamente , tutto questo, come ho già accennato qualche riga sopra, sarà tematica ricorrente dei suoi film più per esorcizzare e convivere con un dolore insostenibile ; non era infrequente che il povero Ingmar fosse rinchiuso in un armadietto a scopo punitivo , e che in tale stato di cattività maturasse rabbia verso il suo padre padrone e il temuto Dio forzatamente introiettato, fra mille ipocrisie in quel clima culturale. A diciannove anni si iscrive all' Università di Stoccolma , stabilendosi così nella capitale , ma l'emancipazione culturale a cui aspira non è affatto facile, poiché il giovane ha alle spalle una famiglia tutto sommato non troppo benestante , ma sopratutto un disagio esistenziale che non gli permette di integrarsi con i coetanei ,  e quindi conduce una vita " boema " da artista scapestrato. Tutto questo non gli impedisce di approfondire i suoi studi e i tanti interessi culturali che gli stanno a cuore e lo arricchiscono , compiendo così un personale percorso di riscatto sociale e umano. La sua vicenda artistica parte dunque dal teatro e dal pentagramma delle sette note ma ben presto tutta questa passione per l'arte si trasforma in un discorso radicale , di fatto, non più associabile con tutte le altre attività , di cui si è manifestato un ottimo e brillante studioso.
Questa inquietudine , più simile ad una pulsione febbrile che rasenta l'ossessivo, lo porta a definire meglio il suo percorso artistico , quello che poi si è manifestato successivamente nel cinema, e quindi abbandona il teatro studentesco in maniera definitiva , per approdare ad un teatro professionale , e sopratutto di denuncia , provocatorio e ferocemente satirico. Nel 1940 diventa aiuto regista presso " Il Teatro dell' Opera " ma senza essere stipendiato e una ragazza del corpo di ballo alto borghese e di ricca famiglia lo aiuta finanziariamente , riuscendo cosi anche ad ottenere un ruolo di suggeritore per
" L' Orfeo all' inferno " con un compenso di tredici corone a sera. Raggiunta un minimo di tranquillità economica, Ingmar Bergman  si concentra sulla sua scrittura, e nel giro di pochi anni produce una dozzina di drammi e un opera lirica , fra cui " La Morte di Kasper " che nel 1942 ,  messa in scena per decisione del buon vecchio teatro studentesco, produce la sua fortuna. Bergman , non ostante il suo cupo e difficile carattere , ha lasciato una breccia nel cuore dei suoi vecchi compagni che lo ammirano e lo sostengono. Da questo momento in poi il giovane artista inizia a consolidare la sua arte. Ad assistere allo spettacolo vi sono in platea nomi di tutto prestigio quali Carl Anderson Dymling , neodirettore della Svensk Filmindustri , e Stina Bergman , vedova del drammaturgo Hjalmar Bergman , responsabile della sezione manoscritti , quest'ultima colpita dalla rappresentazione , lo convoca il giorno seguente , assumendolo con uno stipendio di cinque corone
al mese. Ora , il passo dal teatro al cinema è solo una questione di tempo !



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